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martedì 24 marzo 2009

Dal Messaggero di oggi: cronaca di Terni




Martedì 24 Marzo 2009

È durato oltre tre ore il controesame di Michele Iacobbe, il principale accusatore di don Pierino Gelmini, interrogato dai difensori del sacerdote nel corso dell'incidente probatorio davanti al gup di Terni disposto in relazione all'udienza preliminare nella quale il religioso è accusato di violenza sessuale nei confronti di una decina di ex ospiti della Comunità Incontro.
Iacobbe ha risposto alle domande degli avvocati Filippo Dinacci, Lanfranco Frezza e Manlio Morcella ribadendo le accuse a don Gelmini. Quest'ultimo ha sempre rivendicato la correttezza del proprio operato. Una deposizione «piena di contraddizioni, che è implosa» ha detto Morcella riferendosi a Iacobbe.
Stando al racconto dell'ex ospite della Comunità, il sacerdote lo avrebbe molestato nel corso della sua permanenza a Molino Silla, tra il 1999 e il 2000, promettendogli di non farlo tornare in carcere. Iacobbe ha poi sostenuto di essere stato oggetto di minacce dopo la sua denuncia, in particolare da Giampaolo Nicolasi, uno dei collaboratori del fondatore della Comunità Incontro, accusato di favoreggiamento (anche lui ha però sempre respinto ogni addebito). Inoltre, don Gelmini - ha riferito Iacobbe - gli avrebbe promesso dei soldi in cambio della sua ritrattazione.
In aula questa mattina è stato ascoltato anche Pasquale Di Leonardo, ospite della Comunità nel 1999. Ha raccontato che don Gelmini avrebbe cercato un approccio sessuale per tre volte, desistendo però viste le sue resistenze.

sabato 7 marzo 2009

DEL PROCESSO A DON GELMINI: L'ACCUSATORE COLPEVOLIZZATO



...pubblico la corrispondenza intercorsa tra Bruno Zanin e me a proposito della condizione in cui si trova Michele Iacobbe, il principale accusatore della vicenda giudiziaria in cui è coinvolto (don) Pierino Gelmini in qualità di indagato.
Mi farebbe piacere se questo post offrisse lo spunto a molti dei lettori per esprimere sostegno a Michele Iacobbe, non perchè sia un eroe, ma perchè è una persona che denuncia di aver subito un reato e non dovrebbe per questo sentirsi o essere esposto all'incomprensione e allo stigma. Se (don) Gelmini sia colpevole lo dovrebbero stabilire giudici, se la difesa ne desse loro la possibilità, in ogni caso non è chi denuncia a doversi giustificare o difendersi...

N.B. Una sola precisazione: non sono così vicina a Mons. Paglia, ma sarebbe troppo lungo da spiegare, comunque farò in modo di informarlo


Ciao Bruno
Mi chiamo Roberto, Ti chiedo cortesemente di poter telefonare a Michele
Iacobbe, domani e il suo compleanno, lo renderebbe veramente felice, lui a
bisogno di aiuto, ma soprattutto di sentire di persona la voce di chi realmente lo può capire.

A tentato da poco di suicidarsi, attualmente e ricoverato in ospedale, Se
Vuoi puoi contattare Marco Salvia lui e già al corrente della vicenda.

Con dovuto rispetto ed ammirazione Roberto amico di Michele

bruno zanin ha scritto:

Vi inoltro la mia e-mail di risposta a quella di un amico di Michele Iacobbe che mi chiedeva un sostegno morale per Iacobbe che sta male. Possiamo fare qualcosa insieme? Io sono disponibile...se qualcuno ha una idea... per coordinarci ed essere maggiormente efficaci. un saluto Zanin

Caro Roberto capisco benissimo lo stato d'animo di Michele, l'angoscia e la disperazione di un uomo che dice la verità ed è accusato di mentire da chi AL CONTRARIO PER SALVARE IL SUO PRESTIGIO IL POTERE ACQUISITO E L'AMICIZIA CON I POTENTI fa di tutto per apparire vittima di congiura e dice di essere uomo di Dio , è pazzesco lo so, nel mio piccolo ho sofferto e sto pagando sulla mia pelle quel aver portato in piazza questa storia di Don Pierino Gelmini, erano anni che denunciavo in solitudine senza mai essere creduto questi abusi che lui compiva , dopo che mi sono esposto con tanto di nome e cognome raccontando certi fatti ho notato intorno a me diffidenza, incredulità e astio. Ho conosciuto Marco Salvia personalmente in questi ultimi tempi, sia lui che io siamo persone provate dalla vita e in conseguenza ad aver preso posizione sui media contro il Gelmini siamo stati penalizzati chi in un modo chi in un altro, potrei entrare nei dettagli ma che serve. Io credo che persone che sanno come stanno le cose e dovrebbero alzare la voce oggi non lo fanno, c'è gente di Chiesa autorevole che sapeva da decenni le maniere, abitudini, abusi e megalomanie del Don ma non è mai intervenuta per motivi di potere, di beghe interne intrighi di Curia o non so che altro. Se ci fosse un tot di testimoni della accusa decisi a iniziative tipo sciopero della fame o manifestazione in piazza a sostegno di Michele o altro per mostrargli solidarietà e richiamare l'attenzione dei Media che hanno come dimenticato la questione (e così sembra) io mi aggiungerò volentieri, anche se rischio di essere accusato nuovamente di cercare visibilità per vendere di più il mio libro o anche peggio.
Immagino che il mio indirizzo ti è stato dato da chi si firma VIRACCONTO io non lo conosco personalmente, mi ha scritto ieri tre parole senza un saluto e nulla: esisti ancora ciccio? Questo modo di fare è assurdo, e non è la prima volta che lo fa..a volte pensavo che fosse un doppiogiochista. RIPETO: NON LO CONOSCO personalmente, ma ho l'impressione che se è sincero e reale lui laureato come dice di essere poteva fare molto ma molto di più per portare luce nella vicenda, ma non lo fa ...Come questo tipo altri ragazzi che accusano don Pierino mi hanno contattato via telefono o e-mail prima di andare a Terni a deporre per poi scomparire, presi dalla depressione, dai dubbi, dalla solitudine...in questo capisco perchè si sta lottando contro un potere forte, un vero Golia e noi ci sentiamo abbandonati, non creduti, degli squillibrati...ed era lì tra queste personalità fragili e bisognose di sostegno ed affetto che il don andava a pescare, andava ad abusare ora come allora quando fine anni 60 io l'ho conosciuto a monsignor Gelmini come si fa chiamare.
Figurati che anche due mesi fa ho incontrato presso un ambulatorio dell'ospedale di Padova un ragazzo sloveno ricoverato come me che mi ha confidato le stesse cose che si sanno, per continuare ad avere i privilegi che il Don gli ha dato per averlo accontentato è stato zitto e anzi lo ha difeso presso la stampa slovena. Un altro certo Battista ex responsabile mi ha scritto per dirmi le stesse cose, sta male, malissimo con la salute e prima di morire vorrebbe urlare tutta la verità, ma ha già perso una causa civile con il Don per cui verrebbe accusato di volersi vendicare...ecco come stanno le cose... Mi hanno parlato bene del Vescovo di Terni don Paglia (quello che c'era prima ha ignorato completamente le accuse e mi ha chiuso il telefono in faccia quando lo informai dei vari fatti del Don facendo anche nome e cognomi dei ragazzi...) questo di ora pare serio e deciso, perchè non chiedere aiuto a lui? C'è anche una certa kondiaw che abita a Terni e si è schierata con le vittime, una volontaria che è stata anni e anni a contatto con il Don e la realtà delle comunità ,(anche in Thailandia) una che ha un blog...anche lei conosco via rete... siamo tutti poveri e deboli caro Roberto, senza mezzi, sopra una zattera alla deriva, il Don è miliardario e ha un collegio di difesa con pezzi da 90 e naviga su una portaerei armata di missili nucleari...comunque sia io sono qui...mando questa mia e-mail per conoscenza a Salvia e a quella tale kondiaw..e a chi credo possa interessare aiutare il povero Iacobbe .ciao, Bruno Zanin

kondiaw ha scritto:

Caro Bruno, ti ringrazio per avermi inserito nel tuo indirizzario e in
qualche modo sollecitandomi a mantenere alta l'attenzione su questa
vergognosa vicenda. Non so come si possa far giungere a Michele il
nostro sostegno. Quello che mi conforta è che , almeno in questo caso,
la magistratura sembra decisa ad andare avanti. Ma è evidente la
strategia dei collegi di difesa: puntare ai continui rinvii, nella
speranza che Gelmini muoia prima di una qualsiasi sentenza, dopo
partirà la causa di beatificazione civile... Io non so se le udienze in
questa fase siano pubbliche, ma un modo per poter rassicurare Michele
potrebbe essere presenziare durante le sue deposizioni, per fargli
capire che esistono persone che hanno fiducia in lui. Come ti ho
spiegato al telefono io ho evitato di espormi eccessivamente per non
prestare il fianco a chi accusa Mons. Paglia di essere il promotore di
questa iniziativa della magistratura.

Purtroppo ho saputo diversi giorni fa da A.C. che Battista è
deceduto, la notizia mi ha colto di sorpresa perchè non sapevo fosse
malato, era un volontario è stato diversi anni anche in Bolivia...

Spero che Michele possa trovare ancora la forza per affrontare questo
percorso giudiziario, in cui tra l'altro non dovrebbe essere lui a
sentirsi schiacciato, ma a quanto pare l'assurdità del nostro sistema
sociale, oltre di quello giuridico, è tale che a pagarne le conseguenze più gravi è la vittima e non l'indagato.

Ti saluto, Bruno, con la stima che sai
kondiaw
p.s. se pensi possa servire potrei inserire questa corrispondenza in un
post del mio blog, magari omettendo alcuni nomi...non so fammi sapere

brunozanin ha scritto:
Mons. Paglia al quale va il mio rispetto per carità deve sapere come stanno le cose e intervenire anche ad aiutare moralmente Michele Iacobbe, e questo di informarlo potresti farlo tu, dirgli che il ragazzo Michele Iacobbe teste fondamentale dell'accusa si trova in serie difficoltà, sebbene ora ha trovato una coppia che lo sta aiutando un po'... Michele Iacobbe che il Gelmini vuole far passare per delinquente mafioso ricattatore ha tentato il suicidio , non ha più nulla, non ha una casa non ha un avvocato difensore-solo quello d'ufficio- non può manco muoversi che ha l'ordine di domicilo coatto mi pare si dica così che a volte sono le panchine all'aperto dove dorme, perchè come ti dicevo non ha casa...non ha famiglia, è stato abbandonato a sè stesso. Ho parlato oggi con lui al telefono, compiva gli anni, oltre che depresso, povero, abbandonato a se stesso è terrorizzato dalle minacce, dalle pressioni che subisce, e screditato da quel prezzolato collaboratore di giustizia comperato dalla difesa e questo va detto a voce alta a chi sta a cuore la verità, che la verità venga affermata, conosciuta...Invece di assumersi le sue responsabilità e chiedere scusa e ritirarsi in un monastero a fare penitenza quasi sulla soglia della tomba il Gelmini continua ancora a mentire e proclamarsi innocente accusando le sue vittime di essere milantatori e ricattatori... Io dopo aver sostenuto con la mia testimonianza personale come Salvia che le accuse sono vere mi sono tirato da parte perchè pensavo che lo scopo era stato raggiunto, che cioè venisse giudicato da un tribunale, ma se le vittime di tali abusi ora testimoni della accusa sono in queste situazioni è ovvio che va fatto qualcosa, vanno sostenute, altrimenti il collegio di difesa di quell'uomo senza vergogna avrà buon gioco per smontare le accuse....Certo che devi fare un pezzo sul tuo blog, togli quello che devi togliere, ma fai qualcosa per favore, non si puo' continuare a usare il silenzio per salvare la faccia o per salvare il prestigio di un vescovo, le vittime sono ben più importanti e moralmente vanno aiutate, scusa lo sfogo. La notizia che mi dai che Battista è morto mi rattrista molto perchè era stata ventilata l'idea da Salvia di andarlo a trovare lì in toscana dove viveva per registrare su video le sue , il suo stato d'animo perchè anche lui aveva ricevuto del male dal Gelmini, cosa che poi non si è più fatta....Puoi mettere nel tuo blog questi miei sfoghi se possono servire, ma soprattutto informa mons, Paglia di come stanno le cose, per quanto riguarda il processo se a porte aperte o chiuse chi meglio di te può saperlo già che abiti a Terni...ti basta una telefonata. Ciao kondiaw, scusa lo sfogo...






mercoledì 19 novembre 2008

...IL SILENZIO DI UN BLOG


L'amico Marco Salvia ha deciso di attuare una sua particolare forma di protesta, sospendere il suo blog di contro informazione e spiega molto bene in un post le sue motivazioni. Ritengo importante segnalare questo gesto nella speranza che qualcuno comprenda quale clima si sta creando in Italia, è davvero insopportabile che un indagato, rinviato a giudizio, trovi spazio sui media nazionali e non si permetta ad altri che hanno cose da dire sull'argomento di eprimersi liberamente.

Tra l'altro va dato atto a Marco Salvia di essere stato l'unico a cercare di spostare il dibattito sulla metodologia delle terapie residenziali, alzando il tiro rispetto alle bassezze di certe vicende giudiziarie.

Marco Salvia ha deciso di sospendere il suo blog in segno di protesta:

SOSPESO PER PROTESTA

8:14 pm Blog

Questo Blog sospende il suo sforzo per protesta fino a che non riprenderanno le udienze del processo Gelmini e questo avverrà soltanto se i media opereranno nel modo dovuto per informare l’opinione pubblica della natura politica di questo processo, cosa che mai è avvenuta in modo completo e adeguato sin dall’inizio della inchiesta.

Il Blog si autosospende anche per solidarietà con le vittime, con gli inquirenti della polizia di stato, con il P. M Barbara Mazullo e con il Gup Panariello il cui tentativo di ricusazione non ha motivazione altra che impedire il processo stesso .

Nel caso il processo non riprenda con lo stesso Gup, il Blog non verrà riattivato.

Io non credo sia importante che si tratti di un piccolissimo media di controinformazione come un blog personale . Anzi ritengo sia significativo proprio questo.

Se altri seguiranno forse il processo riprenderà. Ma questo non è importante per la mia decisione.

Se resterà chiuso cercherò di fare in modo che almeno la motivazione per la sua chiusura resti visibile i rete.

P.S. Specificò che non credo che i media debbano fare processi ma che in questo particolarissimo caso, la decisione della corte d’appello di Perugia, (viste le enormi pressioni politiche e quelle già avvenute sui testimoni, aggravate dalla generale disinformazione del pubblico) potrebbe giungere con grande ritardo per poi passare inosservata e potrebbe anche essere una decisione di ricusazione.

I giornali non hanno nemmeno pubblicato le motivazioni per la richiesta di ricusazione del Gup Panariello. Cosa c’è da ricusare in un caso di abuso ? Sono loro stessi , i legali e gli imputati a dimostrare così , che in verità , questo è un processo politico non un processo per abusi sessuali e la materia politica che si “discute” in silenzio, per chi non lo abbia ancora capito, è quella di una nuova, urgente, legge sulla droga oltre alla fine della storica impunità per le comunità terapeutiche . Una questione anche economica che vale milioni di euro. Chi credono di prendere in giro ?

Quindi dite quel che volete ma continuo a sostenere che questo è un processo a forte rischio di insabbiamento se l’attenzione verrà fatta scemare.

é tutto

saluti agli amici che non merito e ai nemici che non merito uguale.

marco


3 Responses

  1. roberto Says:

    scritto il 14/11/2008
    su bispensiero, sui nuovi commenti home page……

    Sono Iacobbe Michele, colui che ha reso un inferno la vita a Gelmini, non metto avanti il Don, perchè di Don non ha nulla.
    Un appello: il processo è lungo, quindi c’è tempo per tutti qelli che ancora non anno avuto le palle di uscire allo scoperto come ho fatto io.
    Provo pena per
    quei ragazzi che ancora oggi si nascondono dalle malefatte del Gelmini, molti non vogliono capire che il Gelmini è rimasto solo, è finito, nessuno lo spalleggia più, è una bomba che sta per scoppiare da un momento a l’altro.
    Uniamoci e non attendete l’ultimo giorno della vostra vita
    a cercare chi vi confessi per un peccato che avete subbito e che non avete nai avuto le palle per tirarlo fuori prima. Molti ci godono sul fatto che io in prima persona mi sono esposto, così molti di voi si sentiranno soddisfatti perchè contenti del fatto che uscito tutto fuori e con la garanzia di
    non essere i primi e neanche gli ultimi, ma come spettatori offesi con una maschera apparentemente sorridente, ma la verità che ancora soffrite, il dato di fatto è che volete giustizia senza averla chiesta, ma il punto è che siete senza palle.

    Un saluto da Iacobbe Michele

  2. Marco Says:

    Luciana e Andrea di Mestre Says:

    salve a tutti,

    ho spostato la mail di luciana e andrea di mestre sull’ultimo post perchè è relativa a questo. A loro e a tutti voglio dire che non getto la spugna, la sospensione del blog che è uno strumento civile e democratico, è un atto di protesta per le condizioni di ostruzionismo dei media televisivi e cartacei su di una questione che va molto al di la dell’aspetto degli abusi, benchè gravissimi. Io Ho messo tutto me stesso in questa storia, ho scritto un romanzo prima che ci fossero i giudici di mezzo, quando nulla si poteva dire io ho parlato.
    Ora però ho bisogno di aiuto. luciana e andrea sono le uniche persone che mi hanno scritto di riaprire il blog ma io so che li fuori ce ne sono tante leggetevi la mail di iacobbe e sappiate che io non posso fare più nulla senza di voi e le vostre testimonianze, sia che siano ancora depositabili in procura sia che siano relative a reati prescritti.
    Non è questione di solidarietà con me soltanto, è questione di creare forza per voi. Nessuno in una situazione come questa può fare nulla da solo. La mia email la sapete.Riaprire questo blog dipende da voi, ma questa è una inezia, perchè adesso anche andare avanti nel processo dipende da voi che avete taciuto fino ad oggi. Io non vi giudico, vi capisco, ma ora basta, se volete giustizia basta, altrimenti la vostra sofferenza diventerà quella di altri ragazzi e nuovi gelmini arriveranno a sfruttare chi soffre.

    c’è ancora così tanto da fare
    con fiducia

    vs
    marco



martedì 18 novembre 2008

SCHERZI DEI PALINSESTI



Oggi 18 novembre 2008 è il trentesimo anniversario del suicidio di massa del People's Temple, nella Guyana Francese. Morirono oltre 900 persone. Fu il culmine della degenarazione settaria del movimento guidato dal carismatico Rev. James Jones. Questa mattina poco dopo le 8.00 "La storia siamo noi" ha proposto un lungo documentario, "Jonestown 1978" con testimonianze di alcuni dei fuoriusciti e testimoni oculari del suicidio di massa.

La vicenda mi colpì molto all'epoca dei fatti e ho ricordi piuttosto nitidi dell'orrore crescente man mano che si svelava nella sua folle interezza. Avevo 15 anni, ero atea e mi sembò tutto davvero assurdo.

Diversi anni dopo, parlando con un sociologo che lavorava per la Comunità Incontro, mentre gli esprimevo delle mie perplessità circa alcune modalità di comportamento di don Gelmini, mi suggerì di leggere il volume "Il carisma malato: il People's temple e il suicidio collettivo di Jonestown" di Enrico Pozzi. Secondo l'amico sociologo vi si potevano trovare delle chiavi di lettura per interpretare quanto stava avvenendo in C.I.. Lessi il libro e pensai che l'amico sociologo avesse davvero esagerato. Molti anni dopo, ero in Tailandia, era già cominciata la fase di ripensamento delle mie scelte, mi feci spedire quel testo e lo rilessi, al termine non fui più tanto sicura delle esagerazioni sociologiche.

In questi anni sono tornata a leggere diversi articoli sulle vicende del People's Temple e questa mattina continuavo a fare delle elucubrazioni nel corso del programma di Minoli, mentre scorrevano immagini di repertorio in cui gli adpti della setta si dichiaravano felici e chiamavano James Jones il loro padre.

Tutti sappiamo come è andata a finire... Finita la trasmissione, con addosso quella sensazione di disagio che si può provare dopo una storia così, faccio un pò di zapping: e arrivo su Mattino 5, Claudio Brachino intervista in diretta da Amelia Pierino Gelmini e Alessandro Meluzzi. Quando il caso dice la combinazione!?
Inutile dire che il taglio era di quelli elogiativi dell'opera gelminiana, il sottopancia scorrevole informava che per la prima volta don Gelmini accettava di parlare dopo le pesanti accuse. Nel profluvio di attestati di stima del Brachino, il nostro non mancava di ricordare il generoso dono di Berlusconi (5 milioni di euro), grazie al quale abbiamo creato una struttura per accogliere centinaia di bambini orfani dello tsunami (ma anche qui andrebbero fatte delle precisazioni). Al momento di parlare della vicenda giudiziaria la parola viene lasciata al consulente Meluzzi e ad un servizio di Alessandro Banfi, nel corso del quale non si nominano i precedenti e si continua a ripetere che è la Procura di Perugia ad aver avviato l'inchiesta, ad averne deciso il rinvio a giudizio e il Procuratore di Perugia ecc... Tornati in studio Brachino elogia il servizio per la precisione e la completezza. Chissà cosa ne pensano alla Procura di Terni? e la dottoressa Mazzullo, ternana, che ha condotto le indagini... Ma in fondo sono quisquillie. Mica conta più di tanto di fronte al fatto che il Gelmini, rispondendo ad una precisa domanda del giornalista, afferma di aver perdonato i suoi accusatori (vedi la grandezza d'animo, dopo averli insultati e stigmatizzati, dopo la famosa benedizione con gesto dell'ombrello indirizzata anche alla Procura di Terni, però).

Domanda semplice, ma anche no: qualcuno, tipo anche il Brachino, riesce a farsi venire in mente che non è opportuno intervistare non un indagato, ma un imputato già rinviato a giudizio?

...io non volevo neanche più scriverne di questa storia, ma mica è colpa mia se sono trenta anni dal suicidio collettivo di 900 persone e Gelmini si lascia intervistare a Mattino 5, mica è colpa di nessuno...


martedì 11 novembre 2008

RINVIA, RINVIA, E ALLA FINE NULLA RIMARRA'

DON GELMINI: SI FERMA IL PROCESSO



Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Perugia nell'ambito della procedura ricusazione del giudice avviata dai difensori dei tre imputati.

Si ferma l'udienza preliminare, davanti al gup di Terni, a carico di don Pierino Gelmini, accusato di molestie sessuali nei confronti di dieci ex ospiti della Comunita' incontro, e di due collaboratori del sacerdote, Giampaolo Nicolasi e Pierluigi La Rocca, che devono rispondere di favoreggiamento.
Lo ha deciso la Corte d'appello di Perugia nell'ambito della procedura di ricusazione del giudice avviata dai difensori dei tre imputati.
In particolare la Corte ha disposto la temporanea sospensione di ogni attivita' processuale. La prossima udienza era in programma il 4 dicembre, quando era previsto l'inizio dell'incidente probatorio disposto dal gup per ascoltare gli accusatori di don Gelmini. L'ex sacerdote ed i suoi collaboratori hanno sempre respinto ogni addebito.

venerdì 10 ottobre 2008

Caso Don Gelmini, Gip rinvia udienza

09/10/2008
TERNI - Il Gip di Terni, Pierluigi Panariello, ha rinviato al 30 ottobre prossimo l'udienza preliminare a carico di don Pierino Gelmini. E proprio in quella data comunichera' la decisione in merito alla richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Barbara Mazzullo, per sentire con la formula dell'incidente probatorio i giovani che accusano il sacerdote di molestie sessuali. Oggi intanto i difensori di don Gelmini, gli avvocati Filippo Dinacci e Lanfranco Frezza, hanno depositato una memoria difensiva per confutare le accuse mosse al loro assistito. L'avvocato Manlio Morcella, che difende Gianpaolo Nicolasi, uno dei collaboratori del fondatore della Comunita' Incontro accusati di favoreggiamento, ha chiesto lo stralcio della posizione del suo assistito se fosse ammesso l'incidente probatorio. Per l'altro collaboratore, Pierluigi La Rocca, il suo difensore, l'avvocato Tiziana Parenti, ha chiesto il processo con il rito abbreviato.

Gli accusatori di don Pierino Gelmini potrebbero subire pressioni o ricevere promesse di denaro che rischiano di influenzare la loro versione in un eventuale processo. Per questo il pm di Terni Barbara Mazzullo ha chiesto di sentirli con la formula dell'incidente probatorio. Un atto al quale sono invece contrari i difensori del sacerdote. A decidere sara' ora il gup Pierluigi Panariello che comunichera' la sua decisione il 30 ottobre prossimo. Una data che potrebbe quindi rappresentare uno snodo per l'udienza preliminare nella quale il sacerdote e' accusato di molestie sessuali nei confronti di dieci ormai ex ospiti della Comunita' Incontro (mentredue suoi collaboratori e la madre di uno degli accusatori devono rispondere di favoreggiamento). Se il gup accettera' la richiesta del pm, i giovani verranno chiamati a deporre in aula e le loro parole avranno valore di prova in un eventuale processo. Oggi il rappresentante dell'accusa ha motivato il ricorso all'incidente probatorio con la presunta ritrattazione di uno dei principali accusatori di don Gelmini e con uno scambio di lettere avuto con un altro degli ex ospiti della Comunita'.Ha inoltre indicato le intercettazioni agli atti dell'inchiesta come ulteriore supporto alla sua tesi. Argomentazioni alle quali si sono opposti i difensori del sacerdote, gli avvocati Filippo Dinacci e Lanfranco Frezza, secondo i quali i presunti pericoli dei quali ha parlato il pm risalirebbero comunque a prima della richiesta di rinvio a giudizio e riguardano solo due degli accusatori. L'avvocato Manlio Morcella, difensore di Gianpaolo Nicolasi, uno dei collaboratori di don Gelmini, ha inoltre sottolineato che come stabilito dallo stesso gup le intercettazioni non sono utilizzabili per gli assistenti del sacerdote. Nell'udienza di oggi l'avvocato Tiziana Parenti, che difende l'altro collaboratore Pierluigi La Rocca, ha annunciato richiesta di processo con il rito abbreviato per il suo assistito. Sempre oggi i legali di don Gelmini hanno depositato una memoria relativa alle indagini difensive finora svolte. Prodotte una trentina di testimonianze a discarico del sacerdote e due dvd con le immagini di due dei principali accusatori. Un intervento alla Comunita' Incontro e un' intervista a una televisione locale nelle quali i due giovani esprimono apprezzamento per il suo lavoro. Parole di stima e di affetto come quelle contenute in alcuni biglietti fatti giungere a don Gelmini e ora prodotti dalla sua difesa.

venerdì 20 giugno 2008

LE BUGIE CON LE GAMBE SEMPRE PIU' CORTE E LA STRANA STRATEGIA DIFENSIVA DEL SIGNOR GELMINI


...insomma a me le cose non tornano... Se mi si accusasse di qualcosa che so di non aver fatto, la mia prima preoccupazione dovrebbe essere dimostrare di non avere commesso ciò di cui mi si accusa. Se chi mi accusa conoscesse casa mia, e affermasse che ho commesso un certo reato nella mia camera, per smentirlo credo gli chiederei dettagli e riscontri precisi: come è la mia stanza, che mobili ci sono, particolari e dettagli insomma. Non credo mi verrebbe in mente di dire che non è mai esistita una mia camera nella mia casa... Se poi camera e casa sono frequentate per vari motivi da centinaia di persone, la cosa diventa surreale!
Se mi intercettassero mentre faccio affermazioni riconducibili all'aver commesso dei reati, cercherei di convincere l'accusa di aver mal interpretato le mie parole e, consapevole della mia innocenza, farei di tutto per dimostrare il senso corretto di quanto registrato. Non credo contesterei a chi ha indagato di aver registrato le mie affermazioni senza autorizzazione, lasciando in sospeso l'accertamento della verità...

Ma si sa, io sono una tapina che se incappasse in un guaio giudiziario non avrebbe certo a disposizione i principi del foro, professionisti che sanno come difendere qualsiasi accusato e dimostrarne l'innocenza!

Bene, ora se volete farvi un idea migliore scaricatevi questa pagina de La Stampa di Marco Salvia

giovedì 22 maggio 2008

AVANZI DI GALERA...


...quando accusano non sono credibili, perchè sono dei tossici disgraziati, avanzi di galera dunque inattendibili...

...quando raccontano di aver saputo che le accuse erano false, inventate per estorcere dei soldi, sono il teste principe per smontare il castello di accuse...e il fatto che fossero dei compagni di cella è elemento che ne rafforza il credito...

...chissà perchè qualcosa non mi torna!?

giovedì 10 gennaio 2008

Di Matrix, delle bugie e delle censure




finora avevo resistito ed avevo evitato di guardare qualsiasi talk-show in cui si parlasse dell'affaire-Gelmini. ma l'altra sera ho ceduto e davvero mi chiedo come si possa ancora dar credito alla televisione...




La prima volta che Mentana dà la parola a Massimo d'Annibale, gli chiede: esiste la stanza del silenzio? e d'Annibale che è stato in comunità nei primi anni '80 e che da allora si presta come dentista risponde che in comunità non c'è nessuna stanza del silenzio!!! questo è falso: nell'82 la C.I. aveva tre centri, Mulino-Silla, Santa Maria e Porchiano, in ognuno c'era la "stanza del silenzio", qui si entrava a piedi scalzi e in silenzio per meditare, pregare o leggere... A Silla all'epoca c'era la moquette, e in quella stanza si celebrava anche la messa. Poi furono eseguiti molteplici lavori di ristrutturazione e quella stanza è diventato l'ufficio di Don Gelmini, ma a lungo, non so adesso, si è continuato a chiamarla stanza del silenzio... ammetterne l'esistenza non significa mica ammettere che lì avvenivano gli episodi oggetto delle denunce, per cui non capisco per quale motivo si debbano fare affermazioni false...




Anche perchè a breve il Meluzzi lo contraddice, affermando: pensate che assurdità la "stanza del silenzio" dove sarebbero avvenuti questi episodi ha una parete a vetri e si vede tutto dall'esterno! Allora la stanza del silenzio esiste. Già ma ha le pareti a vetri, questo è vero, ma in primo luogo ci sono tende belle e molto pesanti, non solo ma il piano stradale è molto più basso e dunque dall'esterno non si vede nulla...




Sempre d'Annibale ha affermato che per carità i centri non hanno nessun recinto, a parte i femminili per proteggere le residenti, insomma tutto accessibile e sotto la luce del sole. Allora io inviterei chiunque a provare ad entrare in un centro della Comunità, a Silla c'è un filtro all'ingresso e la maggior parte degli uffici sono lì, prima degli edifici residenziali, inoltre per accedere alle stanze di don Gelmini, devi avere appuntamento, farti annunciare, ecc... Il problema è che è giusto che sia così, perchè il lavoro dei residenti non può essere disturbato in continuazione da persone esterne, ecc... inoltre sarebbe davvero preoccupante se chiunque in qualsiasi momento potesse entrare, magari portando roba o altri generi proibiti tipo alcool, fumo... Va detto però che nessuno viene trattenuto in comunità contro la sua volontà, fatta eccezione per chi ha provvedimenti cautelari, o minorenni che vengono riaffidati alle famiglie. Ma chissà perchè si fanno affermazioni false...




Meluzzi è visibilmente teso, ogni volta che lo inquadrano o si sta stuzzicando la barba, o grattando una guancia, con lo sguardo che non sta mai fermo... Ma è comunque abituato a stare in televisione e la sua tecnica è quella di perdere tempo parlando d'altro, per evitare di parlare dell'argomento scottante... Così innesca una polemica sull'uso dell'aggettivo "scabroso", prima dice che don Gelmini non è stato in galera, poi dopo il servizio in cui si dimostra il contrario perde altri cinque minuti spiegando che quei reati non c'entrano nulla con quanto contestato ora dalla Procura di Terni...




L'unico momento in cui si lascia andare è quando dà del marchettaro a Bruno Zanin intervenuto per telefono, riesce nel suo intento perchè Bruno si innervosisce e perde le staffe e sembra interrompere il suo racconto, ma a quanto pare le cose non sono andate proprio così:






"........Meluzzi ha fatto un casino della madonna durante la pausa e lo ha
preteso da Mentana? Lo so, ero li tra il pubblico con il mio ragazzo ieri
pomeriggio durante la registrazione iniziata con una ora di ritardo tra l'altro.
Nella trasmissione delle 23 il racconto di Bruno Zanin e stato "purgato".

E' vero Bruno Zanin e stato censurato dal Mentana, e perche'?Forse per
ordini piovuti dall'alto quanto meno dopo che Meluzzi si e' messo a chiamare con
il cellulare, io ho il pezzo registrato sul cellulare, quando Zanin dice che don
Gelmini era entrato nella doccia e li si era mostrato per quello che era.Aha Aha
ci credono tutti coglioni! Marco





Questi frammenti li ho trovati in questo blog , ma per altre informazioni in materia vi consiglio di consultare: http://www.bispensiero.it/, http://www.marcosalvia.it/ , e ovviamente il sito della trasmissione Matrix alla quale magari chiedere che venga mandato in onda per intero il pezzo della telefonata di Zanin.



In conclusione mi preme chiarire che sono sempre convinta che i processi debbano essere fatti nella loro sede naturale, ovvero in Tribunale, non esprimo giudizi sulla vicenda giudiziaria, ho solo voluto mettere in evidenza alcune bugie ed alcune censure. Tra l'altro se in tribunale i testimoni della difesa continueranno a fare affermazioni così facilmente smentibili non faranno altro che facilitare il lavoro della pubblica accusa...

martedì 8 gennaio 2008

LE BUGIE CON LE GAMBE CORTE

Roma, 20 dic. (Apcom)
[...] Il malore che lo ha colpito l'altri ieri è di origine cardiaca e le sue condizioni sono piuttosto gravi. [...]



Il 20 di dicembre la Apcom scrive che don Gelmini è in gravi condizioni per una insufficenza cardiaca manifestatasi il 18 dicembre... Ora se guardate il filmato qui sotto lo vedete in buona forma, non in gravi condizioni come strillato dalle agenzie di stampa e l'intervista è stata rilasciata il 19 dicembre... Sarà lecito pensare di aver trovato la conferma a quanto già si sospettava?


Piccola nota: è probabile che alcuni solerti collaboratori della Comunità si daranno da fare per cancellare il video da youtube, non affaticatevi perchè l'ho scaricato...

venerdì 14 settembre 2007

Dalla Procura di Terni fuga di notizie...false però! allora che c'azzecca Mastella?







Caso Don Gelmini: presentata oggi
una interpellanza al ministro Clemente Mastella
Una interpellanza al
Guardasigilli, Clemente Mastella, per chiede un'ispezione sulla fuga di notizie
a proposito del caso Don Gelmini.


A presentarla
sono gli onorevoli Carlo Giovanardi (Udc) e Maurizio Gasparri, coordinatori
dell'Intergruppo parlamentare 'Liberta' dalla Droga'.
"In riferimento alle
vicende di don Gelmini e della Comunità Incontro - spiegano i deputati - con
sospetta tempestività si registra, in particolare sul quotidiano 'La Stampa', una costante fuga di notizie, che non può che provenire
dalle strutture investigative di Terni
".
"Nello specifico -
sottolineano in una nota congiunta - il quotidiano si è
distinto per affermazioni che non hanno trovato riscontro nella realtà e che
hanno messo in discussione la benemerita opera di don Pierino Gelmini, fondatore
e leader delle Comunità Incontro, da decenni impegnata nella lotta alla droga e
all'emarginazione
. Ora, dalla fuga di notizie riguardanti presunti
illeciti, si passa all'accusa nei confronti di persone che sarebbero colpevoli
di respingere le affermazioni lanciate contro di loro".
"Ci si chiede -
concludono Gasparri e Giovanardi - quali siano le ragioni di questo processo
mediatico alimentato da fonti delle quali bisognerebbe accertare la natura e le
finalità. Chiediamo a tal fine quali attività ispettive urgenti intenda disporre
il ministro della Giustizia, per accertare i responsabili di questa fuga di
notizie e della diffusione di fatti che già in molti casi si sono rivelati
assolutamente falsi ed infondati".

Oggi alle
ore 14:21 - (Fonte: Adnkronos)

Rileggete con attenzione le frasi in blu, si fa riferimento ad una costante fuga di notizie che non possono che provenire dalle strutture investigative di Terni, quindi si da per scontato che dalla procura qualcuno faccia uscire notizie già in possesso della magistratura e se così fosse è indubbio che si tratta di una grave violazione del segreto istruttorio.

Poi più avanti si afferma che tali notizie sono non hanno trovato riscontro nella realtà...che significa? che qualcuno è andato a verificare se davvero sono cinquanta i denuncianti e ha scoperto che non è così? che non è vero che Pierluigi La Rocca è andato a casa del tipo di Avellino a dettargli cosa doveva scrivere nella lettera di ritrattazione? e che don Ezio Miceli non ha consegnato i 5000 euro alla madre del ragazzo perchè aveva bisogno? quindi La Stampa ha pubblicato delle notizie inventate, però sicuramente provenienti dalle strutture investigative di Terni...quindi l'interrogazione a Mastella cosa vuole accertare: come mai dopo un anno di indagini la Procura ha in mano solo notizie senza riscontro con la realtà o come mai la Procura faccia degli scherzi stupidi ai giornalisti de La Stampa?

sabato 11 agosto 2007

ma questa non è apologia di reato?

Vi riporto integralmente il testo di una intervista a Vittorio Messori, secondo me è allucinante, pericolosa e scandalosa. Speravo in un atto di coraggio di Santa Madre Chiesa, in una collettiva assunzione di responsabilità, ma dopo le affermazioni di uno dei più importanti rappresentanti della intellighenzia cattolica mi convinco che la Chiesa è irredimibile. Sarà Dio a giudicare quando sarà il momento, ma caro signor Messori finchè i peccati in cui cadono in tentazione i sacerdoti sono elencati anche nel Codice Penale i presunti colpevoli vanno denunciati e devono accettare di essere sottoposti alla giustizia umana. Caro signor Messori, lei non solo confonde colpevolmente pedofilia e omosessualità, ma non potendo negare che la prima è praticata da una percentuale preoccupante dei sacerdoti di fatto ne nega l'esistenza, "chi stabilisce la norma e la soglia d'età?". Perchè a lei sembra la stessa cosa avere rapporti sessuali con un bambino di sei anni o con un adulto? e osa anche chiedere: "E poi su quali basi la giustizia umana santifica l’omosessualità e demonizza la pedofilia?". Per omosessualità si intende un rapporto tra due adulti consezienti, dotati di libero arbitrio e in grado di distinguere ciò che bene e ciò che è male per loro. La pedofilia è un reato, perchè prevede il coinvolgimento di un soggetto minore il cui consenso, qualora vi fosse, è viziato dalla condizione di minorità...o vuole avanzare la proposta di diritto di voto anche per i neonati, se sono adatti a rapporti pedofili, perchè no per il voto? Quanto a Don Gelmini non è accusato di pedofilia, ma di molestie sessuali, non di aver "toccato qualche ragazzo", Codice Penale a parte lei sa o dovrebbe sapere quanto sia eticamente sbagliato per un terapeuta approfittare della propria posizione per ottenere favori sessuali, sbaglio o anche per Codice di Diritto Canonico si configura come reato? Caro signor Messori se la Chiesa vuole iniziare a recuperare credibilità deve immediatamente prendere i provvedimenti previsti dal Diritto Canonico nei confronti di tutti quei sacerdoti che risultino responsabili del reato di pedofilia e poi denunciare alla magistratura tutte le segnalazioni che sono giunte ai vari Vescovi e Superiori di Ordini Religiosi, Congregazioni, ecc.., consegnare alle autorità giudiziarie degli USA i sacerdoti condannati e rifugiatisi nello stato della Città del Vaticano per godere della extra territorialità, infine chiedere perdono alle vittime pubblicamente... e nonostante tutto io continuo a sperare che questo possa accadere, perchè amo la Chiesa e soffro per le sue mancanze...




"IntervistaVittorio Messori

“Il problema? Troppi gay nei
seminari”

GIACOMO GALEAZZIROMAVittorio Messori, lei è coautore di Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger: qual è, da ascoltato frequentatore dei Sacri Palazzi, la sua idea sugli scandali sessuali nella Chiesa dopo gli ultimi casi giudiziari di don Gelmini e dei sacerdoti ricattati a Torino?

«Un uomo di Chiesa fa del bene e talvolta cade in tentazione? E allora? Se fosse così per don Pierino Gelmini, se ogni tanto avesse toccato qualche ragazzo ma di questi ragazzi ne avesse salvati migliaia, e allora? La Chiesa ha beatificato un prete denunciato a ripetizione perché ai giardini pubblici si mostrava nudo alle mamme. Queste storie sono il riconoscimento della debolezza umana che fa parte della grandezza del Vangelo.
Gesù dice di non essere venuto per i sani, ma per i peccatori. E’ il realismo
della Chiesa: c’è chi non si sa fermare davanti agli spaghetti all’amatriciana,
chi non sa esimersi dal fare il puttaniere e chi, senza averlo cercato, ha
pulsioni omosessuali. E poi su quali basi la giustizia umana santifica
l’omosessualità e demonizza la pedofilia? Chi stabilisce la norma e la soglia
d’età?»

La Chiesa non controlla più i sacerdoti?

«Nessuno osa più comandare, si
pretende dalla Chiesa il dialogo invece della disciplina. Ci si scandalizza del
sacerdote molestatore, poi però il vescovo diventa un odioso despota se nega
l’ingresso in seminario ad un gay. Ci si indigna dei peccati dei sacerdoti ma se
l’autorità ecclesiastica cerca di imporre le regole scoppia il finimondo e si
grida alla repressione, all’autoritarismo, alla discriminazione. Casi come
quelli esplosi in questi giorni, la Chiesa li ha sempre ricondotti sotto il
proprio controllo. Ma oggi il “vietato vietare” le proibisce di esigere
disciplina al suo interno. La Chiesa ha sempre saputo che seminari e monasteri
attirano omosessuali. Prima era molto attenta a porre barriere all’ingresso e a
sorvegliare la formazione. Chi dimostrava tendenze gay veniva messo fuori. Poi
il no alla discriminazione ha permesso l’ingresso in forze degli omosessuali e
ora la Chiesa paga quell’imprudenza».

I suoi sostenitori definiscono don Gelmini un «santo»

«Non entro nel caso giudiziario, però è indubbio che nella storia
della Chiesa una sessualità disordinata ha potuto convivere agevolmente con la
santità. Sono legato al segreto richiesto dai Postulatori, ma potrei fare nomi
celebri. Il fondatore di molte istituzioni caritative in Europa è stato
proclamato Beato nonostante le turbe sessuali che per un istinto incoercibile lo
spingevano a compiere atti osceni in luogo pubblico. Non mi scandalizzo, penso
ai drammi umani che ci sono dietro. San Giovanni Calabria era un benefattore
dell’umanità, ma è stato sottoposto a sette elettroshock: da psicopatico grave,
da manicomio».

Perché scoppiano adesso questi scandali?

«In America è stata
assolta la maggior parte delle diocesi che invece di patteggiare hanno tenuto
duro e sono arrivate in giudizio. Però è innegabile che oggi nella Chiesa la
castità fa problema. Sul piano umano è disumana. Si resta casti solo se si ha
fede salda, fiducia nella vita eterna. Il deficit non organizzativo, ma di fede.
E non si risolve abolendo il celibato ecclesiastico perché l’80% sono casi gay.
Deviazioni sessuali di preti che mettono le mani addosso agli uomini e ai
ragazzini. La caduta della fede e la rivoluzione sessuale accrescono il
problema. Chi è causa del suo mal pianga se stesso: sono stati eliminati i
controlli per ammettere in seminario pure gli effeminati il cui sogno era stare
in mezzo agli uomini».

Le comunità antidroga sono terra di nessuno?

«La Chiesa
deve tappare i buchi della società laica. I preti antidroga nessuno li
controlla, sfuggono alla sorveglianza dei vescovi e dei superiori perché
diventano superstar, con i rispettivi supporter politici. E così c’è lo
schieramento dei buoni samaritani di destra e di quelli di sinistra, don Ciotti
contro don Gelmini. I preti di Torino sono finiti nella rete dell’estorsione
perché si è inventato il concetto ipocrita di pedofilia. Così un ricattatore
senza arte né parte campa con la minaccia di far esplodere uno scandalo. Una
volta ricattavano i notai con l’amante, oggi la categoria più esposta è il prete
gay».

Un business, come dice Bertone?

«Sì. Negli Usa gli avvocati mettono cartelli
per strada: “Vuoi diventare milionario? Manda tuo figlio un anno in seminario e
poi passa da noi”. Le diocesi sono facilmente ricattabili, preferiscono pagare
anche se innocenti. Temono un danno d’immagine. E l’inquinamento riguarda anche
noi. Il politicamente corretto sta prendendo campo anche nel cattolicesimo
italiano. E i risultati si vedono, purtroppo»."


martedì 7 agosto 2007

di don gelmini, della comunità incontro e del delirio di onnipotenza

non passa giorno senza sentirmi rivolgere la domanda: "ma che dici, è vero?" e sono vari giorni che passo incollata al pc a leggere il grido di dolore che comincia a salire dai blog e da diversi siti...

la maggior parte di quello che so ha il valore di chiacchiere e non è mai stato lo stile di questo blog, per la parte rimanente ho scritto al Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Barbara Mazzullo e mi sono messa a sua disposizione.

abbiamo sbagliato tutti e tutti ne rispondiamo alla nostra coscienza, che nel mio caso non mi assolve, e per quello che serve è il minimo cercare di aiutare i giudici in questa difficile indagine.

non è mia intenzione aggiungere altro su questo argomento.

lunedì 6 agosto 2007

"[1]Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano
scandali, ma guai a colui per cui avvengono [...]"

Luca 17