sabato 6 ottobre 2012

UN PESSIMO VENDITORE E DELL'OMOFOBIA



Approfittando della temperatura ancora mite decido di fare una passeggiata da San Donato fino alla sede del Cassero. Mentre cammino ascolto la radio e cerco di godermi la città che forse dovrò lasciare... Sotto i portici di via dei Mille un ragazzo con in mano una cartellina si mette in faccia un gran sorriso e mi punta un indice contro. Purtroppo incrocio il suo sguardo per un nanosecondo di troppo e questo deve averlo fatto sentire in grado di piazzare la sua vendita.
Cerco di svicolare e di cavarmela con un banale 'non mi interessa'. E lui, porgendomi la mano che ignoro, 'non sono un bandito'. Io 'so che non sei un bandito ma non ho soldi'. Sempre camminandomi al fianco lui sbotta 'ma possibile che voi bolognesi siete tutte così acide?' E io sempre più scocciata:'non sono bolognese', 'allora sarai terrona come me'...'non proprio, sono del centro Italia, Umbria'. Questa mia confidenza deve avergli dato l'idea che stessi cedendo terreno e così mi incalza con una nuova domanda 'hai figli?' 'No, sono single e lesbica'. 'E va be' se vuoi mi offro come volontario ma intanto guarda questo...' E mi porge un cartoncino A4 ripiegato (non ho idea di cosa stesse cercando di vendermi)... Credo di aver avuto un'espressione furibonda, mi fermo e lo gelo con 'sono disoccupata e non ho soldi!' con un tono di voce così tagliente che rimette il cartoncino nella cartellina azzurra e se ne va a testa bassa...

Alcune considerazioni: il poveruomo a breve sarà sotto il Pavaglione a chiedere elemosina perchè uno che deve vendere qualcosa e non capisce che il modo migliore sia entrare in empatia con il potenziale cliente è destinato al fallimento... Il poveruomo ha infilato una perla di imbecillità dietro l'altra dandomi dell'acida e della terrona. Ma l'apice della sgradevolezza è stato ovviamente raggiunto dal suo proporsi come volontario. E qui si apre un'ulteriore tematica: come è possibile che un giovane, con molta probabilità uno studente universitario, a fronte della dichiarazione di identità di genere di una donna di mezza età si senta in dovere di proporsi...come rimedio? come terapia? come alternativa? 

E poi mi chiedo ma quelli per cui lavora un paio di euro in formazione potevano pure spenderceli...