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martedì 23 ottobre 2012

Della responsabilità della commissione grandi rischi

Se andassi da un senologo con un bozzo sul seno e il luminare, solo guardandomi, mi dicesse di stare tranquilla perché in alcun modo si potrebbe sviluppare un tumore e poi morissi a causa di un neoplasia non diagnosticata, credo che sarebbe giustificata un azione legale contro il medico  e la sua condanna...
I sismologi della commissione grandi rischi hanno previsto che l'azione sismica nella zona dell'Aquila si sarebbe esaurita e non ci sarebbero stati eventi catastrofici. Lo hanno affermato dopo una riunione di mezz'ora, convocata con precisi scopi mediatici. Le loro affermazioni non avevano basi scientifiche. Se non è possibile prevedere quando ci sarà un terremoto, non è possibile prevedere quando un terremoto non ci sarà. I sismologi dopo quella riunione rassicurarono tutti, gli abruzzesi rimasero nelle loro case e ne sono morti 308, più i feriti, più quelli morti in seguito...

Certo i sismologi non avrebbero potuto dire che quella notte ci sarebbe stato il terremoto, ma avendo affermato che non ci sarebbe stato hanno la responsabilità di quelle morti!

Allora la comunità scientifica anziché scandalizzarsi e dimettersi, si interroghi sul proprio senso di responsabilità!!!


mercoledì 30 maggio 2012

Cosa è il pride e perchè celebrarlo anche quest'anno

Uno degli elementi che costituiscono il collante di una comunità, di un popolo è il "mito fondativo". Il mito fondativo è trasmesso di solito inizialmente in forma orale e poi in racconti scritti. Lentamente entra nel patrimonio e nel tessuto culturale. Con il trascorrere del tempo il popolo sente l'esigenza di rivivere e celebrare i passaggi salienti del mito. La Chiesa cattolica ha il suo mito fondativo nell'ultima cena e lo celebra nella messa ogni giorno e più volte al giorno... La celebrazione assume ovviamente carattere simbolico: nella messa non viene servito agnello arrostito, pane azzimo e vino. Più semplicemente ostie e vino da messa che diventano corpo e sangue del Cristo.

Il popolo LGBT riconosce il proprio mito fondativo nella rivolta di Stonewall del 27 giugno 1969. Con l'episodio della ribellione della transessuale Silvya Rivera contro i poliziotti che in maniera vessatoria irrompevano allo Stonewall Inn nasce il movimento di liberazione omosessuale. Per questo ogni anno in giugno si celebrano in tutto il mondo i Gay-pride che non sono delle feste, ma occasione per riproporre la rivendicazione di diritti negati.
E' evidente che con il passare gli anni gli atti simbolici possono far perdere la consapevolezza del significato: ovvero non tutti i cattolici che partecipano alla Santa Messa sanno riconoscervi l'elemento fondante della propria religione; così non tutte le persone della variegata popolazione LGBT sanno riconoscere nella sfilata del pride la memoria della rivolta di Stonewall...

Ora è evidente che la celebrazione del mito fondativo è in ogni caso di estrema importanza per quelle comunità la cui identità venga sempre più spesso messa in discussione o negata. Gli ebrei continuavano a celebrare i propri riti durante la persecuzione, i cattolici nei paesi comunisti la messa...

In questi giorni sia da soggetti estranei al movimento, ma anche da sue componenti interne, si va proponendo di non celebrare la sfilata del "Gay-pride" nazionale prevista a Bologna sabato 9 giugno 2012. Non ha senso. La comunità ha il dovere di ripensare alcuni aspetti 'formali' che inevitabilmente diventano 'sostanziali',  ma non può rinunciare a sfilare nella città manifestando l'orgoglio identitario di un popolo e rivendicando ancora una volta i diritti che gli vengono negati.

E' auspicabile che all'interno del pride di quest'anno venga dato spazio alla solidarietà e compassione per la gente colpita dal sisma e che il tutto si concretizzi nella realizzazione di un'opera concreta: scuola, asilo nido, centro sociale. A maggior ragione un 'segno' importante sarebbe una targa che evidenzi "Opera realizzata con il contributo del 'Gay-pride 2012'".

Ma la celebrazione di un mito fondativo non può essere abolita, sarebbe come negare il diritto di esistenza di una comunità, negarne la sua identità non solo simbolicamente... Ogni anno potrebbe esserci un motivo per chiederne la non celebrazione: i morti sul lavoro, le vittime dei pirati della strada, i femminicidi, ecc...

Lunga vita al "PRIDE". 

mercoledì 8 settembre 2010

PREVEDO IMPREVEDO E NON PROVVEDO

Enzo Boschi
Franco Barberi
Riflettendo in questi giorni di sciame sismico riattivato e che non scema... Ho avuto un'illuminazione. Dice Boschi che i terremoti non si possono prevedere, tanto che sta decidendo di non mettere più on-line i dati dell'INGV. Però mi veniva da pensare se non si può prevedere se ci sarà un terremoto, perchè invece si può prevedere che non ci sarà? Tutti ricorderete non solo la famosa riunione della Commissione Grandi Rischi che due giorni prima del sisma abbruzzese assicurò che non c'era pericolo, tutti gli umbri ricordano che dopo la prima scossa del 1997 vennero rassicurati da Franco Barberi che non sarebbe più successo nulla e invitati a rientrare nelle case e meno male che non lo fecero!!! Quindi accade che nel corso di uno sciame sismico sia più probabile che si verifichi un terremoto di una magnitudo importante, ma come si può prevedere che quella determinata scossa sia stata effettivamente l'ultima e tranquillizzare i cittadini? E su quali basi si può dire che non si può prevedere quando ci sarà un terremoto, e prevedere poi quando non ci sarà?

Infine voglio rendervi partecipi di una chicca. Mi ricordavo che tanti anni fa era accaduto che venisse fatta evacuare una zona di Italia perchè secondo alcuni calcoli vi si sarebbe potuto verificare un grosso evento sismico. Di questo episodio non riuscivo però a trovare traccia, nessuno ne aveva scritto neanche nel momento di maggiori polemiche scatenate contro il Giuliani. Poi nei giorni scorsi ho trovato i riferimenti che cercavo era il 1985 e in Garfagnana vennero fatte evacuare 100.000 persone per una notte, il terremoto non si verificò ma tutti si dissero più contenti così: meglio una notte all'aperto piuttosto che rischiare di rimanere sotto le case crollate. Tutta l'operazione venne gestita dall'allora Ministro della Protezione Civile, il democristiano Zamberletti che agì su sollecitazione di ...Enzo Boschi! e non è omonimia è proprio lui!
Ah quasi dimenticavo Giuseppe Zamberletti attualmente è il Presidente della Commissione Grandi Rischi...
Giuseppe Zamberletti

Mi sa che qualcosa non funziona nel verso giusto?

martedì 7 aprile 2009

REQUIEM


Onna, Paganica, Fossa, Tempera, Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant’Angelo, Ocre, San Demetrio nè Vestini, L'Aquila. Stazioni di una via crucis, via dolorosa, segnata dalle lacrime che descrivono i volti e straziano l'amore di madri, padri e figli... come curare il dolore? Crolli squarciano l'intimità ed espongono agli sguardi una normalità quotidiana di stanze di vita familiare. Ostinati attribuiamo senso e valore simbolico a quanto di sacro intatto e a quanto crollato, la pietas di un crocefisso abbattuto tra i feriti... Pochi secondi per perdere gli affetti più cari, ogni sicurezza, costretti ad una vita di sopravvissuti, pochi secondi... Gli scampati e i morti, essere nel primo o nel secondo gruppo non attiene al merito o alla colpa, spesso è solo una distanza misurata in centimetri o un tempo contato in secondi...