martedì 1 marzo 2016
IO CHE NON SONO MADRE E MAI LO SARÒ
mercoledì 17 febbraio 2016
CANGURI E GRILLI NEL DESOLANTE GIOCO AL MASSACRO SULLA PELLE DEI CITTADINI
giovedì 24 ottobre 2013
E SE DOMANI USASSIMO LE PAROLE GIUSTE?
giovedì 31 gennaio 2013
31 gennaio 2003 - 2013: 10 anni italiani
Ora sono di nuovo in una fase di solida precarietà e bilanciato squilibrio. Cresco. Non ho perso la capacità di accettare nuovi percorsi... Resisto. ESISTO!!!
venerdì 23 novembre 2012
UCCIDERSI A 15 ANNI E IL MURO DEGLI ADULTI
sabato 6 ottobre 2012
UN PESSIMO VENDITORE E DELL'OMOFOBIA
mercoledì 29 agosto 2012
UNA FAMIGLIA DI PAGLIA (OVVERO DELL'IPOCRISIA)
Un altro punto che ha sollevato critiche riguarda il matrimonio. In comunità lo si celebra senza solennità, come un ripiego rispetto alla scelta celibataria, un «rimedio alla concupiscenza». I capi usano citare san Paolo: «Meglio sposarsi che ardere dal desiderio». Frequenti sono le separazioni e i divorzi. [Vita da Sant'Egidio di G.F. in Venticinque anni nella Comunità di Sant'Egidio. Un memoriale]
Quanto ai figli, diverse coppie non ne hanno voluti generare. Hanno detto in ripetute occasioni i capi di Sant'Egidio all'inviato dell'"Espresso" che ne chiedeva la ragione: «Di fronte a tanti uomini e bambini abbandonati, non esiste solo la paternità di sangue. I nostri figli sono i poveri». Quando i figli sono presi in adozione o in affido, talora ad averli in cura è una "comune" di membri di Sant'Egidio, più che la singola coppia. [Vita da Sant'Egidio di G.F. in Venticinque anni nella Comunità di Sant'Egidio. Un memoriale]
Un’altra curiosità. Il fondatore e leader incontrastato della Comunità di Sant’Egidio,Andrea Riccardi, 62 anni, celibe, attuale ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, ha nel governo italiano anche la delega a occuparsi dei problemi della famiglia.
mercoledì 30 maggio 2012
Cosa è il pride e perchè celebrarlo anche quest'anno
lunedì 5 marzo 2012
DALLA, LA CHIESA E L'AMORE
Dalla non ha mai dichiarato di essere omosessuale, non ha mai presentato qualcuno come il suo compagno...a noi rimane il dubbio e le domande sul perché di questo comportamento...e per quanto ci possa deludere dobbiamo rispettarlo.
I funerali di Dalla sono stati celebrati in Chiesa e non una chiesa qualsiasi ma in San Petronio dove l'ultimo funerale è stato quello di don Dossetti. Qualcuno ha polemizzato per questo e ha parlato di ipocrisia, ma probabilmente senza sapere di cosa stia parlando. Dalla non era fuori dalla Chiesa. Dalla non ha mai dichiarato che gli omosessuali hanno nella loro natura, come gli eterosessuali, l'esigenza di completarsi nel rapporto di coppia. Dalla aveva un confessore che sa se potesse o meno essere accolto in Chiesa. E in ogni caso non la mera condizione di persona omosessuale può essere motivo di separazione dalla comunità ecclesiale... Ed è evidente che per alcune persone omosessuali e cattoliche è più importante continuare a rimanere nel seno di santa madre chiesa piuttosto che farsi pietra di scandalo e confrontarsi con la dottrina e indicare agli uomini di Chiesa i loro errori e la durezza del loro cuore...
domenica 19 dicembre 2010
Lesbo-spot e omosessualità femminile
domenica 7 novembre 2010
Quattro passi per Bologna
giovedì 28 gennaio 2010
E' USCITO IL LIBRO

La Madonna di Montevergine e la Candelora
Religiosità e devozione popolari delle persone omosessuali e transessuali
di Monica Ceccarelli
GRAMMA EDIZIONI
Ricerca di carattere storico-antropologico sul rito della Candelora a Montevergine, dove i femminielli prima, le persone omosessuali e transessuali oggi, venerano Mamma Schiavona. Icona antichissima, che ritrae la Madre di Dio, come altre icone mariane in Campania, riprendendo i tratti delle dee madri.
Un'analisi del rapporto/conflitto tra religiosità ufficiale e religiosità popolare, che nel rito della Candelora a Montevergine, studiato su base storico-antropologica, si rivela in tutte le sue contraddizioni e tensioni.
Questa ricerca non è un testo militante, non si intende sostenere una tesi, un principio o il riconoscimento di diritti. I testi del Magistero sono presi in esame per capire in base a quali informazioni può accadere che un vescovo si arroghi il diritto di cacciare alcune persone da una chiesa, ovvero capire se queste persone erano già state cacciate dalla Chiesa.
La religione cristiana di fede cattolica sembra secolarizzarsi sempre di più, il bisogno di affermarsi in una società secolarizzata porta a temere e a guardare con sospetto quelle espressioni di fede che non rientrano del tutto nei canoni previsti. Ma se è vero, come scrive William Shakespeare nell’Amleto, che ci sono più cose in cielo e in terra di quante possa averne sognate la filosofia di Orazio, probabilmente è anche vero che ci sono più cose del cielo in terra di quante possano prevederne i nostri teologi.
giovedì 17 settembre 2009
LE CONTRADDIZIONI DEL MAGISTERO DELLA CHIESA NEI DOCUMENTI SULLA QUESTIONE OMOSESSUALE

Una parte della mia tesi di laurea specialistica è stata dedicata all'analisi dei documenti prodotti dal magistero della Chiesa sulla questione omosessuale, nonchè l'articolo del giurista Navarrete sul tema del transessualismo.
Ho deciso di mettere a disposizione questa parte per quanti sono interessati ad approfondire il tema, ma vi avverto vedere tanta superficialità e approssimazione in un tema così delicato può suscitare un pericoloso fenomeno di rigetto.
(sempre in fiduciosa attesa che Sua Santità esprima solidarietà per le vittime della omofobia e transfobia)
Cliccare qui per leggere
LE CONTRADDIZIONI DEL MAGISTERO DELLA CHIESA NEI DOCUMENTI SULLA QUESTIONE OMOSESSUALE
Cliccare qui per il testo completo della tesi su tesionline:
Mamma Schiavona, il femminiello e l'Abate
sabato 29 agosto 2009
VICENDA DINO BOFFO: INVOCO UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
L'altro aspetto che colpisce di questa vicenda è non tanto che nè Boffo, nè i suoi superiori, smentiscano, d'altra parte pare che Feltri abbia attinto al casellario giudiziario... ma stupisce che si dica è 'vita privata', non si deve rendere pubblica... Ma scusate tanto, stiamo parlando di un portavoce ufficiale della Chiesa, uno che non essendo sposato dovrebbe pure essere casto, uno che è sostenitore dell'indissolubilità del sacramento del matrimonio, ecco un tipo così aveva (e ha?) un amante e ne ha perseguitato la moglie affinchè lo lasciasse e fossero liberi di vivere il loro amore!!! Uno così lo lasciano direttore dell'organo di stampa della CEI e Bagnasco lo difende, parlando di grave atto di intrusione nella sfera privata! Domanda per Monsignor Bagnasco: perchè da parte della CEI non c'è ufficialmente la stessa comprensione e lo stesso rispetto per i tanti omosessuali credenti, impegnati nella Chiesa?
venerdì 24 aprile 2009
MAMMA SCHIAVONA, IL FEMMINIELLO E L'ABATE-L'AUDIO DELLA CONFERENZA
mercoledì 18 febbraio 2009
L'IMMENSO ROBERTO BENIGNI E LE SERIE TV

Infine vorrei allargare il discorso e evidenziare quelli che a me appaiono segnali importanti di cambiamento nel costume, veicolati dalle fiction televisive -perchè parliamoci chiaro i dibattiti in TV sono di nicchia, le fiction arrivano a milioni di persone. Dunque da almeno un anno, ma anche di più, a questa parte sono presenti nelle varie serie personaggi omosessuali positivi e se in "Distretto di Polizia" al personaggio non si permette di sviluppare in pieno la sua storia, in altre c'è più spazio in "Terapia d'Urgenza" (purtroppo sospesa, ma riprenderà nei prossimi mesi) c'è la figura della pediatra che inizia una storia descritta in modo molto limpido e senza morbosità, lontano dagli stereotipi di cui spesso la categoria è vittima. Perfino in "RIS" sta prendendo corpo il personaggio di una carabiniere omosessuale e prima di rivelare questo aspetto il personaggio è stato presentato in modo molto positivo, cosicchè il pubblico si era già affezionato. Infine credo che il miglior contributo alla rivalutazione delle persone omosessuali sia arrivato con "Tutti pazzi per amore", la puntata in cui il padre rivela al figlio la propria omosessualità ha avuto cinque milioni di spettatori e i termini di quel discorso sono stati di grande equilibrio e onestà, e la storia si sta sviluppando positivamente.
Certo è ancora poco, ma rispetto a certe macchiette o personaggi torbidi che imperversavano fino a qualche tempo fa mi sembra un buon risultato. E sono sempre più convinta che la coscienza di un paese viene formata molto di più dalle fiction che non da "Annozero" o dalle "Invasioni Barbariche", e finalmente nelle fiction si parla delle persone omosessuali in termini di AMORE.
Tutto questo non può che apparire positivo a quei gruppi di persone omosessuali che cercano di trasmettere all'esterno l'immagine reale della loro identità. Ad esempio l'opuscolo pubblicato dal gruppo Nuova Proposta è proprio questo che sta cercando di portare all'attenzione che l'omosessualità altro non è che un altro nome dell'amore.
Su FaceBook si è costituito un gruppo per un PREMIO GAY HONORIS CAUSA A ROBERTO BENIGNI .
lunedì 9 febbraio 2009
UNA RISATA VI SEPPELLIRA' , MA ANCHE UNA CANZONE

Portiamo la nostra felicità e le nostre canzoni per le strade della città del Festival
Si svolgerà sabato 21 febbraio – giorno della serata finale del Festival della Canzone Italiana 2009 – a partire dalle ore 15.00, per le strade di Sanremo la manifestazione nazionale “Se m’innamoro”. La manifestazione è promossa e organizzata da Arcigay, Arci Liguria, ArciLesbica, Famiglie Arcobaleno, Agedo - associazione dei genitori di omosessuali.
Il titolo prende spunto da una delle canzoni vincitrici del Festival, quella del 1985, cantata dai Ricchi e Poveri, inno festoso che contiene nel suo testo anche dei versi che con leggerezza rivendicano l’universalità dell’amore:
“Ma guarda il mondo come è strano, si stupisce se ti dico che ti amo
ma se ci togli anche l'amore, dopo averci tolto tutto, dove andiamo?”
La manifestazione vedrà sfilare per le strade del Festival le storie delle persone LGBT, dei loro amici e delle loro famiglie, attraverso una partecipazione gioiosa e ben visibile, con canti e balli sulle note delle molte canzoni italiane che raccontano amori omosessuali.
Il movimento LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) torna a manifestare nella città dei fiori dopo 37 anni: si svolse proprio a Saremo infatti il 5 aprile 1972 la prima manifestazione gay italiana della storia, nata per contestare le posizioni anti-scientifiche di un congresso di sessuologia.
“Sarà un momento per riaffermare tutti assieme la nostra dignità e per rispondere ai personaggi pubblici di ogni sorta che sulla nostra pelle cercano di fare ascolti, introducendo nel nostro paese argomenti che in altri paesi fanno sobbalzare dalle sedie governanti di tutti i colori politici.” – spiega il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “Il nostro esserci significa affermare con allegria, che l'armonia sono i tanti colori, il pluralismo, le differenze. Saremo in piazza, gay, lesbiche, bisessuali, trans, etero, donne e uomini da tutta Italia, per ribadire che il vero amore non ha confini e non si fa intimorire dall'oscurità del fanatismo religioso e politico.”
domenica 8 febbraio 2009
PER FARE OUTING CI VUOLE DIO?

Qui trovate i file del servizio di Repubblica delle Donne su gli omosessuali cattolici, un titolo infelice per un buon servizio.
I parte
II parte
III parte
lunedì 26 gennaio 2009
UNA NUOVA PROPOSTA: GUARIRE DAI PREGIUDIZI

Nuova Proposta
Via dei Banchi Vecchi 116, Roma
cel.: 331 7858894
www.nuovapropostaroma.it
e-mail: info@nuovapropostaroma.it
COMUNICATO STAMPA N°1 DEL 2009
Perché, invece di profondere tante energie nel tentativo di "guarire" gli omosessuali (tentativo sterile, soprattutto perché l'omosessualità non è da considerarsi una malattia, secondo l'opinione ufficiale della comunità scientifica), non cerchiamo tutti insieme di guarire dai pregiudizi?
Roma, 26 gennaio 2009 - "L'impresa di trasformare un omosessuale in un eterosessuale non offre prospettive di successo migliori dell'impresa opposta", così scriveva Sigmund Freud, padre della moderna psicologia, nel lontano 1920.
Da queste significative parole partiamo per affermare il nostro punto di vista sulle cosiddette psicoterapie "riparative" dell'omosessualità che, nate in America, negli ultimi tempi stanno facendo parlare di sé anche nel nostro paese.
E' di questi giorni, infatti, l'iniziativa di un percorso di incontri a Brescia, dal titolo "Living waters", organizzato da un certo "G ruppo Lot" che, già dal materiale informativo veicolato, non fa mistero di voler agire nella direzione della "guarigione" dall'omosessualità. Lo si intuisce, banalmente, dal titolo di alcuni dei seminari proposti: "Ripristinare la vera femminilità", "Ripristinare la mascolinità: intraprendere il processo", e così via...
Come Gruppo "Nuova Proposta: donne e uomini omosessuali cristiani di Roma", siamo estremamente preoccupati dalla diffusione di queste iniziative, memori dello strazio che molti di noi hanno passato perché, ad esempio, costretti da genitori, privi degli strumenti necessari per comprendere ed accettare la nostra omosessualità, ad affrontare lunghi e dolorosi percorsi, a carattere sia medico sia psichiatrico, con l'obiettivo, ovviamente mai riuscito, di modificare il nostro orientamento sessuale.
Temiamo, di conseguenza che, a seguito della diffusione di queste iniziative, altre persone omosessuali possano essere forzate verso percorsi di presunta "guarigione" con impatti devastanti sulla propria serenità ed accettazione.
Vogliamo contribuire, quindi, ad una giusta e corretta informazione, ribadendo quello che la comunità scientifica ha già espresso da diversi anni e che dovrebbe oramai essere già patrimonio consolidato della collettività: l'omosessualità non è una malattia e neanche un disagio psichiatrico. La categoria della guarigione, pertanto, non si può applicare all'omosessualità. E' come dire di voler guarire dal fatto di preferire qualcosa a qualcos'altro. Risulta, inoltre, fortemente offensivo per la propria dignità pensare di dover guarire da qualcosa che riguarda l'identità personale. La sfera dell'omosessualità riguarda, infatti, il desiderio profondo di amare ed essere amati, desiderio che va custodito, coltivato e rispettato.
Come Gruppo ci mettiamo a disposizione di chiunque (in ambito ecclesiale e non) voglia affrontare un percorso sereno di confronto e di vera informazione sulla condizione omosessuale.
Con preghiera di diffusione e pubblicazione.
mercoledì 24 dicembre 2008
PERCHE' NON ADERISCO AI GRUPPI FACEBOOK CONTRO POVIA A SANREMO

Povia canti quello che vuole, più danni della Tatangelo non potrà fare e tutto questo chiasso non fa altro che creare attesa e pubblicità, per una canzone sicuramente modesta (sia per il testo che per la musica), che meriterebbe di essere dimenticata prima ancoradi ascoltarla...