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mercoledì 30 maggio 2012

Cosa è il pride e perchè celebrarlo anche quest'anno

Uno degli elementi che costituiscono il collante di una comunità, di un popolo è il "mito fondativo". Il mito fondativo è trasmesso di solito inizialmente in forma orale e poi in racconti scritti. Lentamente entra nel patrimonio e nel tessuto culturale. Con il trascorrere del tempo il popolo sente l'esigenza di rivivere e celebrare i passaggi salienti del mito. La Chiesa cattolica ha il suo mito fondativo nell'ultima cena e lo celebra nella messa ogni giorno e più volte al giorno... La celebrazione assume ovviamente carattere simbolico: nella messa non viene servito agnello arrostito, pane azzimo e vino. Più semplicemente ostie e vino da messa che diventano corpo e sangue del Cristo.

Il popolo LGBT riconosce il proprio mito fondativo nella rivolta di Stonewall del 27 giugno 1969. Con l'episodio della ribellione della transessuale Silvya Rivera contro i poliziotti che in maniera vessatoria irrompevano allo Stonewall Inn nasce il movimento di liberazione omosessuale. Per questo ogni anno in giugno si celebrano in tutto il mondo i Gay-pride che non sono delle feste, ma occasione per riproporre la rivendicazione di diritti negati.
E' evidente che con il passare gli anni gli atti simbolici possono far perdere la consapevolezza del significato: ovvero non tutti i cattolici che partecipano alla Santa Messa sanno riconoscervi l'elemento fondante della propria religione; così non tutte le persone della variegata popolazione LGBT sanno riconoscere nella sfilata del pride la memoria della rivolta di Stonewall...

Ora è evidente che la celebrazione del mito fondativo è in ogni caso di estrema importanza per quelle comunità la cui identità venga sempre più spesso messa in discussione o negata. Gli ebrei continuavano a celebrare i propri riti durante la persecuzione, i cattolici nei paesi comunisti la messa...

In questi giorni sia da soggetti estranei al movimento, ma anche da sue componenti interne, si va proponendo di non celebrare la sfilata del "Gay-pride" nazionale prevista a Bologna sabato 9 giugno 2012. Non ha senso. La comunità ha il dovere di ripensare alcuni aspetti 'formali' che inevitabilmente diventano 'sostanziali',  ma non può rinunciare a sfilare nella città manifestando l'orgoglio identitario di un popolo e rivendicando ancora una volta i diritti che gli vengono negati.

E' auspicabile che all'interno del pride di quest'anno venga dato spazio alla solidarietà e compassione per la gente colpita dal sisma e che il tutto si concretizzi nella realizzazione di un'opera concreta: scuola, asilo nido, centro sociale. A maggior ragione un 'segno' importante sarebbe una targa che evidenzi "Opera realizzata con il contributo del 'Gay-pride 2012'".

Ma la celebrazione di un mito fondativo non può essere abolita, sarebbe come negare il diritto di esistenza di una comunità, negarne la sua identità non solo simbolicamente... Ogni anno potrebbe esserci un motivo per chiederne la non celebrazione: i morti sul lavoro, le vittime dei pirati della strada, i femminicidi, ecc...

Lunga vita al "PRIDE". 

venerdì 7 dicembre 2007

SATIRA ANTROPOLOGICA



dedicato a tutti quelli (anche io)che vanno in Salento alla ricerca delle proprie radici...

mercoledì 19 settembre 2007

Tradizione tra contemporaneità e verità




Alcune considerazioni personali a proposito della tradizione:
Che cosa è più "vero" rappresentare il ciclo coreutico così come ce lo ha raccontato De Martino o le folle che ballano in piazza (anche la techno-pizzica)? Voglio dire che personalmente trovo molto tristi quelle rappresentazioni tipo Quintana di Foligno, Corsa dell'anello di Narni, ecc...per le quali interi paesi si mettono in costume e rappresentano, mettono in scena un rito, una festa, così come era nel '5 o '600... La tradizione, secondo me, è tale quando è contemporanea, ed è trasformata o meglio continuamente formata dalla contemporaneità... Ad esempio in questi ultimi anni ho rivalutato molto l'unica tradizione laica ternana, ovvero la sfilata dei "Carri di Maggio", in origine erano i contadini che dalle campagne venivano in città sui carri trainati dai buoi, addobbati con i tralci delle viti appena potate e portavano ad assaggiare il vino nuovo...poi, con la nascita delle industrie i contadini si sono inurbati... Ma allora anche i carri si sono trasformati e molti erano realizzati dai circoli del dopo lavoro delle fabbriche, con la crisi economica la loro partecipazione è diminuita, ma sono arrivati altri soggetti come le scuole superiori nell'ambito di particolari progetti e prima ancora anche gruppi di teatro di avanguardia. Infine in questi ultimi due anni la partecipazione della comunità indiana, dei precari e degli universitari...ovvero esattamente le nuove realtà che sono inserite nel tessuto cittadino.



La techno è per me inascoltabile, ma inorridisco di più all'idea di dover assistere alla messa in scena di una tarantata e della sua danza terapeutica...




In sintesi o la tradizione è contemporanea o non è!




(Oppure potremmo definire una sorta di meta-tradizione, ovvero la tradizione di rappresentare la tradizione antica... ma qui arriviamo ad un tale attorcigliamento che non ci provo neanche).

giovedì 6 settembre 2007

La Madonna di Lourdes a Terni - proprio lei!!!

Dal sito della Diocesi di Terni:

La Madonna di Lourdes a Terni
19/09/2007

In occasione del 150°
anniversario delle apparizioni a Santa Bernadette, la Vergine Maria torna
facendosi peregrina e rinnovando il suo messaggio di pace e di amore.

19
SETTEMBRE 2007 – ORE 18.00

Accoglienza della Vergine di Lourdes
nell’atrio di Palazzo Spada
Seguirà la Processione verso la Cattedrale.

ORE 21.00

In Cattedrale solenne Veglia Mariana preceduta in
P.zza Duomo dalla Processione “Aux Flambeaux”.

20 SETTEMBRE 2007 – ORE
11.00

Arrivo della Vergine all’Ospedale S. Maria di Terni e benedizione
agli ammalati.

ORE 15.00

Accoglienza della Vergine presso la
Parrocchia di S. Maria della Misericordia – Quartiere Bovio.

ORE 21.00

Presente Mons. Vescovo, solenne Veglia Mariana nella costruenda Chiesa
parrocchiale.

21 SETTEMBRE 2007 – ORE 10.00

Sosta della Madonna
Pellegrina presso la Residenza per anziani Tiffany.

ORE 11.00

Accoglienza della Vergine a Narni.

0RE 16.00

S. Messa
per gli ammalati presso l’Ospedale di Narni

ORE 17.30

Congedo
della Vergine che proseguirà alla volta di Spoleto.

Con tutto il rispetto per Maria, madre di Gesù, posso esprimere alcune perplessità suscitate dalla lettura del programma?
In primo luogo la Vergine arriva, ritorna, la si accoglie, sosta, ecc... insomma la Vergine proprio Lei??? non la copia della statua collocata nella grotta di Massabielle??? Sconvolgente!!!
Per le altre date della tournèe c'è un sito ufficiale?
Seconda perplessità che senso ha tutto ciò?
Infine grazie a chi organizza tutto questo ambaradan, per chi studia antropologia è una vera manna!!!

mercoledì 25 aprile 2007

Apparizioni

La domanda ce la siamo posta nel corso di una conversazione molto, ma molto informale, ai margini di una festa di laurea... Ma perchè è sempre (o quasi) la Madonna ad apparire e non ad esempio Gesù? Sul momento non sono riuscita ad articolare una risposta plausibile... Poi durante il concerto di Fiorella Mannoia (che meriterebbe un post a parte, non in quanto Madonna, ma in quanto MITO), ho riflettuto che se è vero che Gesù è Dio fatto uomo, risorto e asceso al cielo anche con il corpo, Maria è tutta umana, ascesa anche Lei in cielo... E probabilmente è la Sua umanità a renderla più prossima agli uomini, che Le attribuiscono quindi la capacità di comprenderli e la preoccupazione per le sorti dell'umanità. Maria è essere umano (ormai divinizzato è vero) e la Sua natura fa sì che venga percepita come mediatrice ideale tra terra e cielo. I Suoi interventi sono sempre rappresentati come atti di sollecitudine per la salvezza degli uomini, insomma è una sorta di rappresentante di categoria, che di tanto in tanto si prende la briga di avvisare la base circa lo stato d'animo dei vertici! Gesù è uno dei vertici, in quanto persona della Trinità, e siccome non si è mai visto che sia l'amministratore delegato ad occuparsi della mediazione con la base, così si spiegano le poche apparizioni a Lui attribuite. Tra l'altro andando a memoria, quindi in modo assolutamente non scientifico, mi pare che le apparizioni mariane siano sempre finalizzate alla diffusione di messaggi; mentre le apparizioni di Gesù sembrano avere un carattere più "privato", penso a quanto narrato dalla beata Angela da Foligno, o da santa Gemma Galgani, che raccontano di dialoghi personali e di contatto fisico con Gesù, che non mi pare affidi loro un particolare messaggio per il popolo dei credenti.
Ora tutto quanto sopra scritto ha il solo valore di una chiacchierata, quindi chi volesse contraddirmi non si prenda la briga di mettermi al rogo, ma mi offra un caffè per parlarne...

martedì 10 aprile 2007

Venerdì Santo chi sta fuori dalla Chiesa?




Il mattino del Venerdì Santo sono incappata nella trasmissione "Uno Mattina" mentre una bionda giuliva stava intervistando alcuni esperti: un sacerdote, una giornalista e un'altra persona forse docente di antropologia (nel tempo che io ho seguito la trasmissione non è mai comparso il "sottopancia").

Ad un certo punto mentre la probabile antropologa riferiva di alcune usanze del Venerdì Santo, la regia ha mandato in onda delle immagini del Santuario della Madonna dell'Arco a Napoli e di "vattienti " a Nocera Tirinese in provincia di Catanzaro. La bionda giuliva ha sgranato gli occhioni chiedendo se quelle cose accadevano in Italia!? (Non si pretendeva che facesse disquisizioni di livello accademico, ma un minimo di preparazione prima delle interviste si!)

Dopo le dovute spiegazioni, il sacerdote ci ha tenuto a precisare però che tutto questo appartiene alla tradizione popolare e infatti queste manifestazioni si svolgono fuori dalle chiese e non riguardano la ritualità della Chiesa (peccato che le immagini della Madonna dell'Arco erano all'interno del Santuario).

In sintesi la sensazione che ho percepito era una grande approssimazione, tra l'altro la processione di Napoli ha luogo il Lunedì dell'Angelo e non nel Venerdì di Passione, vi partecipano dai trenta ai cinquantamila fedeli un pò troppi per dichiararli tutti fuori dalla Chiesa!

Venerdì sera un piccolo imprevisto mi impedisce di andare alla Via Crucis della mia parrocchia, così mi siedo davanti al televisore acceso: "Via Crucis in diretta dal Colosseo"...non c'è che dire un magnifico esempio di tradizione popolare, infatti si celebra fuori dalle chiese, mica dentro! già ma allora perchè ci va anche il Papa?