mercoledì 17 febbraio 2016

CANGURI E GRILLI NEL DESOLANTE GIOCO AL MASSACRO SULLA PELLE DEI CITTADINI

Mi è capitato in più di un'occasione di riconoscere come vera l'affermazione che soprattutto in ambito istituzionale la forma è sostanza. E ne sono ancora convinta. Ma a fronte di quanto accaduto in queste ore in cui si sarebbe dovuto iniziare a votare il DDL Cirinnà è impossibile ricacciare indietro il senso di frustrazione e rabbia.

E' vero che le procedure devono essere rispettate in quanto la mancanza di tale rispetto potrebbe inficiare il regolare processo democratico, ma è anche vero che l'abuso degli strumenti atti ad esercitare la funzione parlamentare induce ad  ulteriori abusi e ottiene lo svuotamento di senso delle forme, privandole della loro sostanza.

In epoca di strumentazione telematica è estremamente semplice dotarsi di un generatore automatico di emendamenti. Quindi nel momento in cui una parte politica vuole fare ostruzionismo non deve far altro che generare migliaia o milioni di emendamenti creati sulla base di algoritmi e dunque senza alcuna attenzione ai contenuti. Si tratta solo di cavilli grammaticali che nulla hanno a che vedere con il bene dei cittadini che dovrebbe essere lo scopo ultimo dell'azione legislativa.

E dunque come contrastare il fiume in piena di emendamenti la cui quantità impedisce di programmare una qualsiasi discussione se non in termini di ere geologiche? Si ricorre ad un mezzo altrettanto antidemocratico: l'abbattimento degli emendamenti in virtù della loro somiglianza o collegamento con il primo non approvato e così via. 

In tutto questo il contenuto del DDL, il testo di legge proposto non interessa a nessuno dei membri dell'assemblea legislativa. 
Siamo quindi a quel formalismo estremo che svuota di sostanza l'azione legislativa. Il punto più estremo di lontananza tra le istituzioni parlamentari e i cittadini.

Un organo parlamentare è oggi costretto a discutere di trucchetti grammaticali e linguistici, perdendo di vista il quadro generale in cui sono però incastrate le vite reali di migliaia di persone, le loro storie, i loro legami di sangue e di amore. Perchè sia chiaro che le famiglie omoaffettive già esistono e hanno bisogno che esista una normativa che regolamenti alcuni aspetti fondamentali della loro esistenza. Sia chiaro che queste famiglie non scompariranno per il solo fatto che non verrà approvato il DDL Cirinnà, i loro bambini continueranno ad andare a scuola e ad avere un punteggio più alto nelle graduatorie per gli asili nidi perchè figli di genitore single...e il genitore non biologico dovrà ancora una volta presentare una delega per poter riprendere i suoi figli... Ancora le coppie omoaffettive andranno a sposarsi all'estero o a fare testamento per poter dare un segno tangibile del loro percorso di coppia.

E intanto il parlamento si interrogherà su emendamenti come questo