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mercoledì 19 agosto 2015

LE BOMBE DI BANGKOK

In primo luogo dobbiamo considerare che non ci sono state rivendicazioni di alcun tipo quindi tutte le riflessioni sono semplicemente delle speculazioni empiriche. 
Credo poi sia importante valutare quello che avrebbe dovuto essere questo attentato e quello che invece è stato in realtà. Nell'immediato sono state diffuse informazioni circa il ritrovamento di altri due ordigni non lontano dal luogo dell'esplosione. Se tali ordigni fossero dello stesso potenziale possiamo ipotizzare che quella progettata dagli autori fosse una vera e propria ecatombe, roba da far impallidire gli attentati di Madrid e Londra per intenderci. 
Un attentato di questa portata nel cuore di Bangkok è assolutamente inusuale nel quadro della conflittualità politica locale. Gli attentati con esplosivo sono abbastanza frequenti nel sud del paese dove il conflitto separatista è di antica data. Ma si tratta sempre di ordigni piuttosto rudimentali e non a così alto potenziale. Inoltre mi sembra improbabile che la guerriglia del sud possa essere riuscita ad organizzare un attentato di questo tipo che avrebbe richiesto ovviamente anche una base logistica, complicità ed organizzazione così distanti dalla loro zona di azione. 
Sono più propensa  a credere a manovre e azioni inerenti il momento politico. La giunta sta per varare la nuova costituzione che molti considerano fortemente anti-democratica, nei giorni scorsi due cittadini sono stati condannati a 60 anni di carcere per lesa maestà per dei post su Face-Book, la giustizia anche ordinaria viene amministrata dai tribunali militari, le elezioni vengono posticipate in continuazione. Quindi o i gruppi di dissidenti hanno deciso di alzare il tiro e cambiare la loro strategia, abbandonando le azioni dimostrative pacifiche che finora hanno caratterizzato la loro azione oppure il regime, o chi per esso, ha deciso di dover trovare una giustificazione alla sua azione anti-democratica e repressiva (una sorta di strategia della tensione in chiave asiatica). 

Un'ulteriore suggestione può essere letta nel fatto che proprio il giorno prima dell'attentato si era svolta in tutta la Thailandia una manifestazione ciclistica a cui sono stati dati significati di dimostrazione dell'unità nazionale e di sostegno alla monarchia. Il cuore della manifestazione è stato a Bangkok ed è stata promossa e guidata dal Principe ereditario in un chiaro tentativo di accattivarsi simpatie e popolarità che non gli appartengono. Ma allora sarebbe stato più logico scegliere un obiettivo che da un punto di vista simbolico avesse qualche attinenza.

Gli uomini del governo sembrano sicuri che l'attentato sia attribuibile al movimento delle camicie rosse da sempre schierato con l'ex primo ministro Shinawatra, destituito con il colpo di Stato del 2006, come poi sua sorella con quello del 2014. E se da un lato possa sembrare possibile per Thaksin finanziare l'acquisto dell'esplosivo e l'organizzazione logistica dell'attentato, dall'altro lato credo non possa sfuggirgli che non è questo il modo per accattivarsi simpatie e sostegno per il suo ritorno sulla scena politica locale. 

Infine non è mancato chi abbia indicato la motivazione dell'attentato nel provvedimento di rimpatrio in Cina degli Uiguri, minoranza etnica di fede islamica. Il governo tailandese pochi mesi fa ne ha rimpatriati un centinaio nonostante sia noto che in patria siano perseguitati. Questo aveva già provocato un assalto del consolato thailandese in Turchia. Alcuni ipotizzano che l'attentato del 17 agosto sia stata una sorta di vendetta anche perchè il luogo è molto frequentato da turisti cinesi. Però a questo punto rimarrebbe inspiegabile che non ci sia stata alcuna rivendicazione.

Le immagini dell'uomo che ha collocato l'ordigno mostrano che non si tratta di un thai, questo potrebbe avvalorare una pista internazionale, confermata sembra anche dalle immagini dei complici che la polizia non avrebbe ancora diffuso. In ogni caso l'organizzazione e la logistica sono sicuramente di matrice interna come dimostrano la scelta del luogo anche per quanto riguarda il secondo attentato, fortunatamente fallito, che avrebbe dovuto colpire i passeggeri in attesa sul molo principale del Chao Praya. Gli attentatori dimostrano una conoscenza dei luoghi frequentati da turisti e locali, ma non così noti al grande pubblico.

Per quanto riguarda il sito del primo attentato non si tratta di un vero e proprio tempio ma di quella che avrebbe dovuto essere una "Casa degli spiriti", ovvero un tempietto costruito per dare modo agli spiriti di un luogo di traferirvisi quando si inizia a costruire un edificio. Nel caso dell'Erawan hotel nel corso della costruzione si verificarono numerosi incidenti così si decise ogni volta di ampliare ulteriormente la casa degli spiriti, fino a dedicare l'edicola alla divinità braminica Prha Prom, ma si ritiene che nell'edicola risieda lo spirito di Prha Pinklao, uno dei fratelli del re Rama IV che dopo la sua morte è divenuto uno degli assistenti al servizio di Prha Prom. In seguito la tradizione popolare scoprì che gli spiriti lì collocatisi concedevano a molte donne la grazia di rimanere incinte. Usualmente le offerte votive per la richiesta della grazia consistono in spettacoli di danza tradizionale con musica dal vivo pagati dai devoti. Mentre gli ex voto per grazia ricevuta sono quasi sempre dei falli in legno di varie dimensioni. 







giovedì 31 gennaio 2013

31 gennaio 2003 - 2013: 10 anni italiani

Dieci anni fa ero all'aeroporto di Bangkok, allora era ancora il Don Muang. Ripartivo da sola dopo quasi nove anni vissuti intensamente. Così intensamente da rendermi conto troppo tardi di quanto stessi male e, come sempre mi accade in queste situazioni, era stato il mio corpo a mandarmi pesanti segnali di malessere. Avevo perso 25 chili in un mese e mezzo, una febbricola frequente, il ciclo mestruale ogni quindici giorni...ecco partivo con la convinzione di avere un tumore alla tiroide o qualcosa di simile. Fortunatamente la mia diagnosi era sbagliata: semplicemente non ne potevo più!!!
Ironia della sorte mentre attendevo all'imbarco la televisione  mandava in diretta le immagini della straordinaria operazione di evacuazione dei cittadini tailandesi dalla Cambogia. Enormi aerei militari in chissà quale pista inghiottivano nella loro pancia migliaia di lavoratori, funzionari, famiglie e bambini la cui sicurezza non era più garantita: l'ambasciata thai era stata assaltata e devastata da cambogiani incazzati  perché un'attricetta thailandese aveva dichiarato che non avrebbe mai messo piede in Cambogia fin quando il tempio di Prah Viharn in territorio cambogiano non fosse stato restituito alla Thailandia. Insomma io partivo stremata e migliaia di thai erano costretti a rientrare.

Non ho ricordi particolari del viaggio. Ma ricordo che all'arrivo sudai freddo alla dogana. Suor Eugenia mi aveva rifilato una valigia di prodotti artigianali in teak da consegnare in comunità. (Spero ormai ci sia la prescrizione...). Insomma la doganiera mi richiamò mentre tentavo di passare facendo finta di niente, rapidamente cercai una via di uscita senza trovarla e già immaginavo il casino...le telefonate da Silla, ecc... Porsi il passaporto mentre lentamente aprivo la prima valigia (ovviamente il teak era nell'ultima). La doganiera lesse i dati "Ah! Ma lei è residente lì?" "Ehm, si..." E lei: "Ma allora passi pure...". Mi sono trattenuta ma stavo per chiederle: "Allora nessun problema per quei 5 chili di eroina?". E va be' mi rimarrà il dubbio.

Non intendo raccontare questi dieci anni giorno per giorno però. Ma vorrei lasciar comprendere lo stravolgimento di vita e lo sforzo di iniziare ancora, ritrovandosi con il proprio orizzonte cambiato ancora una volta.
Ma vorrei anche dare giusto riconoscimento a tutti gli amici che sono stati fondamentali per rendere meno traumatico il mio atterraggio in patria. Evito di nominarli per il timore di dimenticarne qualcuno e non potrei perdonarmelo. Loro sanno che sto parlando del loro affetto, del loro prendersi cura di me e del sostegno che mi hanno sempre offerto.

Un lavoro part-time, che mi ha fatto conoscere la realtà del call-center e pagarmi un po' di spese.
Mi sono iscritta all'Università e la laurea triennale è arrivata esattamente tre anni dopo: il 31 gennaio 2006. E lo studio è stato l'altro elemento importante, tante nuove amicizie tra i colleghi studenti e, data l'età, anche tra le docenti. Lo studio, il confronto con materie del tutto nuove e lo sperimentarmi in ambiti diversi...
Prima della laurea specialistica ho perso mio padre dopo svariati mesi di malattia. C'è stato dolore ma soprattutto l'esperienza di assistere alla trasformazione del padre che da bambina era l'uomo che mi dava sicurezza, trasformato appunto nell'uomo bisognoso di aiuto anche per le minime necessità. Ma gli sarò sempre grata per l'esperienza del suo ultimo giorno, quando soltanto lui sapeva con certezza che "l'ora si stava avvicinando"... Volle pregare e comunicarsi. Lui che non l'aveva praticamente mai fatto, se non da bambino. Ecco.

Intanto la collaborazione con l'ISTESS, altra sfida, altro ambiente. Sono stata perfino uno dei direttori artistici della seconda edizione del FilmFestival PopolieReligioni! Un pellegrinaggio in Terra Santa. Amici e incontri importanti.

Laurea specialistica con una tesi che poi è servita per pubblicare un libro: Mamma Schiavona. E l'apertura di un nuovo mondo. La ricerca a Montevergine: ancora incontri e nuovi amici.

Poi tre anni e mezzo fa , inaspettata, Bologna . Ancora impegno nel sociale: dopo tossicodipendenti, infanzia, ora immigrati. Scopro nuove miserie e nuove ricchezze. Ma arranco. Perdo colpi. Ancora una volta è il corpo a mandare segnali: ricomincia la febbricola, l'insonnia... La mia terapeuta poi mi ha spiegato che si tratta di burn-out. Prima di farmi altri danni sbotto e mollo il lavoro... E' il 22 maggio 2012. Il presente.
Ancora una volta fin dal primo minuto gli amici di sempre a sostenermi. Poi gli amici del presente. Tanti. Un nuovo cammino anche di consapevolezza...
Ora sono di nuovo in una fase di solida precarietà e bilanciato squilibrio. Cresco. Non ho perso la capacità di accettare nuovi percorsi... Resisto. ESISTO!!!

mercoledì 26 settembre 2012

VOLO SU BANGKOK E UN'INSIDIOSA NOSTALGIA



Immagini spettacolari di khrungthep...poi da terra le cose sono diverse, lo so.