martedì 17 luglio 2007

Non sarò nel comitato cittadino per il PD...ecchissenefrega!!!


Mio nonno, che non ho conosciuto, durante il fascismo era anarchico e temo di aver ereditato geneticamente una certa attitudine a collocarmi sempre altrove rispetto alle maggioranze...

Ho riflettuto a lungo sulla proposta che mi è stata fatta di entrare nel comitato cittadino per il Partito Democratico, ho consultato persone a me vicine ma preparate sul piano politico e tutte mi sollecitano ad accettare (sia pure non senza molti "se" e molti "ma"), ho scaricato e letto il manifesto del PD, il decalogo, e vari documenti reperibili in rete.

Ma, soprattutto, ho ripercorso le strade dei miei precedenti impegni in gruppi e associazioni (sempre rigorosamente senza tessera) dall'adolescenza in poi: autonomi, Movimento Studenti di Azione Cattolica, FUCI, volontariato (Rifugio Sole e Comunità Incontro), club della sinistra (Tempi Moderni); a parte il dato anagrafico, intuisco rispetto ad allora una grande differenza ed è la passione. Allora l'adesione fu spontanea perchè ci credevo!
Ebbene oggi non ho la stessa spinta nei confronti del PD, che comunque ritengo il più importante esperimento politico attuale, non credo insomma di riuscire ad essere un soggetto valido per il comitato in quanto portatrice di nessun entusiasmo.

Ammetto che il tutto è influenzato dalla delusione delle aspettative, sia da parte della politica in genere che della sinistra in particolare: DICO, ma non solo!

Temo di non essere abbastanza veltroniana per crederci e per aderire...


"Anche se voi vi credete assolti
Siete lo stesso coinvolti."

(Canzone del Maggio-da Storia di un impiegato- di Fabrizio de Andrè, 1973)


Però mi è stato fatto presente che non è più il tempo degli entusiasmi ma della responsabilità, questo mi ha fatto venire in mente la "Canzone del Maggio" di Fabrizio de Andrè, con cui si stigmatizzava quanti si erano tirati indietro, quanti poi avevano votato l'ordine e la disciplina...ecc...

Perchè si deve cogliere fino all'ultima chance per contribuire ad invertire le tendenze sfasciste di questo paese, per me le ultime chance sono già passate, il fallimento di ogni nuovo progetto o processo innovatore della politica, non mi permette di concedere ancora le mie risorse, il mio, sia pure minimo, contributo.
Mi sorprende, ma solo in parte, che quanti hanno una storia più lunga per motivi anagrafici ancora trovino energia per battersi, insomma li guardo con ammirazione, sanno resistere sulla lunga distanza, mentre considero già esaurito il mio impegno!

Una poesia di Pier Paolo Pasolini, perchè non so parlare di politica senza legarla alla vita:
"La diversità che mi fece stupendo
e colorò di tinte disperate
una vita non mia, ancora mi fa
sordo ai comuni istinti, fuori dalla
funzione che rende gli uomini servi
e liberi. Morta anche la dolente
speranza di rientrarvi, sono solo,
per essa, coscienza.
E poichè il mondo non è più necessario
a me, io non sono più necessario."
[IV-Poesie inedite-(1950-1951) in Pier Paolo Pasolini/Le poesie, Garzanti, 1975]
Quando la lessi la prima volta, più o meno trenta anni fa, mi riconoscevo in pieno solo nei primi tre versi, con il passare del tempo ogni verso successivo è diventato mio!

I narcisi non sono dei fiori (almeno non sempre)