mercoledì 13 giugno 2007

Del meticciato e della sua ricchezza




Sono appena uscita da un seminario tenuto dal professor Piero Bellini, che è davvero una di quelle persone che quando mi capita di ascoltare mi si apre la mente e il cuore, "ma allora non sono l'unica a pensarla così, solo che lui sa dirlo tanto, ma davvero tanto meglio di me!" Comunque inevitabilmente c'era una persona che sentiva proprio l'esigenza di comunicarci tutto il suo dissenso nei confronti dell'Islam. Contnuava a ripetere "però loro", "perchè l'Islam", "prova ad andare a vivere là". Insomma non si è riusciti a farle capire che il primo errore era il suo che continua a pensare all'Islam come ad un unico blocco compatto, shariitico, con tutto il genere femminile coperto dal burka, e così via. Davvero una grande tristezza!


La professoressa Belgiorno mi aveva catapultato al tavolo con il relatore, perchè voleva che rendessi partecipi i presenti di alcune riflessioni che avevo fatto con lei. In realtà è stato inevitabile invece fare riferimento alle idiozie che venivano sparate dalla signora in prima fila... Così ho detto che per quanto mi riguarda considero il meticciato una grande ricchezza, e in realtà sono molto turbata dall'arroccamento in difesa dei valori cristiani... Dal chiudersi e dal voler rinchiudere in recinti. Noi siamo figli degli arabi, dei normanni, dei franchi, dei "barbari", ecc... e nessuno oggi può permettersi di negare l'importanza del loro contributo alla formazione della nostra cultura e civiltà! Siamo sicuri che allora fu tutto idilliaco? Avranno avuto anche loro dei bei problemi di convivenza e di integrazione.


Oggi l'occidente non può perdere l'occasione di riconoscere come una grande risorsa la presenza in costante crescita di culture altre sul proprio territorio, solo con questa prospettiva è possibile evitare che si inneschino patologie distruttive che possono colpire sia noi, sia chi viene nel nostro paese.


Pensare all'altro come un unico blocco nero, impedisce di poter apprezzare le infinite sfumature delle loro culture e rende grigia anche la nostra cultura.