lunedì 31 dicembre 2007

L'ANNO CHE VERRA'....





Forse qualche fedele lettore si sarà accorto che nel blog non è comparso nessun post dedicato al Natale e neanche per fare gli auguri....potrei cavarmela con una battuta spiegando che non è comparso perchè non l'ho scritto! ma in realtà è che sono in una fase abbastanza incasinata, che non fa bene all'umore...ma visto che in queste pagine non ho mai voluto tediare i lettori con i miei guai personali ora vorrei scrivere un post in positivo, in primo luogo perchè ho una certezza:


IL 2008 NON POTRà ESSERE PEGGIO DEL 2007!


E alla fine mi ritrovo a voler pensare che non tutto è stato catastrofico, che ci sono stati momenti belli...tra questi la Candelora a Montevergine, dove ho sentito canti e suoni che arrivavano da radici lontane e in qualche modo mi appartenevano, un sentimento e una emozione straordinaria che mi ha scosso fino alle lacrime...

E non posso non ringraziare Cetty che non conoscevo e ci siamo scoperte amiche da sempre, che mi ha ospitato e coccolato, soccorso e viziato...


E poi il seminario tenuto per il corso di antropologia...mica capita tutti i giorni di avere più di un'ora a disposizione per raccontare non tanto quello che hai studiato, ma soprattutto quello che ti piace e senza l'ansia del voto...


Il concerto di Fiorella Mannoia rimane tra i momenti più intensi, per la sua bravura ma anche per l'esserci stati tutti insieme e per l'allegria del dopo ad elevata gradazione...


Poi l'estate che è sempre la stagione che amo di più, anche se mi capita sempre più di rado di riuscire a fare delle vacanze lunghe, ma in ogni caso i brevi fine settimana (complice anche una valigia dimenticata) di quest'anno sono stati divertenti e alla fine da uno di questi è arrivato Garfield, ormai irrunciabile membro della famiglia...


A novembre lo straordinario successo del filmfestival, così cominci a pensare che forse sei davvero nella direzione giusta, e stai contribuendo a costruire qualcosa di importante...


Ed anche la lezione sulla Tailandia (anche se dovevo strutturarla meglio) è stata una bella occasione di poter parlare due ore di quello che mi interessa e poi ha suggellato una nuova amicizia...e prima o poi riusciremo a farci un bel giro sui Sibillini.


Alla fine qualcuno dirà tutto qui? si tutto qui... per l'amore, il lavoro e la salute abbiamo ancora tutto il 2008!

lunedì 24 dicembre 2007

LA LOBBY GAY CHE NON VUOLE CURARSI

Da "La Stampa"
24/12/2007 (7:39) - IL CASO: Si finge gay, lo curano come se fosse malato

Nuova polemica laici-teodem
GIACOMO GALEAZZI
ROMAUna rete di terapisti cattolici per «guarire l’omosessualità». Un giornalista di «Liberazione», organo di stampa di Rifondazione comunista, ha finto di essere gay e si è prestato alla «cura» di un gruppo cattolico, portando alla luce un network «ad hoc» di studi specialistici e associazioni ecclesiali. Sei mesi per «curare» la sua omosessualità attraverso un percorso a tappe: prima l’incontro con un sacerdote, poi il passaggio all’équipe del presidente degli psicologi e psichiatri cattolici, Tonino Cantelmi, luminare di psicologia della Pontificia Università Gregoriana, quindi un test di seicento domande e infine la «terapia riparativa».Il circuito italiano di «taumaturghi del sesso deviato» è strutturato sul modello dei gruppi cattolici che seguono l’insegnamento e la pratica di Joseph Nicolosi, uno psicologo clinico che vanta centinaia di casi di «gay trattati». In particolare, i Legionari di Cristo sostengono di riuscire a curare l’omosessualità attraverso la confessione e la preghiera. Il cronista di «Liberazione» si è infiltrato raccontando ad un giovane prete di aver avuto rapporti omosessuali nell’adolescenza e dopo il matrimonio. Ed è stato sottoposto a «pseudo terapie di guarigione dall’omosessualità ampiamente contestate dalla comunità scientifica internazionale». L’inchiesta di «Liberazione» ha spinto il presidente dell’Arcigay, Aurelio Mancuso, a chiedere l’intervento dell’Ordine nazionale degli Psicologi e del ministro alla Salute, Livia Turco. «Emerge un quadro allarmante con figure di primo piano coinvolte nell’applicazione di pseudo-terapie di guarigione dall’omosessualità che derivano da teorie imbevute di pregiudizi e luoghi comuni - protesta Mancuso -. Dal 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità considera l’omosessualità una variante naturale della sessualità e non più una malattia mentale. In mano agli psicologi cattolici reazionari sono finiti molti adolescenti minorenni, portati dai propri genitori e quindi forzati a curarsi da una patologia inesistente. Deve intervenire immediatamente la Turco affinché cessino queste pericolose pratiche di condizionamento sulle persone». Secondo la denuncia dell’Arcigay, «nelle parrocchie e in altri ambiti ecclesiastici viene propagandata la cura dell’omosessualità, senza che alcuna autorità preposta agisca contro pratiche altamente lesive della dignità degli omosessuali. E’ un fatto gravissimo che in tutto il paese imperversino simili gruppi di psicologi o sanitari cattolici». A difesa dei terapisti cattolici interviene Paola Binetti, senatrice teodem del Pd, numeraria dell’Opus Dei e neuropsichiatra. «Cantelmi svolge un lavoro eccellente - afferma -. Fino agli Anni Ottanta nei principali testi scientifici mondiali l’omosessualità era classificata come patologia, poi la lobby degli omosessuali è riuscita a farla cancellare. Ma le evidenze cliniche dimostrano il contrario». Per esperienza personale, la sua collega di partito, Paola Concia, assicura che le cose non stanno così: «Sono stata in terapia sette anni ma non per “guarire” dalla mia omosessualità, bensì per accettarla ed ora vivo benissimo. E’ ridicolo che la Chiesa si presti a queste pantomime, che colpevolizzano e danneggiano soprattutto i giovani ostacolando la loro presa di coscienza». Nessuno obbliga i gay a rivolgersi ai terapisti cattolici, ribatte Mauro Fabris (Udeur). «È tutta un’odiosa mistificazione per accusare la Chiesa di omofobia».
Io credo che questa sia la polemica più datata e inutile, periodicamente riemergente... Trovo delirante l'affermazione della Binetti: "Fino agli Anni Ottanta nei principali testi scientifici mondiali l’ omosessualità era classificata come patologia, poi la lobby degli omosessuali è riuscita a farla cancellare". Ovvero gli omosessuali sarebbero l'unica categoria di malati che invece di usare il potere di lobby per ottenere terapie, preferisce restare malata... E per quale motivo? Può motivarcelo? Perchè non spiega che Joseph Nicolosi & friends si rifiutano di accettare che esistono omosessuali non distonici? Ovvero persone perfettamente integrate e in armonia con se stesse, che non hanno minimamente necessità di essere curati. Per quanto riguarda i distonici, ovvero quanti soffrono a causa del loro orientamento, sarebbe opportuno che la terapia li aiutasse ad accettare la propria identità, senza forzature a senso unico...






I "GUARITORI DEGLI OMOSESSUALI" chiedono SCUSA alle "VITTIME"
Di Queerboy (del 30/06/2007 @ 11:03:06, in Salute)
Ultimamente tre di questi esponenti della riconversione hanno fatto pubblica ammenda, prendendo le distanze da Exodus stesso e chiedendo scusa a tutti i gay e le lesbiche per il danno provocato negli anni della loro militanza.La conferenza stampa, in più, si è tenuta in un momento particolare dell'associazione, proprio mentre Exodus tiene la propria conferenza annuale di guariti.
Alla conferenza stampa nella quale è stato presentato il loro comunicato i tre ex "guaritori" hanno detto di aver visto non pochi casi di persone che hanno cercato (ovviamente) inutilmente di cambiare il loro orientamentro sessuale e che, fallendo, hanno finito per cadere in un vortice di serie depressioni che hanno portato fino al suicidio i malcapitati.
I tre hanno chiesto pubblicamente scusa per le "false verità" che hanno diffuso, se pur in buona fede, e hanno invitato gli altri che hanno abbandonato tali organizzazioni di unirsi al loro appello, affinché i pastori ancora coinvolti in questi programmi "considerino gli effetti a lungo termine del loro ministero".
Nel comunicato ufficiale Michael Bussee (co-fondatore di Exodus), Darlene Bogle e Jeremy Marks (ex presidente di Exodus in Europa) chiedono scusa
"a quegli individui e a quelle famiglie che hanno creduto al messaggio che c’è qualcosa di intrinsecamente sbagliato nell’essere gay, lesbica, bisessuale e transgender.
Alcuni che hanno udito il nostro messaggio sono stati spinti a cercare di cambiare una parte integrante di loro stessi, causando danno a se stessi e alle proprie famiglie. Sebbene agissimo in buona fede abbiamo da allora visto l’isolamento, la vergogna, la paura e la perdita di fede che questi messaggi creano.
L’amore e il perdono di Dio certamente cambiano le persone, ha cambiato anche me, solo che non mi ha fatto diventare etero."
Jeremy Marks, ora a capo gruppo di credenti omosessuali in Gran Bretagna ha aggiunto che
"siamo ancora cristiani devoti, ma siamo ancora gay".

domenica 23 dicembre 2007

DIO è MORTO E DUE PAPI?


Giorni fa in TV c'era una intervista a Francesco Guccini, al quale l'intervistatore ha chiesto se corrispondesse al vero che questa canzone, oltre ad essere trasmessa regolarmente da Radio Vaticana (mentre era censurata dalla RAI), sia stata ascoltata anche da Paolo VI...Guccini ha risposto che esiste una foto in cui sono ritratti i Nomadi che durante una udienza consegnano il disco al Pontefice, ma giustamente dice non ho mai saputo se l'abbia ascoltato...


Di Paolo VI non ho notizia, ma so per certo che Giovanni Paolo II ascoltò "Dio è morto". Nel maggio del 1982 durante un importante raduno dell'Azione Cattolica passammo tutto il tempo di attesa dell'arrivo del Pontefice a ripassarla, perchè ci fu spiegato che il Papa aveva espressamente chiesto di poterla ascoltare. Così quando il Papa arrivò dopo i saluti di rito si sedette ad ascoltare una esecuzione non certo memorabile di una delle canzoni più belle del secolo...


Non ricordo se poi l'abbia commentata, (gli era stato consegnato anche il testo)...quelli erano i tempi della grande rottura con l'Azione Cattolica, al termine del suo discorso ci furono applausi di circostanza e un paio di fischi isolati...

mercoledì 19 dicembre 2007

DIETA SPOT THAILANDESE



Sono a dieta ferrea da due mesi...e questo spot mi è sembrato molto adatto...

sabato 15 dicembre 2007

Amputazioni


Il mio pc ha avuto bisogno di essere riparato, d'altra parte due anni e mezzo di vita sembra che siano abbastanza per subire dei danni...

Ho passato quindi tre giorni potendo collegarmi soltanto dall'ufficio o dall'Università, a volte giusto il tempo di leggere la posta. Insomma la sensazione era quella di essere amputata, che mi mancasse una funzione importante.

Poi finalmente il pc è stato dimesso, ma ovviamente la cura è stata drastica e così ha subito notevoli amputazioni, tra le più gravi la cancellazione di tutti gli indirizzi di posta elettronica... e poi la cancellazione dell'elenco dei "Preferiti", che era un piccolo capolavoro di ingegneria con cartelle suddivise per argomento, con tanto di sottocartelle, eccetera... occoreranno altri quattro anni prima di ricrearlo? non ho idea di quanti fossero ma vi assicuro almeno qualche centinaio...


L'unica consolazione è che la maggior parte dei files di testo e multimediali erano salvati su una memoria esterna, altrimenti ora elaborare il lutto sarebbe stato molto più difficile...

venerdì 7 dicembre 2007

SATIRA ANTROPOLOGICA



dedicato a tutti quelli (anche io)che vanno in Salento alla ricerca delle proprie radici...

giovedì 6 dicembre 2007

RE BHUMIPOL COMPIE 80 ANNI CHAI YO!





"La fotografia che è in tutte le case"


Il re che suona il suo jazz con Benny Goodmann

Photos and live music by Benny Goodman about the great king of Thailand.we love him and we want to let you know.
more about king go to http://www.bangkokpost.net/king/
By nikornplay (less)

domenica 2 dicembre 2007

domenica 25 novembre 2007

THAI LOY KRATHONG

Il plenilunio di novembre è la data del LOY KRATHONG una delle feste più suggestive del paese, tutti i Thai preparano il proprio krathong da lasciare nell'acqua dei fiumi, depositandovi una candelina accesa, un bastoncino di incenso acceso, una monetina, un pezzetto di unghia o piccolo ciuffo di capelli...più il krathong si allontana velocemente più porterà fortuna, allontanando la cattiva sorte...



La traduzione della canzone che accompagna tutta la festa:

November full moon shines
Loy Krathong Loy Krathong
And the wryer high in the golden river
And the klongs
Loy Loy Krathong Loy Loy Krathong
Loy Krathong each year
Everybody full of cheer
We're together at the klong
Each one with krathong
As we put away we pray
We'll have a better day...

SOSTENERE SING

mercoledì 21 novembre 2007

SAVOIA...QUELLA VOLTA CHE I TERNANI LI CACCIARONO


L'11 agosto 1943 è una data che tutti i ternani con più di sessanta anni ricordano con dolore, quel giorno Terni subì il primo di una lunghissima serie di bombardamenti (più di 100). Quella data è una ferita ancora dolorosa...morirono in migliaia, molti perchè ignorarono l'allarme (nei giorni precedenti aveva suonato tante volte senza che accadesse nulla), molti morirono in uno dei rifugi di cui una bomba centrò l'ingresso. I bombardieri sganciarono a più riprese un quantitativo impressionante di bombe. Morti e feriti, madri che cercavano i figli, figli terrorizzati, corpi ammucchiati nelle piazze, mia nonna con mia madre e mia zia, di 8 e 10 anni, fece il giro a scoprire i cadaveri perchè non aveva più notizie del marito, che invece era sano e salvo... In ospedale medici, infermieri e chiunque fosse in grado di dare aiuto rimasero al lavoro, operando in condizioni drammatiche...



Verso sera arrivarono a Terni il Re Vittorio Emanuele e sua moglie. In ospedale nessuno si fece avanti per accoglierli, nessuno degli operatori sanitari li degnò di uno sguardo..., lungo via I Maggio vennero fatti oggetto di insulti e di lancio di ortaggi, a Porta Santangelo tirarono loro addosso dell'acqua, chiedendogli se fossero venuti a vedere le disgrazie degli altri!



Non risulta che nessun ternano sia stato arrestato con l'accusa di lesa maestà!



Questo episodio minore della storia della città di Terni mi è venuto in mente nell'apprendere la notizia della richiesta di risarcimento danni presentata dai due eredi maschi di casa Savoia, soprattutto ascoltando l'intervista rilasciata da Emanuele Filiberto. I danni subiti sarebbero che è stato costretto a studiare in Svizzera e quindi ora parla con l'accento svizzero...e quando l'intervistatore gli ha chiesto se non gli sembrava esagerata la cifra pretesa, il Savoia ha risposto che possiamo star sicuri che sarebbero ben spesi.



Io sono sempre stata contrarissima all'idea di far rientrare Vittorio Emanuele, non perchè lo ritenessi pericoloso per la Repubblica, ma perchè pensavo fosse una persona ignobile, per aver ucciso quel povero ragazzo tedesco e per non aver mai voluto ammettere la sua responsabilità. Poi le ultime vicende di cronaca hanno confermato che razza di persona sia. Il figlio i danni dovrebbe chiederli al padre caso mai, se è così decerebrato sarà mica colpa nostra?



Se poi proprio dovevamo fare i buoni e farli rientrare dovevamo almeno proibirgli di rilasciare interviste ad ogni piè sospinto...

Ma quello che più mi fa imbestialire quando dalla TV non si riesce a scampare da qualche loro dichiarazione è l'atteggiamento dei nostri pseudo-giornalisti, che non omettono mai di rivolgersi loro usando il titolo di Altezza o Principe...ma de che? Se c'hanno la laurea li potrai chiamare dottore, ma basta co' sti titoli!



Allora tornando a quanto raccontato all'inizio di questo post, ho una modesta proposta: Emanuele Filiberto ha una casa in alta Umbria, suo padre vive a Roma...insomma ogni tanto passeranno pure loro sulla E45 o sul raccordo Terni Orte, mettete da parte le verdure avanzate, preparate i secchi con l'acqua e facciamo rivivere loro la calda accoglienza del popolo ternano del '43!

giovedì 15 novembre 2007

MA NON ERA SOLO CRONACA NERA?





C'è qualcosa che disturba, sono le reazioni isteriche a fatti di cronaca molto gravi è vero, ma sembra esserci una spiccata propensione ad alimentare visioni fosche e apocalittiche... All'improvviso tutti i rumeni diventano criminali entrati in Italia con l'unico scopo di violentare e delinquere... Tutti descrivono Mailat come il prototipo di questa orrida genìa e ben pochi ricordano che l'anziana Emilia, quella che per poco non finisce sotto un autobus per dare l'allarme, è una sua connazionale. La mobilitazione per questo terribile delitto, mi è apparsa comunque sproporzionata, avrei preferito una ammissione e una assunzione di responsabilità da parte degli uomini delle Istituzioni, per poi agire di conseguenza...e non con provvedimenti inattuabili: non si può espellere chi ha procedimenti in corso, perchè bisogna garantire a tutti la possibilità di difendersi in aula. Ma a quanto sembra nel nostro paese non prevale la volontà di risolvere i problemi, ma quella di illudere gli elettori.

Perugia...all'indomani del ritrovamento del corpo della giovane Meredith, tutti a gridare di quanto fosse diventata insicura la città, i giornali riportavano le affermazioni della madre di Sollecito che raccontava di aver più volte raccomandato alle ragazze di non rimanere da sole in quella casa...chissà forse se Meredith fosse rimasta davvero da sola, oggi sarebbe ancora viva. Insomma ancora tutti discutono sulla sicurezza di Perugia, come se la studentessa Erasmus fosse stata uccisa da un ladro sorpreso a rubare in casa... E soprattutto all'indomani degli arresti a nessuno è venuto in mente di espellere quegli extracomunitari degli statunitensi!?

Battifolle. Un poliziotto che deve aver visto troppi telefilm vede una rapina nell'area di servizio opposta a quella dove lui si trova, accende la sirena (ma se fosse una rapina così darebbe modo ai rapinatori di accorgersi della presenza della polizia e di scappare...), poi estrae la pistola e spara un colpo in aria (a cosa dovrebbe servire non lo capisco), poi si avvicina alla carreggiata prende la mira (verso cosa?) e spara da una distanza calcolata in 60/70 metri, in mezzo ci sono le sei corsie in doppio senso di marcia (dove dunque poteva passare chiunque), il proiettile colpisce l'auto (dei rapinatori in fuga) e uccide un ragazzo che dormiva... Ora sarà lecito dubitare dell'intelligenza del poliziotto o no? Il questore o chi per lui ha anche ammesso che tale comportamento è da ritenersi senza senso, anche se si fosse trattato di una rapina...e già perchè non lo avevamo capito! a rimetterci la vita è stato invece un tifoso della Lazio, uno di quelli pacifici, che vanno in trasferta privatamente, che non si è mai fatto coinvolgere in situazioni di violenza... Ma questo non è bastato ad evitare che la sua morte venisse strumentalizzata, gli ultras hanno messo a ferro e fuoco intere zone di Roma, assaltato Caserme di Polizia, ecc... E qui scatta l'isteria, agli arrestati per questi disordini viene contestato il reato di "terrorismo", e a tutti quelli che ancora ricordano gli anni di piombo è corso un brivido lungo la schiena...avevamo tutti pensato "mai più"! e adesso cosa sta succedendo?... Però a me è venuto in mente che i terroristi degli anni '70 avevano un piano eversivo, volevano rovesciare il potere costituito...questo significa che le frange di ultrà intendono cacciare Prodi e affidare il governo a Totti? oppure a Moggi? Insomma il sonno della ragione genera mostri giuridici!?


E alla fina una domanda mi picchia in testa: e cosa sarebbe successo se a sparare fosse stato un poliziotto inglese, uccidendo un cittadino rumeno che stava rapinando una studentessa americana? avremmo avuto le stesse scene di rappresaglia? e lo stesso sgomento o semplicemente ci saremmo sentiti tutti più sicuri e protetti dalle forze dell'ordine?

mercoledì 14 novembre 2007

CAPITA


capita che è finito il festival e ti senti come dopo una di quelle influenze spaccaossa...fatichi a riprendere il ritmo delle cose: lavoro, studio, ecc... ti sembra di non aver niente da fare e quello che devi fare ti sembra enorme e che non ce la farai mai a farlo...


comunque per farmi perdonare il post veramente insulso, vi ho postato una delle più belle foto di Maria Grazia Cucinotta, madrina della manifestazione...

sabato 3 novembre 2007

venerdì 2 novembre 2007

Scusate l'assenza



Chiedo scusa, in particolare ai frequentatori assidui, ma Domenica 4 novembre inizia la III edizione del filmfestivalpopoliereligioni, quindi fino a Domenica 11 novembre non avrò neanche un attimo per sedermi davanti alla tastiera per scrivere qualche post...ma tranquilli, finito il festival tornerò e spero anche di potervi raccontare qualche chicca!!!


Bacioni a tutti e MERDA, MERDA, MERDA, al festival!

domenica 28 ottobre 2007

III EDIZIONE DEL FILMFESTIVALPOPOLIERELIGIONI


Otto giorni di cinema, musica, tavole rotonde e folklore nel segno del dialogo tra le religioni, i diritti civili e la pace dei popoli.

Si svolgerà dal 4 all’11 novembre a Terni la terza edizione del filmfestival popoli e religioni “Cielo e Terra” ideato dal vescovo di Terni Vincenzo Paglia, presidente della commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza Episcopale Italiana e organizzato dall’Istituto di studi teologici e storico-sociali di Terni in collaborazione con il Comune di Terni, il sostegno del Ministero della cultura e la società Arcus e il patrocinio della Pontificia commissione per la cultura.

Nato con l’obiettivo di utilizzare l’arte e il cinema come strumento di dialogo tra popoli e religioni, il festival si aprirà domenica 4 novembre nel segno della solidarietà al popolo birmano con la partecipazione del presidente dei buddisti italiani Giorgio Raspa e Maria Grazia Cucinotta nelle vesti di madrina d’eccezione.

Tanti gli ospiti e gli eventi in cartellone: dal premio alla carriera a Franco Battiato, che martedì 6 novembre presenta il suo terzo film Niente è come sembra alla presentazione – mercoledì 7 novembre - di Il sole nero di Krzysztof Zanussi, girato proprio a Terni nel 2006.

Un’intera giornata - quella di giovedì 8 novembre - sarà dedicata alle grandi vie di pellegrinaggio: il Cammino di Santiago e la Via Francigena, con la presentazione del volume di poesie di Angela Chermaddi, il cineforum su “La via lattea” di Luis Bunuel e il reading-concerto di Enrico Brizzi e Numero 6 dedicato a Il pellegrino dalle braccia di inchiostro, il nuovo romanzo dell’autore di Jack Frusciante è uscito dal gruppo.

Tra le anteprime proposte dal festival, quella di 7 chilometri da Gerusalemme di Claudio Malaponti (che racconta l’incontro sulla strada di Emmaus tra un cinico pubblicitario e un sedicente Gesù Cristo, presentato martedì 6 novembre alla presenza del regista e del cast) e “Il giorno. La notte. Poi l’alba” di Paolo Bianchini, film dedicato al rapporto – nel segno della pace e del dialogo con l’islam – tra l’imperatore Federico II e san Francesco, che vede Francesco Salvi negli inediti panni del santo di Assisi.

Il comico di Luino incontrerà il pubblico venerdì 9 novembre insieme al regista e agli altri attori del film: Giulio Brunetti, Enrico Loverso e Giorgio Cantarini, ex bambino prodigio di “La vita è bella”.

Prima della proiezione del film, regista e cast si confronteranno con quelli della fiction “Chiara e Francesco”, andata in onda recentemente su Rai Uno in un dibattito che farà seguito a quello che l’anno scorso vide protagonisti Liliana Cavani e Krzysztof Zanussi.

Tra gli ospiti attesi anche Raz Degan, che sabato 10 novembre parlerà della sua esperienza sul set di I cento chiodi di Ermanno Olmi.

Attesi anche Maria Angela Falà, presidente dell’Unione Buddista Europea, Giuseppe Laras, Rabbino emerito di Milano e Yahah Pallavicini, vicepresidente del Coreis,

Il festival si chiuderà domenica 11 novembre con un focus dedicato all’America Latina: al continente scoperto da Colombo sarà reso omaggio con proiezioni di film (tra questi Alma Mater di Alvaro Buela e Sem Terra di Pasquale Scimeca), degustazioni di prodotti tipici, un concerto di musica argentina e uno spettacolo folkloristico peruviano.

Ad aprire il pomeriggio di domenica un tributo a Oscar Romero, il vescovo di San Salvador ucciso nel 1980 dagli squadroni della morte del regime, del quale è in corso il processo di canonizzazione che vede proprio monsignor Paglia come postulatore.

Romero sarà ricordato attraverso il film di John Duigan interpretato da Roul Joulia e la testimonianza di André Gutierrez, che vide morire davanti ai suoi occhi l’arcivescovo, colpito al cuore mentre celebrava la messa.

La terza edizione del festival "Cielo e Terra" ospiterà anche una sorta di “stati generali” del festival cinematografici umbri, con una riunione che si svolgerà a Papigno lunedì 5 novembre alle ore 11 che avrà come obiettivo la costituzione di un’associazione che riunisca tutte le rassegne cinematografiche organizzate in Umbria.

giovedì 25 ottobre 2007

FONTANE ROSSE

quello che non capisco è perchè se uno colora di rosso la fontana di Trevi compie un atto vandalico, mentre se la LILT colora di rosso/rosa una fontana a Terni fa campagna di sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al seno...

Fin dal primo momento ho pensato all'anilina a Fontana di Trevi come uno dei più belli capovalori d'arte moderna...

sabato 20 ottobre 2007

SADOMASO E CRISTIANESIMO




[...] quando le mie labbra si avvicineranno alle tue per baciarti, fammi sentire il tuo fiele.

Quando le mie spalle si appoggeranno alle tue, fammi sentire i tuoi flagelli.

Quando la carne tua si comuicherà alla mia, fammi sentire la tua passione.

Quando la mia testa si avvicinerà alla tua, fammi sentire le tue spine.

Quando il mio costato si avvicinerà al tuo, fammi sentire la tua lancia.


Qualche mese fa per preparare l'esame di Diritto Internazionale mi sono occupata di una sentenza della Corte Europea di Giustizia a proposito di un ricorso promosso da alcuni cittadini inglesi contro un procedimento del Regno Unito per pratiche sadomasochistiche.

Ora io non sono una giurista e quindi la mia attenzione è stata attratta piuttosto da altri aspetti, per così dire antropologici... Così districandomi nel web per evitare siti pornografici, ho cercato di farmi un'idea circa la diffusione e la pratica del sadomasochismo con annessi e connessi. E' innegabile infatti che negli ultimi anni queste pratiche abbiano conosciuto una sorta di esplosione e il ruolo di Internet è direttamente proporzionale alla capillarità della Rete.

Infatti se provate a digitare l'acronimo "bdsm" su Google in un quindicesimo di secondo appaiono ben 23.000.000 (ventitremilioni) di risultati, la stessa ricerca nella categoria "Immagini" in sette centesimi di secondo fornisce 14.700 fotografie, nella categoria "Gruppi" 341.000 risultati. Va da sè che molti dei siti sono a carattere pornografico e a pagamento, nonchè alcuni pieni di spyware, adware, ecc... Ma alcuni sono più paludati, con poche immagini e più spazio dedicato ad esporre principi filosofici e morali alla base di certi stili di vita, insomma noiosissimi come i sette volumi dell'Opera Omnia del Marchese De Sade.


Sembra che in realtà una delle motivazioni alla base di questo incremento di adepti alle pratiche sadomaso sia l'AIDS...questo perchè tali pratiche permetterebbero di ottenere un piacere sessuale evitando lo scambio di liquidi organici, potenziali vie di trasmissione del virus...


Personalmente credo che alla base ci sia inevitabilmente un condizionamento culturale che ha radici nella religione cristiana, sia essa cattolica o protestante, in cui la pratica del sesso è legata al concetto di colpa, e quindi all'esigenza di espiazione attraverso l'esperienza della sofferenza e del dolore. L'iconografia cattolica è poi piena di immagini dei martiri in estasi mentre sono sottoposti a dolorosissime torture, e non possiamo non pensare in che modo alcuni santi descrivono le loro estasi di piacere mentre si sentono trafiggere dall'amore di Dio! Non sto esagerando basta andare a leggere Santa Teresa d'Avila, Santa Rita da Cascia, San Pio da Pietralcina...


D'altra parte le schiere di flagellanti che percorrevano il nord europa e la penisola italica a metà del '300 erano costituite per la gran parte da fedeli che espiavano peccati legati alla sfera sessuale.


Nel leggere alcuni dei racconti che si trovano nei siti seriosi è evidente una certa ritualità, che emerge anche in quelli che possiamo definire gli arredi della scena: inginocchiatoi, croci sedute, croci di sant' Andrea...e atmosfere da Chiesa gotica.


Tutti questi collegamenti tra pratiche sadomaso e cristianesimo emergono con maggiore evidenza visitando i siti dei sexy-shop dove tra i capi in latex non manca mai il vestito da Suora e in alcuni casi si trova anche quello da sacerdote o da Vescovo (ma visti alcuni recenti fatti di cronaca possiamo ipotizzare che se li portino da casa...)


E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, svelo che l'autrice della "Sequenza d'amore" citata all'inizio di questo post è Santa Gemma Galgani che così si rivolgeva al suo Signore Gesù...


p.s. finora nessun antropologo si è occupato di queste pratiche, credo perchè non si può fare ricerca seriamente senza l'osservazione partecipante, quindi nessuno prenda seriamente quanto ho scritto infatti non ho fatto ricerca.



mercoledì 10 ottobre 2007

Ladies, Gentlemen and Undecided

Un paio di settimane fa mi sono imbattuta in un blog che non posso fare a meno di segnalare. Il titolo é già di suo accattivante Ladies, Gentlemen and Undecided, i due autori sono originali, ironici, simpatici e non posso fare a meno di dire (sulla fiducia) anche bellissimi.
I loro post hanno per argomento il mondo e la cultura queer, ma rinunciando volutamente ad atteggiamenti vittimistici e piagnucolosi. La scelta dei video è molto azzeccata e la serie "Lesbian Survival Guide" si iscrive di diritto nella categoria "mai più senza" ...
Insomma se dopo una giornata di stress lavorativo, di tensioni e di incazzature con il mondo avete bisogno di rilassarvi Ladies, Gentlemen and Undecided è una vera e propria oasi...

giovedì 27 settembre 2007

La repressione blasfema dei militari birmani







è angosciante seguire quanto sta accadendo in Birmania... è frustrante assistere impotenti alla violenza che si sta abbattendo sui monaci e sulla popolazione inerme...ho visto foto di monaci feriti alla testa e letto descrizioni di pestaggi a calci dei monaci...sottolineo questi episodi perchè a molti sta sfuggendo il significato simbolico di questi atti. Nel buddismo theravada la testa è sacra e i piedi sono impuri, nessuno può tenere la propria testa più in alto di quella di un monaco, per rispetto, perchè egli è comunque ad un livello superiore a quello di qualunque laico. Nessuno può sedere acavvallando le gambe di fronte ad un altra persona, perchè inevitabilmente il suo piede sarebbe puntato contro di essa e questa è una offesa gravissima...
Immaginate allora quale carica dissacratoria, quale profanazione sono contenute nell'atto di colpire dei monaci sulla testa e nel prenderli a calci. E' qualcosa di profondamente offensivo, una bestemmia, ancora una volta il potere colpisce il proprio popolo con una violenza che al di là delle ferite e del dolore fisico, sistematicamente lo umilia e colpisce nei simboli più sacri.

martedì 25 settembre 2007

Allarme tsunami per i generali


Da The Irrawaddy News Magazine , il giornale dei dissidenti birmani.

Quelli che aspettano il filmfestivalpopoliereligioni


terza edizione
terni dal 4 all’11 novembre ‘07

ottobre
anteprime
film festivalpopoli e religioni


Giovedì 11 ottobre ore 16.00
“Il cinema e gli sguardi cristologici:
problemi intersemiotici”

intervengono:
Dario Edoardo Viganò Direttore Ente dello Spettacolo
Francesco Bono Università degli Studi di Perugia
Aula video Facoltà Scienze della Formazione
via Luigi Casale, 5/7 Maratta (Terni)


Giovedì 18 ottobre ore 16.00
proiezione:
"Central do Brasil" di Walter Salles
al termine tavola rotonda:
“Giustizia e solidarietà in America Latina”
presiede:
Margherita Raveraira Università degli Studi di Perugia
intervengono:
Marcelo Barros Teologo brasiliano
Maria Gabriella Belgiorno Università degli Studi di Perugia
Fiorella Giacalone Università degli Studi di Perugia
Natalia Biffi Studiosa colombiana
coordina:
Monica Ceccarelli
Aula 1 Facoltà Scienze Politiche
via Papa Zaccaria, 8 (ex convento San Valentino - Terni)


ISTESS
Cenacolo San Marco - Via del Leone, 12 - Terni
tel 0744/424786 fax 0744/437336
info@filmfestivalpopoliereligioni.it

domenica 23 settembre 2007

PER NON DIMENTICARE



Traduzione in inglese:
Wipe Your Tears Andaman
Never a thought, could not imagine. No chance to prepare.
Overcast skies, trembling earth.
Never experienced, never seen. Never given it a thought.
What is a Tsunami? I only know Sasimi.

It came as Death. Swooping in destroying the beach.
It crushed everything into ruins... Tsunami

Never considered, never counted. So many dead bodies.
The earth is crying over the merciless sea.
No matter who, no matter from where. No one was spared.
Against the force of nature, man is just but a grain of sand.

It came as Death. Swooping in destroying the beach.
It crushed everything into ruins... Tsunami

Andaman, heaven on earth
Separation, it must be fate
Andaman, paradise taken by surprise

Bring your support. Wipe your tears Andaman.
Bring your support. Wipe your tears Andaman.

Ooh, ooh, Tsunami

Translation: Guava

Trascrizione in caratteri latini:

sap naam taa andaaman
mai khoei khit mai khoei fan mai than tang tua
thoong faa meut mua phaen din leuan lan san wai
mai khoei phop mai khoei hen mai khoei sonjai
suunaami kheu arai ruujak tae saasimi

man maa dang matjuraat thum thoom soom sai chaai haat
man kwaat thuk sing phinaat suunaami

mai khoei neuk mai khoei nap sap sop maak maai
phaen din ram hai phaen naam yai leuat yen
mai waa khrai mai waa chaat nai mai mii khoo yok wen
thammachaat theu kot keen manut thiap thao met saai

man maa dang matjuraat thum thoom soom sai chaai haat
man kwaat thuk sing phinaat suunaami

andaaman sawan bon look wilai
tong wippayook khrang ying yai
nii kheu chataakam

andaaman sawan mai than triam kaai
lai pai thoe thaan naam jai
sap naam taa andaaman

lai pai thoe thaan naam jai
sap naam taa andaaman
ooi ooi suunaami

Testo in Thai:

ซับน้ำตาอันดามัน
ไม่เคยคิด ไม่เคยฝัน ไม่ทันตั้งตัว
ท้องฟ้ามืดมัว แผ่นดินเลื่อนลั่นสั่นไหว
ไม่เคยพบ ไม่เคยเห็น ไม่เคยสนใจ
ซูนามิ คืออะไร รู้จักแต่ซาซิมิ

มันมาดั่งมัจจุราช ทุ่มโถมโทรมใส่ชายหาด
มันกวาดทุกสิ่งพินาศ... ซูนามิ

ไม่เคยนึก ไม่เคยนับ สรรพศพมากมาย
แผ่นดินร่ำไห้ แผ่นน้ำใยเลือดเย็น
ไม่ว่าใคร ไม่ว่าชาติไหน ไม่มีข้อยกเว้น
ธรรมชาติถือกฎเกณฑ์ มนุษย์เทียบเท่าเม็ดทราย

มันมาดั่งมัจจุราช มันโถมทุ่มใส่ชายหาด
มันกวาดทุกสิ่งพินาศ... ซูนามิ

อันดามัน สวรรค์บนโลกวิไลซ์
ต้องวิปโยคครั้งยิ่งใหญ่
นี่คือชะตากรรม

อันดามัน สวรรค์ไม่ทันเตรียมกาย
ไหลไปเถอะธารน้ำใจ
ซับน้ำตาอันดามัน

ไหลไปเถอะธารน้ำใจ
ซับน้ำตาอันดามัน
โอ๊ย… โอย ซูนามิ

mercoledì 19 settembre 2007

Tradizione tra contemporaneità e verità




Alcune considerazioni personali a proposito della tradizione:
Che cosa è più "vero" rappresentare il ciclo coreutico così come ce lo ha raccontato De Martino o le folle che ballano in piazza (anche la techno-pizzica)? Voglio dire che personalmente trovo molto tristi quelle rappresentazioni tipo Quintana di Foligno, Corsa dell'anello di Narni, ecc...per le quali interi paesi si mettono in costume e rappresentano, mettono in scena un rito, una festa, così come era nel '5 o '600... La tradizione, secondo me, è tale quando è contemporanea, ed è trasformata o meglio continuamente formata dalla contemporaneità... Ad esempio in questi ultimi anni ho rivalutato molto l'unica tradizione laica ternana, ovvero la sfilata dei "Carri di Maggio", in origine erano i contadini che dalle campagne venivano in città sui carri trainati dai buoi, addobbati con i tralci delle viti appena potate e portavano ad assaggiare il vino nuovo...poi, con la nascita delle industrie i contadini si sono inurbati... Ma allora anche i carri si sono trasformati e molti erano realizzati dai circoli del dopo lavoro delle fabbriche, con la crisi economica la loro partecipazione è diminuita, ma sono arrivati altri soggetti come le scuole superiori nell'ambito di particolari progetti e prima ancora anche gruppi di teatro di avanguardia. Infine in questi ultimi due anni la partecipazione della comunità indiana, dei precari e degli universitari...ovvero esattamente le nuove realtà che sono inserite nel tessuto cittadino.



La techno è per me inascoltabile, ma inorridisco di più all'idea di dover assistere alla messa in scena di una tarantata e della sua danza terapeutica...




In sintesi o la tradizione è contemporanea o non è!




(Oppure potremmo definire una sorta di meta-tradizione, ovvero la tradizione di rappresentare la tradizione antica... ma qui arriviamo ad un tale attorcigliamento che non ci provo neanche).

venerdì 14 settembre 2007

Dalla Procura di Terni fuga di notizie...false però! allora che c'azzecca Mastella?







Caso Don Gelmini: presentata oggi
una interpellanza al ministro Clemente Mastella
Una interpellanza al
Guardasigilli, Clemente Mastella, per chiede un'ispezione sulla fuga di notizie
a proposito del caso Don Gelmini.


A presentarla
sono gli onorevoli Carlo Giovanardi (Udc) e Maurizio Gasparri, coordinatori
dell'Intergruppo parlamentare 'Liberta' dalla Droga'.
"In riferimento alle
vicende di don Gelmini e della Comunità Incontro - spiegano i deputati - con
sospetta tempestività si registra, in particolare sul quotidiano 'La Stampa', una costante fuga di notizie, che non può che provenire
dalle strutture investigative di Terni
".
"Nello specifico -
sottolineano in una nota congiunta - il quotidiano si è
distinto per affermazioni che non hanno trovato riscontro nella realtà e che
hanno messo in discussione la benemerita opera di don Pierino Gelmini, fondatore
e leader delle Comunità Incontro, da decenni impegnata nella lotta alla droga e
all'emarginazione
. Ora, dalla fuga di notizie riguardanti presunti
illeciti, si passa all'accusa nei confronti di persone che sarebbero colpevoli
di respingere le affermazioni lanciate contro di loro".
"Ci si chiede -
concludono Gasparri e Giovanardi - quali siano le ragioni di questo processo
mediatico alimentato da fonti delle quali bisognerebbe accertare la natura e le
finalità. Chiediamo a tal fine quali attività ispettive urgenti intenda disporre
il ministro della Giustizia, per accertare i responsabili di questa fuga di
notizie e della diffusione di fatti che già in molti casi si sono rivelati
assolutamente falsi ed infondati".

Oggi alle
ore 14:21 - (Fonte: Adnkronos)

Rileggete con attenzione le frasi in blu, si fa riferimento ad una costante fuga di notizie che non possono che provenire dalle strutture investigative di Terni, quindi si da per scontato che dalla procura qualcuno faccia uscire notizie già in possesso della magistratura e se così fosse è indubbio che si tratta di una grave violazione del segreto istruttorio.

Poi più avanti si afferma che tali notizie sono non hanno trovato riscontro nella realtà...che significa? che qualcuno è andato a verificare se davvero sono cinquanta i denuncianti e ha scoperto che non è così? che non è vero che Pierluigi La Rocca è andato a casa del tipo di Avellino a dettargli cosa doveva scrivere nella lettera di ritrattazione? e che don Ezio Miceli non ha consegnato i 5000 euro alla madre del ragazzo perchè aveva bisogno? quindi La Stampa ha pubblicato delle notizie inventate, però sicuramente provenienti dalle strutture investigative di Terni...quindi l'interrogazione a Mastella cosa vuole accertare: come mai dopo un anno di indagini la Procura ha in mano solo notizie senza riscontro con la realtà o come mai la Procura faccia degli scherzi stupidi ai giornalisti de La Stampa?

giovedì 6 settembre 2007

Mirabilandia


La Madonna di Lourdes a Terni - proprio lei!!!

Dal sito della Diocesi di Terni:

La Madonna di Lourdes a Terni
19/09/2007

In occasione del 150°
anniversario delle apparizioni a Santa Bernadette, la Vergine Maria torna
facendosi peregrina e rinnovando il suo messaggio di pace e di amore.

19
SETTEMBRE 2007 – ORE 18.00

Accoglienza della Vergine di Lourdes
nell’atrio di Palazzo Spada
Seguirà la Processione verso la Cattedrale.

ORE 21.00

In Cattedrale solenne Veglia Mariana preceduta in
P.zza Duomo dalla Processione “Aux Flambeaux”.

20 SETTEMBRE 2007 – ORE
11.00

Arrivo della Vergine all’Ospedale S. Maria di Terni e benedizione
agli ammalati.

ORE 15.00

Accoglienza della Vergine presso la
Parrocchia di S. Maria della Misericordia – Quartiere Bovio.

ORE 21.00

Presente Mons. Vescovo, solenne Veglia Mariana nella costruenda Chiesa
parrocchiale.

21 SETTEMBRE 2007 – ORE 10.00

Sosta della Madonna
Pellegrina presso la Residenza per anziani Tiffany.

ORE 11.00

Accoglienza della Vergine a Narni.

0RE 16.00

S. Messa
per gli ammalati presso l’Ospedale di Narni

ORE 17.30

Congedo
della Vergine che proseguirà alla volta di Spoleto.

Con tutto il rispetto per Maria, madre di Gesù, posso esprimere alcune perplessità suscitate dalla lettura del programma?
In primo luogo la Vergine arriva, ritorna, la si accoglie, sosta, ecc... insomma la Vergine proprio Lei??? non la copia della statua collocata nella grotta di Massabielle??? Sconvolgente!!!
Per le altre date della tournèe c'è un sito ufficiale?
Seconda perplessità che senso ha tutto ciò?
Infine grazie a chi organizza tutto questo ambaradan, per chi studia antropologia è una vera manna!!!

martedì 28 agosto 2007

Petizione per salvare Pegah


Petizione on line per salvare Pegah dall'estradizione in Iran, dove molto probabilmente verrebbe condannata alla lapidazione a causa del suo dichiarato orientamento sessuale...


giovedì 23 agosto 2007

Reale Grandguignol Coronato


Omicidio di Garlasco, terribile e devastante...una giovane descritta come icona della semplicità e della sobrietà. Uccisa a mazzate in testa e al viso. Il suo ragazzo, poco più giovane, ha un viso infantile, frastornato e sconvolto, non si è concesso al Circo Mediatico...entra ed esce dalla procura ma non rilascia interviste, non scrive memoriali. Non so se sia colpevole, so che vive questa tragedia per quella che è: un fatto privato, necessariamente anche notizia pubblica, che dovrebbe restare all'interno dei confini della cronaca.


Andy Warhol profetizzò che tutti avrebbero avuto i loro 15 minuti di celebrità, forse non indicò se questo dovesse accadere per merito o per abilità...


Quello che però ora accade è lo sfruttamento del Circo Mediatico da parte dei personaggi di contorno ad una tragedia: pensate a quante interviste rilasciarono gli assassini di Tommaso Onofri, e non gratis!

La strage di Erba ha portato alla ribalta il personaggio di Azouz, al quale va tutta la mia solidarietà per il lutto di aver perso suocera, moglie e un figlio trucidati, ma del quale mi ripugnano i tentativi di proporsi come personaggio televisivo!


E a Garlasco siamo davvero al grand guignol grottesco, con le due inquietanti cugine gemelle, che distribuivano curricula ai giornalisti mentre il corpo massacrato della cugina era ancora caldo...che vanno rivendendosi come le amiche del cuore di Chiara, tanto da non avere neanche una foto insieme e doversi inventare un fotomontaggio e magari anche i ricordi di una vacanza insieme. Ricche e viziate, ragazze di paese che appena hanno visto una telecamera hanno pensato fosse l'occasione della loro vita... oppure no, hanno pensato che quella fosse la vita, che fosse normale rilasciare interviste, mettersi in posa davanti al cancello, che ogni lacrima venisse ripresa e fotografata...addirittura poter firmare il racconto mediatico di se stesse tanto amiche della vittima.


Ecco questo è davvero il prodotto culturale di anni e anni di TV del dolore, di reality show, di talk-show di prima, seconda e terza serata... mi assale la visione, alla ripresa della stagione, di uno dei tanti salotti televisivi con ospiti Azouz, le sorelle Cappa, Corona, Lele Mora, e sullo sfondo le foto delle vittime e magari un nuovo plastico...ma alla fine si concluderà con quello che costituisce l'unico motivo per cui sono tutti lì: DANZARE A BALLANDO CON LE STELLE SULL'ISOLA DEI FAMOSI la loro tragica danza macabra, ma non si illudano perchè la danza macabra è sempre guidata dalla Morte che di tutti noi è Signora e Padrona...

martedì 21 agosto 2007

Figli dimenticati e genitori, ma la giustizia è uguale per tutti?



Tra il giorno di Ferragosto e il 20 agosto le cronache dei giornali hanno riportato tre episodi per certi versi simili, ma non del tutto... Il 15 agosto, ad Alghero, una coppia si reca al ristorante insieme alla propria figlia di 8 anni, dopo pranzo vanno a fare una passeggiata e dopo un paio di ore si accorgono che la bambina non è con loro. Possiamo immaginare l'angoscia, poi chiamano i Carabinieri, che nel frattempo pare fossero stati avvisati dai camerieri del ristorante... Quindi felice conclusione dell'episodio, non senza -nota il cronista - una severa ramanzina dei Carabinieri ai genitori. Il 18 agosto le cronache ci raccontano che una madre e una zia intente a fare shopping hanno dimenticato il figlio/nipote di un anno in un negozio di Forte dei Marmi, il cronista precisa che ora le due rischiano una denuncia per abbandono di minore... Il 20 agosto, a Genova una coppia con tre figli decide di trascorrere il pomeriggio nel centro commerciale la Fiumara. I genitori per cinque ore fanno shopping e i bambini di 9, 4, 3 anni scorrazzano indisturbati. Verso le 20 dei negozianti avvisano i Carabinieri, vengono rintracciati i genitori e -tutti i giornali scrivono - immediatamente scatta la denuncia.




Ora come al solito non posso fare a meno di pensare male: nel primo caso coppia italiana al ristorante, Alghero, Carabinieri si limitano ad una ramanzina; nel secondo caso madre e zia italiane, Forte dei Marmi, shopping in una via esclusiva, rischiano una denuncia; terzo caso genitori ecuadoregni, Genova, Centro Commerciale, immediatamente denunciati... chissà perchè mi puzza di discriminazione e di un comportamento in qualche modo succube nei confronti delle persone considerate per classe e ceto superiori a due immigrati ecuadoregni!

sabato 11 agosto 2007

ma questa non è apologia di reato?

Vi riporto integralmente il testo di una intervista a Vittorio Messori, secondo me è allucinante, pericolosa e scandalosa. Speravo in un atto di coraggio di Santa Madre Chiesa, in una collettiva assunzione di responsabilità, ma dopo le affermazioni di uno dei più importanti rappresentanti della intellighenzia cattolica mi convinco che la Chiesa è irredimibile. Sarà Dio a giudicare quando sarà il momento, ma caro signor Messori finchè i peccati in cui cadono in tentazione i sacerdoti sono elencati anche nel Codice Penale i presunti colpevoli vanno denunciati e devono accettare di essere sottoposti alla giustizia umana. Caro signor Messori, lei non solo confonde colpevolmente pedofilia e omosessualità, ma non potendo negare che la prima è praticata da una percentuale preoccupante dei sacerdoti di fatto ne nega l'esistenza, "chi stabilisce la norma e la soglia d'età?". Perchè a lei sembra la stessa cosa avere rapporti sessuali con un bambino di sei anni o con un adulto? e osa anche chiedere: "E poi su quali basi la giustizia umana santifica l’omosessualità e demonizza la pedofilia?". Per omosessualità si intende un rapporto tra due adulti consezienti, dotati di libero arbitrio e in grado di distinguere ciò che bene e ciò che è male per loro. La pedofilia è un reato, perchè prevede il coinvolgimento di un soggetto minore il cui consenso, qualora vi fosse, è viziato dalla condizione di minorità...o vuole avanzare la proposta di diritto di voto anche per i neonati, se sono adatti a rapporti pedofili, perchè no per il voto? Quanto a Don Gelmini non è accusato di pedofilia, ma di molestie sessuali, non di aver "toccato qualche ragazzo", Codice Penale a parte lei sa o dovrebbe sapere quanto sia eticamente sbagliato per un terapeuta approfittare della propria posizione per ottenere favori sessuali, sbaglio o anche per Codice di Diritto Canonico si configura come reato? Caro signor Messori se la Chiesa vuole iniziare a recuperare credibilità deve immediatamente prendere i provvedimenti previsti dal Diritto Canonico nei confronti di tutti quei sacerdoti che risultino responsabili del reato di pedofilia e poi denunciare alla magistratura tutte le segnalazioni che sono giunte ai vari Vescovi e Superiori di Ordini Religiosi, Congregazioni, ecc.., consegnare alle autorità giudiziarie degli USA i sacerdoti condannati e rifugiatisi nello stato della Città del Vaticano per godere della extra territorialità, infine chiedere perdono alle vittime pubblicamente... e nonostante tutto io continuo a sperare che questo possa accadere, perchè amo la Chiesa e soffro per le sue mancanze...




"IntervistaVittorio Messori

“Il problema? Troppi gay nei
seminari”

GIACOMO GALEAZZIROMAVittorio Messori, lei è coautore di Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger: qual è, da ascoltato frequentatore dei Sacri Palazzi, la sua idea sugli scandali sessuali nella Chiesa dopo gli ultimi casi giudiziari di don Gelmini e dei sacerdoti ricattati a Torino?

«Un uomo di Chiesa fa del bene e talvolta cade in tentazione? E allora? Se fosse così per don Pierino Gelmini, se ogni tanto avesse toccato qualche ragazzo ma di questi ragazzi ne avesse salvati migliaia, e allora? La Chiesa ha beatificato un prete denunciato a ripetizione perché ai giardini pubblici si mostrava nudo alle mamme. Queste storie sono il riconoscimento della debolezza umana che fa parte della grandezza del Vangelo.
Gesù dice di non essere venuto per i sani, ma per i peccatori. E’ il realismo
della Chiesa: c’è chi non si sa fermare davanti agli spaghetti all’amatriciana,
chi non sa esimersi dal fare il puttaniere e chi, senza averlo cercato, ha
pulsioni omosessuali. E poi su quali basi la giustizia umana santifica
l’omosessualità e demonizza la pedofilia? Chi stabilisce la norma e la soglia
d’età?»

La Chiesa non controlla più i sacerdoti?

«Nessuno osa più comandare, si
pretende dalla Chiesa il dialogo invece della disciplina. Ci si scandalizza del
sacerdote molestatore, poi però il vescovo diventa un odioso despota se nega
l’ingresso in seminario ad un gay. Ci si indigna dei peccati dei sacerdoti ma se
l’autorità ecclesiastica cerca di imporre le regole scoppia il finimondo e si
grida alla repressione, all’autoritarismo, alla discriminazione. Casi come
quelli esplosi in questi giorni, la Chiesa li ha sempre ricondotti sotto il
proprio controllo. Ma oggi il “vietato vietare” le proibisce di esigere
disciplina al suo interno. La Chiesa ha sempre saputo che seminari e monasteri
attirano omosessuali. Prima era molto attenta a porre barriere all’ingresso e a
sorvegliare la formazione. Chi dimostrava tendenze gay veniva messo fuori. Poi
il no alla discriminazione ha permesso l’ingresso in forze degli omosessuali e
ora la Chiesa paga quell’imprudenza».

I suoi sostenitori definiscono don Gelmini un «santo»

«Non entro nel caso giudiziario, però è indubbio che nella storia
della Chiesa una sessualità disordinata ha potuto convivere agevolmente con la
santità. Sono legato al segreto richiesto dai Postulatori, ma potrei fare nomi
celebri. Il fondatore di molte istituzioni caritative in Europa è stato
proclamato Beato nonostante le turbe sessuali che per un istinto incoercibile lo
spingevano a compiere atti osceni in luogo pubblico. Non mi scandalizzo, penso
ai drammi umani che ci sono dietro. San Giovanni Calabria era un benefattore
dell’umanità, ma è stato sottoposto a sette elettroshock: da psicopatico grave,
da manicomio».

Perché scoppiano adesso questi scandali?

«In America è stata
assolta la maggior parte delle diocesi che invece di patteggiare hanno tenuto
duro e sono arrivate in giudizio. Però è innegabile che oggi nella Chiesa la
castità fa problema. Sul piano umano è disumana. Si resta casti solo se si ha
fede salda, fiducia nella vita eterna. Il deficit non organizzativo, ma di fede.
E non si risolve abolendo il celibato ecclesiastico perché l’80% sono casi gay.
Deviazioni sessuali di preti che mettono le mani addosso agli uomini e ai
ragazzini. La caduta della fede e la rivoluzione sessuale accrescono il
problema. Chi è causa del suo mal pianga se stesso: sono stati eliminati i
controlli per ammettere in seminario pure gli effeminati il cui sogno era stare
in mezzo agli uomini».

Le comunità antidroga sono terra di nessuno?

«La Chiesa
deve tappare i buchi della società laica. I preti antidroga nessuno li
controlla, sfuggono alla sorveglianza dei vescovi e dei superiori perché
diventano superstar, con i rispettivi supporter politici. E così c’è lo
schieramento dei buoni samaritani di destra e di quelli di sinistra, don Ciotti
contro don Gelmini. I preti di Torino sono finiti nella rete dell’estorsione
perché si è inventato il concetto ipocrita di pedofilia. Così un ricattatore
senza arte né parte campa con la minaccia di far esplodere uno scandalo. Una
volta ricattavano i notai con l’amante, oggi la categoria più esposta è il prete
gay».

Un business, come dice Bertone?

«Sì. Negli Usa gli avvocati mettono cartelli
per strada: “Vuoi diventare milionario? Manda tuo figlio un anno in seminario e
poi passa da noi”. Le diocesi sono facilmente ricattabili, preferiscono pagare
anche se innocenti. Temono un danno d’immagine. E l’inquinamento riguarda anche
noi. Il politicamente corretto sta prendendo campo anche nel cattolicesimo
italiano. E i risultati si vedono, purtroppo»."


giovedì 9 agosto 2007

di gentilini e della pulizia etnica

in Italia troppo spesso ci si dimentica del codice penale: istigazione all'odio razziale è un reato... Eppure anche ai Tg la notizia è presentata parlando di espressioni colorite, quasi che ad averle pronuniciate non sia un rappresentante istituzionale, ma un qualche eccentrico personaggio da circo.
"pulizia etnica dei culattoni", poi magari tutti a stracciarsi le vesti se un adolescente turbato nello scoprire la propria sessualità si suicida, ma cosa volete che faccia uno che magari a 15 anni scopre di poter rientrare in una categoria oggetto di pulizia etnica.
c'è un altra cosa che ho trovato insopportabile nella dichiarazione di Gentilini le espressioni: "alla mia comandante dei vigili urbani" e "la mia polizia "; nessuno le ha commentate ma a me sono apparse il sintomo di un delirio di potere, da monarca assoluto...neanche fossero i suoi "bravi"...

sono sempre più convinta che la situazione del nostro paese sia esattamente sovrapponibile alla decadenza degli ultimi tempi dell'Impero Romano...

martedì 7 agosto 2007

di don gelmini, della comunità incontro e del delirio di onnipotenza

non passa giorno senza sentirmi rivolgere la domanda: "ma che dici, è vero?" e sono vari giorni che passo incollata al pc a leggere il grido di dolore che comincia a salire dai blog e da diversi siti...

la maggior parte di quello che so ha il valore di chiacchiere e non è mai stato lo stile di questo blog, per la parte rimanente ho scritto al Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Barbara Mazzullo e mi sono messa a sua disposizione.

abbiamo sbagliato tutti e tutti ne rispondiamo alla nostra coscienza, che nel mio caso non mi assolve, e per quello che serve è il minimo cercare di aiutare i giudici in questa difficile indagine.

non è mia intenzione aggiungere altro su questo argomento.

lunedì 6 agosto 2007

"[1]Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano
scandali, ma guai a colui per cui avvengono [...]"

Luca 17

lunedì 23 luglio 2007

L'obbedienza non è più una virtù, ma qualcuno non lo sa! Riporto dal sito di Peace Reporter


Italia - 23.7.2007
La fede e le armi
Due sacerdoti scrivono al direttore di Avvenire a proposito di cappellani militari
Pubblichiamo ben volentieri la lettera aperta che Don Renato e don Salvatore hanno scritto al direttore dell'Avvenire. Riapre la discussione su un tema troppo spesso lasciato in secondo piano: quello della coesistenza tra una fede religiosa che "comanda" di non uccidere e il fare la guerra.
Di più: perché qui si discute di coloro i quali, sacerdoti della fede che comanda di non uccidere, vestono addirittura la divisa. Non sappiamo se questo dibattito crescerà come dovrebbe. Ma ci proponiamo, nel caso l'Avvenire non accogliesse l'invito dei due sacerdoti che han scritto, di ospitarlo volentieri. (M.N.)

Gentile Direttore,

abbiamo letto l’editoriale di Marco Tarquinio
su Avvenire del 19 luglio u.s. “Irrinunciabile presenza tra gli uomini in
divisa”. Non nascondiamo il nostro stupore e disappunto perché, a partire dal
titolo, sembra che non vi possa esserci alternativa all’attuale forma della
presenza dei cappellani tra i militari, considerata dall’autore
‘irrinunciabile’. Al pari di valori e verità non negoziabili? Siamo parroci,
impegnati tra la gente da molti anni, in luoghi diversi dell’Italia al Nord e al
Sud. Avvertiamo una crescente sensibilità e attesa dei credenti per una Chiesa
capace di scelte più audaci e credibili. Da diversi anni, nella stessa Chiesa
italiana vanno emergendo riflessioni teologiche e proposte pastorali che mirano
a rivedere lo status dei cappellani militari. Già parlare di preti con le
stellette o di chiesa militare induce a considerare gli stessi cappellani
organicamente inseriti nel sistema gerarchico delle forze armate, con relativi
gradi, carriera e stipendi. Non è da mettere in questione, secondo noi, la
necessità della presenza religiosa e l’assistenza spirituale nelle caserme, ma
l’opportunità di smilitarizzarne le forme e le norme che oggi la regolano, come
ad. es. già accade per la Polizia di Stato. Sarebbe un segnale positivo non solo
nella direzione di una matura laicità dello Stato, ma anche della necessaria
libertà della Chiesa.

Abbiamo riletto proprio in questi giorni,
nel 40° anniversario della sua morte, la Lettera ai cappellani militari di don
Lorenzo Milani e vorremmo che il suo ricordo non si riducesse ad un rito di
sterile riabilitazione celebrativa. Riteniamo doveroso ripensare con serena e
rinnovata consapevolezza alle radici evangeliche della chiesa per proseguirne il
cammino alla luce del Concilio Vaticano II e dell’esperienza di tanti testimoni
e martiri di ieri e di oggi. I cristiani “sono nel mondo ma non sono del mondo”.
Sono “nel” sistema, come amava dire P. Turoldo, ma non sono“del” sistema.
“Abitano una loro patria, ma come forestieri; ogni terra straniera è patria per
loro e ogni patria è terra straniera” (Lettera a Diogneto). Aver ceduto nel
passato alla tentazione di coniugare la croce con la spada o aver stretto
alleanze fra trono e altare, sia pure per nobili fini di evangelizzazione e di
civilizzazione, ha portato la Chiesa a conseguenze spesso nefaste e disastrose.
“Non si addicono alla Chiesa i segni del potere - ci ricordava don Tonino Bello
– perchè le basta soltanto il potere dei segni.” Nel rispetto delle proprie e
delle altrui competenze e responsabilità, la Chiesa è chiamata certamente a
portare e a testimoniare il Vangelo anche tra i soldati, ma facendosi eco di
quella Parola profetica e non negoziabile: “rimetti la tua spada nel fodero,
perché chi di spada ferisce di spada perisce”. Parola che può suscitare
derisione, rifiuto e può portare al martirio, ma diventa seme di speranza per
quanti cercano giustizia senza violenza e pace senza tornaconto. E’ tempo allora
non più di cappellani militari, ma di cappellani tra i militari. Cappellani con
il coraggio di ripetere, all’occorrenza, come mons. Romero: “Soldati, vi prego,
vi supplico, vi scongiuro, vi ordino, non uccidete più..”. Cappellani che,
sostenuti dai Pastori e organicamente inseriti nella vita delle comunità,
promuovano anche lo studio e l’attuazione di nuovi sistemi di difesa
nonviolenta, in alternativa ai modelli ‘armati’ delle missioni di pace.
Cappellani liberi da mimetiche e stellette, da stipendi e privilegi, a servizio
di un Dio che difende sempre la vita, e non di un potere, sia pure legittimo,
che può dare anche la morte.
Non sarebbe questa una scelta da compiere, in
modo unilaterale e preventivo, per dovere di coscienza cristiana e di fedeltà al
Vangelo, senza attendere una legge dello Stato, vissuta o subita come una
forzata privazione di un irrinunciabile diritto?

21 luglio 2007

Don Salvatore Leopizzi, parroco a Gallipoli, (Lecce) Don Renato
Sacco, parroco a Cesara, (Verbania)

giovedì 19 luglio 2007

Rignano Flaminio: la tristezza di essere stati profeti

Che si sarebbe, pure qui, giocato sporco lo si poteva immaginare. Certo non c’è proprio mai limite…..
“Rignano, bufera sul Tg5 per video-perizia sui bimbi”Protestano le famiglie: «Mimun si dimetta»
ROMA (18 luglio) - Polemica per un video, trasmesso dal Tg5, con la
registrazione di una parte del filmato che servirà per la perizia psicologica
sui bambini vittime di presunti abusi sessuali a Rignano Flaminio. La voce fuori
campo che accompagna la registrazione - fatta in questi giorni al dipartimento
di Scienze neurologiche di via dei Sabelli a Roma e trasmessa dal telegiornale
diretto da Clemente Mimun con esclusione dell'audio del dialogo tra la psicologa
e la bambina - spiega che vi sono tre telecamere nascoste agli occhi dei
bambini. Ma la voce del giornalista che racconta le immagini spiega che quando
la psichiatra inizia a chiedere della scuola, la bambina «cerca di cambiare
argomento». Nella registrazione si vede chiaramente una bambina, che per le
inquadrature mostrate appare riconoscibile, e la psichiatra che la fa giocare
all'interno di una piccola stanza entro cui ci sono un tavolo, due sedie e molti
giocattoli anche sparsi per terra. Le riprese mostrano prima la bambina che
insieme alla dottoressa costruisce una casetta di cartone sul tavolo, poi gioca
per terra per poi rimettersi al tavolo per disegnare. La psichiatra gioca con
lei e le parla. Dopo la trasmissione del video, Antonio Cardamone, legale di
parte civile delle famiglie dei bimbi presunte vittime di abusi a Rignano
Flaminio, ha rivolto un invito «a valutare l'opportunità di dimettersi» al
direttore del Tg5. «Egregio direttore - comincia la lettera firmata dagli
avvocati Cardamone e Franco Merlino - nel pieno rispetto del mandato difensivo
conferitoci da alcuni genitori coinvolti nella ormai nota vicenda dell' asilo di
Rignano Flaminio la informiamo di aver già provveduto a dare notizia
all'autorità giudiziaria del servizio mandato in onda nell' edizione serale del
suo telegiornale». «I quattro bambini, evidentemente riconoscibili, visti da
tutti gli italiani (o meglio da chi guarda il notiziario da lei diretto) -
proseguono gli avvocati - sono tutti difesi da noi. Le responsabilità gravissime
che scaturiscono dalla messa in onda del servizio sono assolutamente ed
esclusivamente a lei riconducibili. Non ci soffermiamo sulle molteplici
violazioni delle leggi penali e civili, oltre che della Carta di Treviso, che
sono state compiute e non ci possiamo esimere dal diffidarla ad una futura
ripetizione. Non possiamo nemmeno nasconderle le evidenti ripercussioni che
tutto ciò potrà comportare nella ricerca della verità. Per tutto quanto sopra
esposto, e per la gravità delle violazioni commesse, la invitiamo a valutare
l'opportunità di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre». «Il Tg5 ha
trasmesso un servizio in cui si spiegavano le modalità dell' incidente
probatorio; non si faceva riferimento ad alcun dettaglio dei contenuti dei
colloqui tra i bambini e gli psicologi; si vedeva l'ambiente dei colloqui, con
un tavolo simile ad un banco di scuola, un blocco da disegno e dei giocattoli
sul pavimento e non si mostrava alcuna immagine in cui i piccoli potessero
essere riconosciuti. Questo è quanto», ha replicato Mimun.

...essere stata profeta a volte non è per niente una soddisfazione anzi! Leggetevi il post: Perizie o reality show?


martedì 17 luglio 2007

Non sarò nel comitato cittadino per il PD...ecchissenefrega!!!


Mio nonno, che non ho conosciuto, durante il fascismo era anarchico e temo di aver ereditato geneticamente una certa attitudine a collocarmi sempre altrove rispetto alle maggioranze...

Ho riflettuto a lungo sulla proposta che mi è stata fatta di entrare nel comitato cittadino per il Partito Democratico, ho consultato persone a me vicine ma preparate sul piano politico e tutte mi sollecitano ad accettare (sia pure non senza molti "se" e molti "ma"), ho scaricato e letto il manifesto del PD, il decalogo, e vari documenti reperibili in rete.

Ma, soprattutto, ho ripercorso le strade dei miei precedenti impegni in gruppi e associazioni (sempre rigorosamente senza tessera) dall'adolescenza in poi: autonomi, Movimento Studenti di Azione Cattolica, FUCI, volontariato (Rifugio Sole e Comunità Incontro), club della sinistra (Tempi Moderni); a parte il dato anagrafico, intuisco rispetto ad allora una grande differenza ed è la passione. Allora l'adesione fu spontanea perchè ci credevo!
Ebbene oggi non ho la stessa spinta nei confronti del PD, che comunque ritengo il più importante esperimento politico attuale, non credo insomma di riuscire ad essere un soggetto valido per il comitato in quanto portatrice di nessun entusiasmo.

Ammetto che il tutto è influenzato dalla delusione delle aspettative, sia da parte della politica in genere che della sinistra in particolare: DICO, ma non solo!

Temo di non essere abbastanza veltroniana per crederci e per aderire...


"Anche se voi vi credete assolti
Siete lo stesso coinvolti."

(Canzone del Maggio-da Storia di un impiegato- di Fabrizio de Andrè, 1973)


Però mi è stato fatto presente che non è più il tempo degli entusiasmi ma della responsabilità, questo mi ha fatto venire in mente la "Canzone del Maggio" di Fabrizio de Andrè, con cui si stigmatizzava quanti si erano tirati indietro, quanti poi avevano votato l'ordine e la disciplina...ecc...

Perchè si deve cogliere fino all'ultima chance per contribuire ad invertire le tendenze sfasciste di questo paese, per me le ultime chance sono già passate, il fallimento di ogni nuovo progetto o processo innovatore della politica, non mi permette di concedere ancora le mie risorse, il mio, sia pure minimo, contributo.
Mi sorprende, ma solo in parte, che quanti hanno una storia più lunga per motivi anagrafici ancora trovino energia per battersi, insomma li guardo con ammirazione, sanno resistere sulla lunga distanza, mentre considero già esaurito il mio impegno!

Una poesia di Pier Paolo Pasolini, perchè non so parlare di politica senza legarla alla vita:
"La diversità che mi fece stupendo
e colorò di tinte disperate
una vita non mia, ancora mi fa
sordo ai comuni istinti, fuori dalla
funzione che rende gli uomini servi
e liberi. Morta anche la dolente
speranza di rientrarvi, sono solo,
per essa, coscienza.
E poichè il mondo non è più necessario
a me, io non sono più necessario."
[IV-Poesie inedite-(1950-1951) in Pier Paolo Pasolini/Le poesie, Garzanti, 1975]
Quando la lessi la prima volta, più o meno trenta anni fa, mi riconoscevo in pieno solo nei primi tre versi, con il passare del tempo ogni verso successivo è diventato mio!

I narcisi non sono dei fiori (almeno non sempre)

venerdì 13 luglio 2007

Della moratoria, della pena di morte, della morte, della Cina, della Libia e ma soprattutto dell'ipocrisia



Lo so, sono una ingenua, una che non farà mai carriera, che non sarà mai candidata...nè al nobel, nè ad altro.
Però vorrei che qualcuno mi spiegasse come mai non è venuto in mente a nessuno di protestare... La notizia è uscita qualche giorno fa: la Cina preoccupata per la produzione di falsi, ha quindi condannato a morte Zheng Xiaoyu responsabile di non so quale dipartimento! Possibile che solo a me questa notizia appare di una gravità inaudita? Non si è levata una sola voce di protesta! Nessun radicale è andato a fare sit-in davanti all'ambasciata della Repubblica Popolare di Cina; nessuno ha espresso solidarietà alla famiglia di quel poveretto; nessuno ha levato una sola voce contro un provvedimento tanto assurdo e fuori da ogni ordinamento civile; nessuno ha iniziato sciperi della fame...
Allora mi viene un sospetto che a tutti stia bene così, che tutti ritengano corretto che si condanni a morte un funzionario corrotto...ovviamente purchè sia cinese (altrimenti qui dovremmo allargare i cimiteri e indire un mega concorso per assumere boia)!

Ma poi mi viene un secondo sospetto che forse tutti i bravi attivisti, che tanto si attivano per la moratoria per la pena di morte in realtà non osino andare a toccare certi paesi, infatti non mi sembra ci sia molta mobilitazione neanche per salvare le infermiere bulgare alle quali proprio in questi giorni è stata confermata la condanna a morte.
Cina e Libia non si toccano?
Se è così mi sembra che possiamo dichiararci una bella schiatta di ipocriti!!!!

mercoledì 11 luglio 2007

L'angelo dell'AIDS è Tailandese. Una gran bella storia



Thailand's Aids angel


Thanks to Krisana Kraisintu, Thailand became the first country to
create generic HIV drugs. Now she's teaching the world how to make them, but she
still hasn't got credit at home
Published on July 12,
2007
In late 2002 Krisana Kraisintu quit her job at the
Government Pharmaceutical Organisation and headed for the war-torn Democratic
Republic of Congo. She knew how to make GPO-Vir - one of the cheapest drug
treatments for HIV/Aids - and vowed that she wouldn't rest until every African
nation could do the same.
Now 55, she's still there in the sub-Sahara,
roaming from place to place in a bid to honour that promise.
With the
backing of German medical-aid organisation Action Medeo, Krisana has achieved
her goal in Congo and Tanzania. Both hit hard by HIV/Aids, they are now making
their own generic drugs to treat the virus, as well as malaria.
Krisana is
currently in Zambia training technicians to do the same. She wants it to be the
third country on her success list, followed by Ethiopia.
"When I look into
the eyes of African children, I see their hope," she tells The Nation during a
brief visit home. "I just can't detach myself from the region."
Born on Koh
Samui to a family of doctors, Krisana earned a bachelors degree in pharmacy at
Chiang Mai University and completed her doctorate in pharmaceutical chemistry at
Bath University in England.
She spent 22 years with the government agency,
establishing a Research and Development Institute, of which she became the first
director.
Krisana and her team made great strides. In 1995 they completed
the first generic version of AZT, the anti-retroviral drug. Sold to the Health
Ministry to prevent mother-to-child transmission, it made Thailand the first
developing nation to give the world a generic Aids drug.
Then in April 2002
came GPO-Vir, a single-pill combination of three Aids drugs - lamivudine,
stavudine and nevirapine.
Unfortunately, Krisana says, there was little
executive support for her work at the organisation. "They didn't believe we
could produce our own generic Aids drugs with our limited budget."
She found
the way, and did everything on her own - from research and buying the raw
materials to manufacturing and packaging.
"The good thing about being left
to work alone was that I got to know every step in the process, from laboratory
to market, and these are the knowledge and skills I'm transferring to the
Africans," she says.
Before she created GPO-Vir, tens of thousands of people
died simply because they couldn't afford patented Aids treatments. As many lives
have since been saved by GPO-Vir, not only in Thailand, but also Cambodia, Laos
and Vietnam.
Thai health authorities had previously been unable to provide
treatment to people with HIV because of the high drug prices, confirms Dr
Sanguan Nittayarampong, secretary general of the National Health Office.
Though he doesn't know Krisana personally, Sanguan credits her for the
success of the government's universal health scheme in providing Aids treatment.
"She saves a lot people. The death rate among Aids patients has dramatically
decreased."
Kannikar Kijtiwatchakul, who works in the Bangkok office of
Medicins Sans Frontiers (Doctors Without Borders), is equally appreciative.
"What she has done benefits not only Thais but the whole world, and the
developing countries in particular. Unlike the big drug firms, she never wanted
to monopolise the rights over the drugs she developed. The only thing she wants
is to give poor countries access to the drugs."
Thailand's success in
developing GPO-Vir showed other developing countries that they could produce
their own versions of Aids drugs, Kannikar adds.
Making the drugs, Krisana
discovered for herself and now repeats everywhere she goes, is not as expensive
as the major drug firms claim. She doesn't speak the same language as the drug
corporations - they talk in terms of profits, while Krisana addresses humanity.
She fully supports the decision of the Public Health Ministry to impose
compulsory licences on three expensive, patented drugs, two of which are used to
treat Aids.
"Life-saving drugs should be affordable for all," she says,
adding that she's mystified why the ministry is still negotiating with drug
firms to lower their prices now that licences have been imposed.
Having
witnessed the decline in Aids-related deaths in Thailand, Krisana decided it was
time to help elsewhere.
"In Africa, no one believed they could produce their
own drugs," she says.
Aids activists have dubbed her "the gypsy warrior" - a
name picked up by interna-tional news media.
In 2002, Krisana says, only 15
per cent of Africans living with HIV/Aids had access to the drugs. By 2005, 65
per cent could afford treatment, thanks to their own, locally made versions of
the drugs.
Her work is not easy, and it took her months to adjust to the
climate and other conditions. During her first few months in Congo she was
unable to use the tap water due to an allergic reaction. She had to cleanse her
face with soda water and wash her feet with Fanta pop.
Wherever language was
a problem, Krisana, who speaks English, relied on her art skills, drawing
pictures of what she wanted. "Sometimes I drew a fish and they still served me
chicken," she laughs.
The difficulties weren't always funny. One night in
2002, driving into Lagos from its airport, 90 minutes outside the Nigerian
capital, she was stopped by a group of gun-toting men in uniform. She was
ordered out of the car and interrogated.
The same thing happened four more
times that night, a different armed squad each time. Fortunately the men asked
only questions, not for any money, which she could ill afford to lose.
For
her troubles and her victories, Krisana received the Letten Foundation's 2004
Global Scientific Award, and the following year she got a Reminders Day award
from an Aids organisation.
Stories about her have appeared in the New York
Times, Germany's Der Spiegel and France's Le Figaro. This past spring her battle
against the corporate giants was the subject of a play called "Cocktail" that
was performed at Louisiana State University.
The play looked at her struggle
to sway the Thai government as well but, having overcome official doubt and
shown the way forward, Krisana has still not received any accolades in her
homeland.
"I heard that she was nominated for a pharmaceutical-related
award, but I don't know why the government hasn't recognised her," says activist
Kannikar.
Krisana, it goes without saying, isn't interested in awards. She
set her own goal - access for all - and she's still trying to achieve it in
Africa.
Pennapa Hongthong
The Nation