giovedì 18 ottobre 2012

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne...(pensieri e sensazioni di un pomeriggio alla Certosa)

Oggi pomeriggio avevo bisogno di calma per lasciar decantare i postumi di una seduta di psicoterapia particolarmente efficace... Così in modo del tutto imprevisto mi sono ritrovata a visitare la Certosa di Bologna... Quando ci si trasferisce in una città a meno che non accada qualcosa di particolare non capita l'occasione di andare al cimitero. Anche se devo dire che in questi tre anni mi ero riproposta di andarvi: avevo sentito parlare della parte monumentale e perchè ogni anno vi organizzano dei concerti.

Sono entrata da un ingresso secondario e mi sono ritrovata in una zona con sepolcri recenti a terra. Ho cominciato a vagare senza una direzione precisa, notando differenze nelle modalità, negli usi... Ma stranamente non avevo una sensazione di pace. L'inquietudine ha poi rasentato il malessere quando ho visitato il monumento che conserva i resti dei partigiani caduti.


Forse perchè sempre più spesso mi scopro a pensare che l'Italia è di nuovo nelle condizioni del dopoguerra ma senza la speranza e il senso di sollievo di quei tempi...
Ma mi sentivo così male che mi sono allontanata in fretta dal monumento...
Ho proseguito la mia visita nella parte più antica dove i chiostri si succedono uno dopo l'altro e dove ci sono dei monumenti funebri notevoli e mi hanno colpito uno dedicato ad una giovane sposa e l'altro ad una giovanissima unica figlia con statue in marmo bianco a grandezza naturale e molto espressive.


Purtroppo alcune parti del cimitero sono in cattive condizioni e altre sono deturpate dai piccioni e dai dispositivi per contrastarli (reti, altoparlanti, ecc...). Ho girato senza meta e ho raggiunto anche il 'giardino delle rimembranze' dove un cartello di Hera specifica 'zona dispersione ceneri' e sembra quasi un avviso tipo 'attenzione caduta massi'. Però il giardino è un posto sereno, l'unico dove ci si possa sedere.

Ho ripreso il mio girovagare verso la zona antica e mi colpisce una statua di Pan su una tomba dove sono sepolti un uomo ed una donna morti a distanza di un anno circa l'uno dall'altra e sulla tomba è riprodotto un frammento di dialogo "Ma che davvero Maria?" "Si, Massimo"... E rimango con il dubbio di quale fosse l'oggetto di questa richiesta di conferma...

Poi sulla parete di uno dei chiostri trovo una lapide credo di fine '800 o inizio novecento dove si descrive un uomo morto a 96 anni, padre e marito ideale, di vita illibatissima (?) Una definizione così per un uomo non credo esista altrove!

Poi sono uscita dall'ingresso principale e raggiunto la corrispondente fermata del 39 che è anche l'unica linea ad effettuare quella fermata. C'è da aspettare ma sono in fase meditativa. Mentre sono seduta in attesa con i pensieri e le sensazioni che vado rimuginando dalla mattina una signora che da qualche minuto sta aspettando si avvicina e mi chiede: 'sta aspettando il 39?' 'Si' (ripeto è l'unica linea che passa lì). 'Sa, signora, se lei prende il 36 dall'altra parte della strada e scende alla prima fermata e poi attraversa e lo prende nell'altra direzione (qui non sento per via del traffico) e così va verso il Bellaria...' Sono basita: la signora non mi ha mica chiesto da che parte devo andare, per altro opposta al Bellaria; e mi sollecita a fare questa prova. Di fronte alla mia indifferenza (il 39 fa un giro lungo ma mi lascia sotto casa). 'Allora lei preferisce prendere comunque il 39!' Ma che avrà cercato?!