venerdì 20 giugno 2008

LE BUGIE CON LE GAMBE SEMPRE PIU' CORTE E LA STRANA STRATEGIA DIFENSIVA DEL SIGNOR GELMINI


...insomma a me le cose non tornano... Se mi si accusasse di qualcosa che so di non aver fatto, la mia prima preoccupazione dovrebbe essere dimostrare di non avere commesso ciò di cui mi si accusa. Se chi mi accusa conoscesse casa mia, e affermasse che ho commesso un certo reato nella mia camera, per smentirlo credo gli chiederei dettagli e riscontri precisi: come è la mia stanza, che mobili ci sono, particolari e dettagli insomma. Non credo mi verrebbe in mente di dire che non è mai esistita una mia camera nella mia casa... Se poi camera e casa sono frequentate per vari motivi da centinaia di persone, la cosa diventa surreale!
Se mi intercettassero mentre faccio affermazioni riconducibili all'aver commesso dei reati, cercherei di convincere l'accusa di aver mal interpretato le mie parole e, consapevole della mia innocenza, farei di tutto per dimostrare il senso corretto di quanto registrato. Non credo contesterei a chi ha indagato di aver registrato le mie affermazioni senza autorizzazione, lasciando in sospeso l'accertamento della verità...

Ma si sa, io sono una tapina che se incappasse in un guaio giudiziario non avrebbe certo a disposizione i principi del foro, professionisti che sanno come difendere qualsiasi accusato e dimostrarne l'innocenza!

Bene, ora se volete farvi un idea migliore scaricatevi questa pagina de La Stampa di Marco Salvia

Nessun commento: