martedì 17 marzo 2015

COSA CI SONO VENUTA A FARE A PAI? (LA VERITA' SU PAI, SIGNORI, PER FAVORE)

"I have lost any interest I might have had in visiting Pai. And the tourism authorities can blame the movie Pai in Love (ปายอินเลิฟ) for putting me off wanting to check out the idyllic tiny northern Thailand village."  (Wise Kwai)


Premetto che sono una che ha sempre associato la parola vacanza al mare e quindi l'unico motivo di disappunto del vivere a Chiang Mai è proprio il fatto di essere lontana dal mare.
Accade che avendo solo quattro giorni di ferie arretrate a disposizione decida di trascorrerle in una decantata località di montagna a soli 130km da Chiang Mai, Pai. Vi avevo trascorso poche ore quest'inverno e vedendo tante attrazioni turistiche ho pensato meritasse una visita più approfondita. In primo luogo va detto che nei 130 chilometri sono comprese 766 curve, di cui molte a gomito, per cui sono tre ore e mezza di viaggio abbastanza pesanti (fortunatamente non soffro di mal d'auto). Si giunge quindi a Pai e hai la sensazione di essere in una sorta di parco a tema e che il tema sia "Facciamo finta di essere in Thailandia". Le strade centrali sono piene di ristoranti e guest house, tutte con wi-fi gratuito ovviamente... La densità demografica di strutture ricettive è paragonabile soltanto a quella della riviera romagnola tra Gatteo-Mare e Cesenatico... La presenza di farang supera sicuramente la popolazione locale, che si frega le mani inventandosi attrazioni che in realtà non esistono... I farang perlopiù sembrano aver occupato questo paese con i loro usi e costumi. Se ne incontrano tantissimi a piedi nudi e a me verrebbe voglia di fermarli uno ad uno e spiegargli che stanno facendo una cosa senza senso. Il piede nudo favorisce il contatto con la natura e ti fa entrare in maggiore sintonia con madre terra. Ho lavorato anni all'orto e in giardino nella mia precedente vita tailandese e non avrei mai concepito di farlo con le scarpe. Ma come cazzo fai ad andare scalzo sull'asfalto? Cosa hai nel cervello? il catrame che ti è risalito dai piedi? Poi la sera prima di andare a letto devono lavarsi con il napalm... E magari sono di quelli che mangiano solo alimenti organici, perchè sai quante porcherie ingurgiti se non fai attenzione... Insomma a Pai si danno convegno gli hippy dell'era digitale quelli tutti Mac e marjuana, 'mbriachi ciucchi fin dalla mattina...pero' un sacco liberi... Oggi c'era un tizio che sullo skate-board si faceva trainare da un suo sodale sullo scooter ovviamente in mezzo alla strada piena di gente e motorini. Ma proseguiamo il racconto. 

Le attrazioni di Pai. Il Budda bianco. Un'enorme statua a metà collina. Quando arrivi lì scopri che in realtà è ancora in costruzione. Per arrivare ai piedi della statua devi salire una scalinata ancora in cemento armato grezzo, roba che se inciampi te scartavetri e magari te la fai dritta fino a Chiang Mai. Pero' cavolo sei in alto, chissà che vista da lassù... Eggià. Peccato che qui stia bruciando tutto, anzi che tutto sia già bruciato ma i fumi persistono e aumentano ogni giorno così vedi 'na beata minchia!!!! 


Il secondo giorno che ero qui decido di andare alle hot-spring. Arrivo, fortunatamente pago soltanto 70 baht e non i 300 baht che vengono richiesti ai turisti e quello che trovo è desolante...a parte il paesaggio lunare post-incendio, la totalità delle vasche era vuota...c'era un rigagnolo d'acqua con a mollo alcuni turisti credo più per tigna che per piacere...del tipo: "sticazzi ho pagato 300 baht vuoi che neanche mi bagni?!" Un po' sull'onda decido di provarci comunque...entro in un capanno che la scritta in thai indica come spogliatoio e come metto il naso dentro vedo due enormi kinka (sorta di lucertole o camaleonti) che si vanno a nascondere tra le foglie della copertura. Delle hot-spring ne ho abbastanza... 

Tornando indietro mi fermo in una di quelle che vengono indicate come "cose da fare" a Pai: la Fluid Swimming pool. Una vasca di 25 metri con palestra, a soli 60 baht, per tutto il giorno, come mi sottolinea il tipo a cui pago senza ricevere alcun tipo di biglietto o ricevuta... Vado a cambiarmi e definire fatiscenti gli spogliatoi significa dar loro una dignità strutturale che non gli appartiene.

Raggiungo la vasca e non posso fare a meno di notare l'opacità dell'acqua, sul verdino andante...mi butto ugualmente e l'unica nota positiva è che è fresca...faccio vasche su vasche. Ed intanto mi accorgo che sul pavimento mancano diverse mattonelle, la scaletta ha un gradino in meno e infine sbatto con un piede su una grata di ferro arrugginita che è sul fondo...anche qui decido che ne ho abbastanza e me ne vado. Ah! dimenticavo di raccontare che la palestra sono degli attrezzi che cadono a pezzi concentrati nel bar...una roba da far passare la voglia anche al più fanatico dei Mister Gym. 


Ogni giorno il fumo è più denso e acre. Il terzo giorno vado a visitare un'altra grande attrazione: il canyon. Non si paga e ci mancherebbe. Anche qui un bosco bruciato e il terreno che forma dei canyon che non hanno nessuna forma di protezione o messa in sicurezza. Se si potesse vedere il paesaggio sarebbe molto bello, ma ovviamente non si vede un cazzo...

Tornando indietro mi sono fermata a vedere un tempio ancora in costruzione, una sorta di luna-park buddista che a quanto pare ospita una comunità femminile...ma solo le foto possono dare un'idea di che posto surreale sia.



La nota più che positiva è l'hotel. Fuori mano, con una bella piscina e una camera al di sopra delle mie aspettative. Ma anche qui non mancano strutture in disfacimento...




Dopo tutto questo la domanda è: cosa ci si viene a fare a Pai? Allora molto probabilmente c'è una dimensione parallela da cui sono stata tagliata fuori... Perchè uno pensa tanti hippy, rasta, nomadi digitali, ecc... vuoi vedere che esiste una vita notturna? E probabilmente sarà così. Pero' la prima sera abbiamo sperimentato che dopo le 23 non circolano più taxi e se non fosse stato che i nostri amici ci hanno prestato il loro scooter manco tornavamo in  hotel. Allora le ipotesi sono due o la vita notturna non c'è ma vogliono farti credere di si oppure c'è forzatamente perchè fino al mattino dopo non hai un mezzo per tornare...

Va detto che anche  a livello locale Pai è molto sponsorizzata. La citazione all'inizio di questo post è tratta dalla recensione che il critico cinematografico Wise Kwai ha scritto del film "Pai in love", niente altro che una pellicola promozionale che ha portato pero' tanti thai a rivalutare la cittadina come meta turistica. Per i più masochisti dei miei lettori inserisco anche il link al film completo: Pai in Love

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