giovedì 14 marzo 2013
Papa Francesco e l'illusione breve
venerdì 31 luglio 2009
domenica 8 febbraio 2009
PER FARE OUTING CI VUOLE DIO?

Qui trovate i file del servizio di Repubblica delle Donne su gli omosessuali cattolici, un titolo infelice per un buon servizio.
I parte
II parte
III parte
mercoledì 5 novembre 2008
VATICANO: NO AI PRETI OMOSESSUALI 2
VATICANO: NO AI PRETI OMOSESSUALI
giovedì 24 aprile 2008
LA RELIGIONE DEL CORPO IL CORPO DELLA RELIGIONE

sabato 5 gennaio 2008
DA REPUBBLICA: FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA
Il Vaticano: preghiera mondialeper le vittime dei preti pedofili
CITTA' DEL VATICANO - Una preghiera su scala mondiale per "le vittime delle gravi situazioni di condotta morale e sessuale di una piccolissima parte del clero", cioè per le vittime di pedofilia e abusi perpretati da sacerdoti. La propone il Vaticano e l'iniziativa è annunciata all'Osservatore romano dal cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il clero, che ritiene una "priorità aprire 'cenacoli eucaristicì suscitando un grande movimento spirituale di preghiera per tutti i sacerdoti e per la loro santificazione". Ci sono sempre stati problemi tra i preti, rimarca il porporato, "perché siamo tutti peccatori, però in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi. Ovviamente - aggiunge - si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero è coinvolta in situazioni gravi, neppure l'un per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale; la stragrande maggioranza non ha nulla a che vedere con fatti di questo genere". (5 gennaio 2008)
lunedì 24 dicembre 2007
LA LOBBY GAY CHE NON VUOLE CURARSI
24/12/2007 (7:39) - IL CASO: Si finge gay, lo curano come se fosse malato
GIACOMO GALEAZZI
ROMAUna rete di terapisti cattolici per «guarire l’omosessualità». Un giornalista di «Liberazione», organo di stampa di Rifondazione comunista, ha finto di essere gay e si è prestato alla «cura» di un gruppo cattolico, portando alla luce un network «ad hoc» di studi specialistici e associazioni ecclesiali. Sei mesi per «curare» la sua omosessualità attraverso un percorso a tappe: prima l’incontro con un sacerdote, poi il passaggio all’équipe del presidente degli psicologi e psichiatri cattolici, Tonino Cantelmi, luminare di psicologia della Pontificia Università Gregoriana, quindi un test di seicento domande e infine la «terapia riparativa».Il circuito italiano di «taumaturghi del sesso deviato» è strutturato sul modello dei gruppi cattolici che seguono l’insegnamento e la pratica di Joseph Nicolosi, uno psicologo clinico che vanta centinaia di casi di «gay trattati». In particolare, i Legionari di Cristo sostengono di riuscire a curare l’omosessualità attraverso la confessione e la preghiera. Il cronista di «Liberazione» si è infiltrato raccontando ad un giovane prete di aver avuto rapporti omosessuali nell’adolescenza e dopo il matrimonio. Ed è stato sottoposto a «pseudo terapie di guarigione dall’omosessualità ampiamente contestate dalla comunità scientifica internazionale». L’inchiesta di «Liberazione» ha spinto il presidente dell’Arcigay, Aurelio Mancuso, a chiedere l’intervento dell’Ordine nazionale degli Psicologi e del ministro alla Salute, Livia Turco. «Emerge un quadro allarmante con figure di primo piano coinvolte nell’applicazione di pseudo-terapie di guarigione dall’omosessualità che derivano da teorie imbevute di pregiudizi e luoghi comuni - protesta Mancuso -. Dal 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità considera l’omosessualità una variante naturale della sessualità e non più una malattia mentale. In mano agli psicologi cattolici reazionari sono finiti molti adolescenti minorenni, portati dai propri genitori e quindi forzati a curarsi da una patologia inesistente. Deve intervenire immediatamente la Turco affinché cessino queste pericolose pratiche di condizionamento sulle persone». Secondo la denuncia dell’Arcigay, «nelle parrocchie e in altri ambiti ecclesiastici viene propagandata la cura dell’omosessualità, senza che alcuna autorità preposta agisca contro pratiche altamente lesive della dignità degli omosessuali. E’ un fatto gravissimo che in tutto il paese imperversino simili gruppi di psicologi o sanitari cattolici». A difesa dei terapisti cattolici interviene Paola Binetti, senatrice teodem del Pd, numeraria dell’Opus Dei e neuropsichiatra. «Cantelmi svolge un lavoro eccellente - afferma -. Fino agli Anni Ottanta nei principali testi scientifici mondiali l’omosessualità era classificata come patologia, poi la lobby degli omosessuali è riuscita a farla cancellare. Ma le evidenze cliniche dimostrano il contrario». Per esperienza personale, la sua collega di partito, Paola Concia, assicura che le cose non stanno così: «Sono stata in terapia sette anni ma non per “guarire” dalla mia omosessualità, bensì per accettarla ed ora vivo benissimo. E’ ridicolo che la Chiesa si presti a queste pantomime, che colpevolizzano e danneggiano soprattutto i giovani ostacolando la loro presa di coscienza». Nessuno obbliga i gay a rivolgersi ai terapisti cattolici, ribatte Mauro Fabris (Udeur). «È tutta un’odiosa mistificazione per accusare la Chiesa di omofobia».
Di Queerboy (del 30/06/2007 @ 11:03:06, in Salute)
Ultimamente tre di questi esponenti della riconversione hanno fatto pubblica ammenda, prendendo le distanze da Exodus stesso e chiedendo scusa a tutti i gay e le lesbiche per il danno provocato negli anni della loro militanza.La conferenza stampa, in più, si è tenuta in un momento particolare dell'associazione, proprio mentre Exodus tiene la propria conferenza annuale di guariti.
Alla conferenza stampa nella quale è stato presentato il loro comunicato i tre ex "guaritori" hanno detto di aver visto non pochi casi di persone che hanno cercato (ovviamente) inutilmente di cambiare il loro orientamentro sessuale e che, fallendo, hanno finito per cadere in un vortice di serie depressioni che hanno portato fino al suicidio i malcapitati.
I tre hanno chiesto pubblicamente scusa per le "false verità" che hanno diffuso, se pur in buona fede, e hanno invitato gli altri che hanno abbandonato tali organizzazioni di unirsi al loro appello, affinché i pastori ancora coinvolti in questi programmi "considerino gli effetti a lungo termine del loro ministero".
Nel comunicato ufficiale Michael Bussee (co-fondatore di Exodus), Darlene Bogle e Jeremy Marks (ex presidente di Exodus in Europa) chiedono scusa
"a quegli individui e a quelle famiglie che hanno creduto al messaggio che c’è qualcosa di intrinsecamente sbagliato nell’essere gay, lesbica, bisessuale e transgender.
Alcuni che hanno udito il nostro messaggio sono stati spinti a cercare di cambiare una parte integrante di loro stessi, causando danno a se stessi e alle proprie famiglie. Sebbene agissimo in buona fede abbiamo da allora visto l’isolamento, la vergogna, la paura e la perdita di fede che questi messaggi creano.
L’amore e il perdono di Dio certamente cambiano le persone, ha cambiato anche me, solo che non mi ha fatto diventare etero."
Jeremy Marks, ora a capo gruppo di credenti omosessuali in Gran Bretagna ha aggiunto che
"siamo ancora cristiani devoti, ma siamo ancora gay".
sabato 20 ottobre 2007
SADOMASO E CRISTIANESIMO



giovedì 6 settembre 2007
La Madonna di Lourdes a Terni - proprio lei!!!
La Madonna di Lourdes a TerniCon tutto il rispetto per Maria, madre di Gesù, posso esprimere alcune perplessità suscitate dalla lettura del programma?
19/09/2007
In occasione del 150°
anniversario delle apparizioni a Santa Bernadette, la Vergine Maria torna
facendosi peregrina e rinnovando il suo messaggio di pace e di amore.
19
SETTEMBRE 2007 – ORE 18.00
Accoglienza della Vergine di Lourdes
nell’atrio di Palazzo Spada
Seguirà la Processione verso la Cattedrale.
ORE 21.00
In Cattedrale solenne Veglia Mariana preceduta in
P.zza Duomo dalla Processione “Aux Flambeaux”.
20 SETTEMBRE 2007 – ORE
11.00
Arrivo della Vergine all’Ospedale S. Maria di Terni e benedizione
agli ammalati.
ORE 15.00
Accoglienza della Vergine presso la
Parrocchia di S. Maria della Misericordia – Quartiere Bovio.
ORE 21.00
Presente Mons. Vescovo, solenne Veglia Mariana nella costruenda Chiesa
parrocchiale.
21 SETTEMBRE 2007 – ORE 10.00
Sosta della Madonna
Pellegrina presso la Residenza per anziani Tiffany.
ORE 11.00
Accoglienza della Vergine a Narni.
0RE 16.00
S. Messa
per gli ammalati presso l’Ospedale di Narni
ORE 17.30
Congedo
della Vergine che proseguirà alla volta di Spoleto.
lunedì 23 luglio 2007
L'obbedienza non è più una virtù, ma qualcuno non lo sa! Riporto dal sito di Peace Reporter
Italia - 23.7.2007
La fede e le armi
Due sacerdoti scrivono al direttore di Avvenire a proposito di cappellani militari
Pubblichiamo ben volentieri la lettera aperta che Don Renato e don Salvatore hanno scritto al direttore dell'Avvenire. Riapre la discussione su un tema troppo spesso lasciato in secondo piano: quello della coesistenza tra una fede religiosa che "comanda" di non uccidere e il fare la guerra.
Di più: perché qui si discute di coloro i quali, sacerdoti della fede che comanda di non uccidere, vestono addirittura la divisa. Non sappiamo se questo dibattito crescerà come dovrebbe. Ma ci proponiamo, nel caso l'Avvenire non accogliesse l'invito dei due sacerdoti che han scritto, di ospitarlo volentieri. (M.N.)
Gentile Direttore,
abbiamo letto l’editoriale di Marco Tarquinio
su Avvenire del 19 luglio u.s. “Irrinunciabile presenza tra gli uomini in
divisa”. Non nascondiamo il nostro stupore e disappunto perché, a partire dal
titolo, sembra che non vi possa esserci alternativa all’attuale forma della
presenza dei cappellani tra i militari, considerata dall’autore
‘irrinunciabile’. Al pari di valori e verità non negoziabili? Siamo parroci,
impegnati tra la gente da molti anni, in luoghi diversi dell’Italia al Nord e al
Sud. Avvertiamo una crescente sensibilità e attesa dei credenti per una Chiesa
capace di scelte più audaci e credibili. Da diversi anni, nella stessa Chiesa
italiana vanno emergendo riflessioni teologiche e proposte pastorali che mirano
a rivedere lo status dei cappellani militari. Già parlare di preti con le
stellette o di chiesa militare induce a considerare gli stessi cappellani
organicamente inseriti nel sistema gerarchico delle forze armate, con relativi
gradi, carriera e stipendi. Non è da mettere in questione, secondo noi, la
necessità della presenza religiosa e l’assistenza spirituale nelle caserme, ma
l’opportunità di smilitarizzarne le forme e le norme che oggi la regolano, come
ad. es. già accade per la Polizia di Stato. Sarebbe un segnale positivo non solo
nella direzione di una matura laicità dello Stato, ma anche della necessaria
libertà della Chiesa.
Abbiamo riletto proprio in questi giorni,
nel 40° anniversario della sua morte, la Lettera ai cappellani militari di don
Lorenzo Milani e vorremmo che il suo ricordo non si riducesse ad un rito di
sterile riabilitazione celebrativa. Riteniamo doveroso ripensare con serena e
rinnovata consapevolezza alle radici evangeliche della chiesa per proseguirne il
cammino alla luce del Concilio Vaticano II e dell’esperienza di tanti testimoni
e martiri di ieri e di oggi. I cristiani “sono nel mondo ma non sono del mondo”.
Sono “nel” sistema, come amava dire P. Turoldo, ma non sono“del” sistema.
“Abitano una loro patria, ma come forestieri; ogni terra straniera è patria per
loro e ogni patria è terra straniera” (Lettera a Diogneto). Aver ceduto nel
passato alla tentazione di coniugare la croce con la spada o aver stretto
alleanze fra trono e altare, sia pure per nobili fini di evangelizzazione e di
civilizzazione, ha portato la Chiesa a conseguenze spesso nefaste e disastrose.
“Non si addicono alla Chiesa i segni del potere - ci ricordava don Tonino Bello
– perchè le basta soltanto il potere dei segni.” Nel rispetto delle proprie e
delle altrui competenze e responsabilità, la Chiesa è chiamata certamente a
portare e a testimoniare il Vangelo anche tra i soldati, ma facendosi eco di
quella Parola profetica e non negoziabile: “rimetti la tua spada nel fodero,
perché chi di spada ferisce di spada perisce”. Parola che può suscitare
derisione, rifiuto e può portare al martirio, ma diventa seme di speranza per
quanti cercano giustizia senza violenza e pace senza tornaconto. E’ tempo allora
non più di cappellani militari, ma di cappellani tra i militari. Cappellani con
il coraggio di ripetere, all’occorrenza, come mons. Romero: “Soldati, vi prego,
vi supplico, vi scongiuro, vi ordino, non uccidete più..”. Cappellani che,
sostenuti dai Pastori e organicamente inseriti nella vita delle comunità,
promuovano anche lo studio e l’attuazione di nuovi sistemi di difesa
nonviolenta, in alternativa ai modelli ‘armati’ delle missioni di pace.
Cappellani liberi da mimetiche e stellette, da stipendi e privilegi, a servizio
di un Dio che difende sempre la vita, e non di un potere, sia pure legittimo,
che può dare anche la morte.
Non sarebbe questa una scelta da compiere, in
modo unilaterale e preventivo, per dovere di coscienza cristiana e di fedeltà al
Vangelo, senza attendere una legge dello Stato, vissuta o subita come una
forzata privazione di un irrinunciabile diritto?
21 luglio 2007
Don Salvatore Leopizzi, parroco a Gallipoli, (Lecce) Don Renato
Sacco, parroco a Cesara, (Verbania)
sabato 30 giugno 2007
Danza Liturgica cosa pensarne?
lunedì 25 giugno 2007
Che sia chiaro o sei gay o sei cattolico
""Offese ai gay. Insulti ai fedeli. L'omelia di mons. Matarrese "
"Che sia chiaro, «i gay non possono essere considerati cristiani». Lezione di catechismo con digressione omofoba, quella impartita il 26 maggio da mons. Giuseppe Matarrese, vescovo di Frascati, ad un gruppo di ragazzini in preparazione per la cresima. Il fatto è accaduto a Montecompatri, piccolo paese in provincia di Roma, ed è stato riportato dalla agenzia cattolica Adista che da lunedì darà un resoconto dettagliato della vicenda. Il vescovo stava parlando della famiglia, della famiglia naturale eterosessuale, quando ha sentito il dovere di spiegare il posto degli omosessuali: fuori dalla Chiesa. Una dottrina in chiaro contrasto con il magistero cattolico, visto che le pecorelle smarrite vanno accolte. Probabilmente mons. Matarrese ha voluto parlare chiaramente, per farsi capire meglio dai giovani ragazzi. Che hanno afferrato il concetto. Una ragazzina presente al ritiro spirituale ha alzato la mano e lo ha contestato: «Secondo me non è giusto».Così ha detto: «Secondo me non è giusto perché i gay invece possono amarsi come un uomo e una donna». E qui, racconta Adista, il vescovo 73enne ha perso la pazienza, zittendo in malomodo la ragazzina ribelle chiamandola "scema" e rivolgendo un irritato "hai la capoccia vuota" ad una compagna che tentava di difendere l'amica. Peggio: mons. Matarrese si è rivolto ai genitori e al parroco pretendendo le scuse da parte dei cresimandi, minacciando di escluderli dalla celebrazione del giorno successivo. Mamme e papà preoccupati hanno tentato di convincere i figli, inutilmente. Le scuse non sono arrivate. Il vescovo ha comunque deciso di impartire la cresima ai ragazzi ribelli e agli adulti che li accompagnavano, ma si è tolto un sassolino dalla scarpa: durante l'omelia, ha parlato direttamente con i genitori invitandoli caldamente di tenere sott'occhio i figli che «evidentemente si sono allontanati dalla retta via». "Liberazione" ha tentato di raggiungere telefonicamente mons. Matarrese, che però si trova in ritiro spirituale e non ha potuto fornire una spiegazione.Ruiniano di ferro, il vescovo di Frascati è fratello del più celebre Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio, e di Vincenzo, presidente della squadra di calcio del Bari. Non ha mai fatto mistero delle sue posizioni politiche. Alla vigilia delle amministrative 2005 aveva organizzato un incontro con trenta preti della sua diocesi e il candidato regionale Francesco Storace, poi battuto da Piero Marrazzo. «Sono di destra. Che c'è di male a dire: "Votate Storace"?».Una famiglia, i Matarrese, schierata completamente a destra: la sorella è sposata con un senatore di Forza Italia, mentre Antonio faceva parte della direzione nazionale dell'Udc ed ex segretario provinciale a Bari del partito di Casini. L'episodio di Montecompatri non è isolato. Poche settimane fa un sacerdote del barese aveva negato la comunione ad un giovane. Un fatto sgradevole: il prete ha atteso che il ragazzo si avvicinasse durante la messa per ricevere l'ostia e lo ha allontanato dicendo apertamente e davanti ai fedeli «No, a te no perché sei gay». Il movimento gay-lesbo-trans-bisex e queer denuncia da tempo una recrudescenza dell'omofobia in Italia. Scritte xenofobe dell'estrema destra a parte, gli omosessuali si lamentano apertamente delle opinioni anti-gay espresse quotidianamente da politici ed esponenti della Chiesa cattolica. Pochi giorni fa andava in onda sul Tg2, ha denunciato Franco Grillini, un appello di Buttiglione al movimento omosessuale perché condanni apertamente la pedofilia, «come se ci fosse una qualche continguità»." tratto da Liberazione del 25 giugno 2007, articolo di Laura Eduati
Con tutto il rispetto, sig. Matarrese, lei è un pastore della Chiesa Romana e quindi ha ogni titolo per decidere o meno il mio essere "cattolico"; ma sulla definizione di "cristiano", mi lasci sottolineare che il copyright non ve lo siete ancora aggiudicato. Anzi, le dirò, che forse, visto il suo atteggiamento, lei non sa proprio cosa voglia dire essere cristiano. Eviti, dunque, l'uso di vocaboli di cui non conosce il significato.
E a voi, amici chiedo: ma perchè dobbiamo continuare a dichiarare un bisogno di appartenenza a una Chiesa che non ci riconosce alcuna dignità. La cosa più sconvolgente è che quelle due ragazze che hanno contestato il vescovo ( a proposito, W le donne: senza il loro coraggio non avremmo spirito critico nel mondo) si sono lasciate comunque cresimare. A che pro?"
Pubblicato da Lyrico a 11.46Se andate al post originale
potete leggere alcuni miei commenti sulle motivazioni per restare in questa
Chiesa, nonostante tutto!
mercoledì 13 giugno 2007
Del meticciato e della sua ricchezza


sabato 12 maggio 2007
Una Nuova Proposta, al di sopra di Family day, piazze, polemiche
"12 MAGGIO 2007ore 19.30 L’ASSOCIAZIONE “ NUOVA PROPOSTA, uomini e donne omosessuali cristiani di Roma Vi invita a partecipare alla
Veglia di Preghierache si terrà presso la sala della Comunità di base di San
Paolo via Ostiense 152 b. L’occasione del Family day, promosso da diverse
associazioni cattoliche e sostenuta da vari partner laici, che si svolgerà a
Roma il 12 maggio 2007, ci offre l’opportunità di ripensare e pregare il tema
della FAMIGLIA. Pensiamo, inoltre, che sia urgente uscire dalle visioni statiche
e formali della famiglia, per aprirsi alle molteplici novità che l’attuale
contesto sociale e culturale, ormai “globalizzato”, porta come sfida alla
famiglia. Intendiamo questa sfida come occasione di rinnovamento
ineluttabile che, se accolta, permetterà alla famiglia di inserirsi a pieno
titolo in una società in continuo mutamento ed evoluzione. E’ in
quest’orizzonte, secondo noi, che la famiglia va ripensata e ridefinita.
Per questo motivo noi, omosessuali credenti, ci troviamo in un
atteggiamento di ricerca umile, ma tenace, per capire come dalla nostra identità
e dal nostro essere coppia, possano germogliare nuovi ambiti di convivenza,
luoghi dove ricevere e dare amore, spazi dove generare e proteggere la vita,
nelle forme più diverse. Anche questi ambiti necessitano di riconoscimento
sociale e di tutela giuridica. Anche questi nostri nuclei vanno ritenuti, non
uno spazio meramente privato, ma piccole comunità in cui si coltiva e si fa
crescere, con la medesima dignità delle famiglie costituite da un uomo e una
donna, la vita sociale del nostro paese. Anche queste unioni esigono una tutela
giuridica pubblica. Alla luce di questo, ci schieriamo con quelli che dicono un
grande SI alla famiglia come luogo dove l’amore trova la propria dimora,
facendosi carne. Con questi sentimenti nel cuore, desideriamo invitarvi a questa
nostra Veglia di Preghiera: per chiedere allo Spirito Santo che illumini le
nostre menti e i nostri cuori e per ritrovarci uniti come fratelli attorno
allo stesso Padre, ad ascoltare la Buona Novella del Figlio che - solo - ha
parole di Vita eterna. Quella vita vera che ognuno di noi - senza distinzione -
ricerca…"Sono felice che si sia scelto di pregare e non di manifestare, che si sia scelta una via di assordante silenzio per ascoltare e testimoniare le ragioni dell'amore.Un grazie a tutti gli/le amici/che di Nuova Proposta.
mercoledì 2 maggio 2007
Di Rivera e del terrore

giovedì 26 aprile 2007
UN CATTOLICO è PIU' COLPEVOLE
"Maestre d'asilo pedofile? Fuori le prove di RENATO FARINA
La pedofilia è il più infame dei reati. Quando la violenza sessuale colpisce piccini di tre, quattro o cinque anni essa assume un carattere demoniaco. Chi la commette è
spedito fuori dal contesto umano. Sono gli orchi. Ma perché sono sempre maestre
d'asilo, specie cattoliche? Scusate le domanda. Ma sta succedendo un abominio.
Forse un doppio abominio. Il primo lo sappiamo, ed è raccontato senza dubbio
alcuno. Così ieri siamo stati tutti travolti dal caso della scuola materna di
Rignano Flaminio, vicino a Roma. Hanno arrestato tre maestre d'asilo cattoliche,
un regista televisivo di buoni sentimenti, una bidella e un benzinaio cingalese.
Una masnada di orchi. Ripeto la domanda. Possibile che la razza peggiore
dell'universo si annidi tra le insegnanti di scuole materne cattoliche? La
putrefazione dell'essere uomini ha davvero come luogo privilegiato la categoria
delle maestrine e delle catechiste... "
Questo è l'incipit dell'articolo di Renato Farina su "Libero" di oggi. Un delirio. Io sono cattolica e quando personaggi che si dichiarano cattolici praticanti si macchiano di tali delitti, mi sento offesa si, ma da loro non certo da chi li accusa!
La domanda egregio dottor Farina è semmai: come mai nonostante siano cattoliche praticanti certe persone siano capaci di macchiarsi di reati così aberranti?
Le parole più dure mai pronunciate da Gesù contro dei peccatori sono quelle rivolte nei confronti a chi è di scandalo per i piccoli:
"Matteo 18:6 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono
in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da
asino, e fosse gettato negli abissi del mare.""Marco 9:42 Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare."
non dovrebbe bastare questo come deterrente? non dovremmo noi cattolici avere una sorta di immunità dalla capacità di compiere atti così crudeli? noi che abbiamo una devozione così marcata per il bambino Gesù? invece no! non mi dirà che anche quei sacerdoti negli Stati Uniti che hanno confessato lo hanno fatto perchè condizionati dagli eventi! Purtroppo la pedofilia in ambienti cattolici esiste, come esiste in mille altri ambienti, ma ovviamente quella dei cattolici è molto più di scandalo! Ed è giusto che sia così! Se sei un catechista, che mi educa all'amore di Dio per gli uomini, ad amare i miei fratelli ed anche i miei nemici e poi mi chiudi in bagno e mi violenti, sei molto più colpevole di chi commette questi atti senza professare alcuna appartenenza confessionale. Se sei un missionario che ti occupi di dare un tetto ai bambini di strada e per graditudine questi bambini devono subire le tue sevizie, sei molto più colpevole!
Smettiamola di gridare alla caccia alle streghe, di citare i processi di Salem, tutte cose inventate da noi cristiani per altro...
Noi cattolici dobbiamo avere il coraggio della verità, senza isteriche reazioni contro presupposti intenti persecutori.
%
mercoledì 25 aprile 2007
Apparizioni
martedì 10 aprile 2007
Venerdì Santo chi sta fuori dalla Chiesa?


Ad un certo punto mentre la probabile antropologa riferiva di alcune usanze del Venerdì Santo, la regia ha mandato in onda delle immagini del Santuario della Madonna dell'Arco a Napoli e di "vattienti " a Nocera Tirinese in provincia di Catanzaro. La bionda giuliva ha sgranato gli occhioni chiedendo se quelle cose accadevano in Italia!? (Non si pretendeva che facesse disquisizioni di livello accademico, ma un minimo di preparazione prima delle interviste si!)