mercoledì 21 novembre 2007

SAVOIA...QUELLA VOLTA CHE I TERNANI LI CACCIARONO


L'11 agosto 1943 è una data che tutti i ternani con più di sessanta anni ricordano con dolore, quel giorno Terni subì il primo di una lunghissima serie di bombardamenti (più di 100). Quella data è una ferita ancora dolorosa...morirono in migliaia, molti perchè ignorarono l'allarme (nei giorni precedenti aveva suonato tante volte senza che accadesse nulla), molti morirono in uno dei rifugi di cui una bomba centrò l'ingresso. I bombardieri sganciarono a più riprese un quantitativo impressionante di bombe. Morti e feriti, madri che cercavano i figli, figli terrorizzati, corpi ammucchiati nelle piazze, mia nonna con mia madre e mia zia, di 8 e 10 anni, fece il giro a scoprire i cadaveri perchè non aveva più notizie del marito, che invece era sano e salvo... In ospedale medici, infermieri e chiunque fosse in grado di dare aiuto rimasero al lavoro, operando in condizioni drammatiche...



Verso sera arrivarono a Terni il Re Vittorio Emanuele e sua moglie. In ospedale nessuno si fece avanti per accoglierli, nessuno degli operatori sanitari li degnò di uno sguardo..., lungo via I Maggio vennero fatti oggetto di insulti e di lancio di ortaggi, a Porta Santangelo tirarono loro addosso dell'acqua, chiedendogli se fossero venuti a vedere le disgrazie degli altri!



Non risulta che nessun ternano sia stato arrestato con l'accusa di lesa maestà!



Questo episodio minore della storia della città di Terni mi è venuto in mente nell'apprendere la notizia della richiesta di risarcimento danni presentata dai due eredi maschi di casa Savoia, soprattutto ascoltando l'intervista rilasciata da Emanuele Filiberto. I danni subiti sarebbero che è stato costretto a studiare in Svizzera e quindi ora parla con l'accento svizzero...e quando l'intervistatore gli ha chiesto se non gli sembrava esagerata la cifra pretesa, il Savoia ha risposto che possiamo star sicuri che sarebbero ben spesi.



Io sono sempre stata contrarissima all'idea di far rientrare Vittorio Emanuele, non perchè lo ritenessi pericoloso per la Repubblica, ma perchè pensavo fosse una persona ignobile, per aver ucciso quel povero ragazzo tedesco e per non aver mai voluto ammettere la sua responsabilità. Poi le ultime vicende di cronaca hanno confermato che razza di persona sia. Il figlio i danni dovrebbe chiederli al padre caso mai, se è così decerebrato sarà mica colpa nostra?



Se poi proprio dovevamo fare i buoni e farli rientrare dovevamo almeno proibirgli di rilasciare interviste ad ogni piè sospinto...

Ma quello che più mi fa imbestialire quando dalla TV non si riesce a scampare da qualche loro dichiarazione è l'atteggiamento dei nostri pseudo-giornalisti, che non omettono mai di rivolgersi loro usando il titolo di Altezza o Principe...ma de che? Se c'hanno la laurea li potrai chiamare dottore, ma basta co' sti titoli!



Allora tornando a quanto raccontato all'inizio di questo post, ho una modesta proposta: Emanuele Filiberto ha una casa in alta Umbria, suo padre vive a Roma...insomma ogni tanto passeranno pure loro sulla E45 o sul raccordo Terni Orte, mettete da parte le verdure avanzate, preparate i secchi con l'acqua e facciamo rivivere loro la calda accoglienza del popolo ternano del '43!

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