La città è in fermento, il convegno del 14 giugno p.v. ha dato alimento a tutti gli ammalati di dietrologia, affetti da una miope presbiopia, ovvero mirano lontano per guardare vicino, ma non sanno osservare nè vicino nè lontano...che tristezza!!!
Come sempre disincantata osservo con sana invidia quanti si stanno impegnando per realizzare "Una comune responsabilità per il futuro della città", perchè se posso avere dei dubbi circa la possibilità che questa città abbia un futuro, non credo proprio che qualcuno sia in grado di assumersene una responsabilità condivisa per realizzarlo.
E poi mi è successa questa cosa divertente, vado in biblioteca, entro nell'ascensore e per terra trovo un foglietto quadrato con un divertente gioco di parole e frasi, facilmente riconducibile ad una visione riduttiva di quanto sta succedendo, non so chi sia l'autore ma l'inserimento di Squillino tra i possibili candidati è un colpo da geni...
Come sempre disincantata osservo con sana invidia quanti si stanno impegnando per realizzare "Una comune responsabilità per il futuro della città", perchè se posso avere dei dubbi circa la possibilità che questa città abbia un futuro, non credo proprio che qualcuno sia in grado di assumersene una responsabilità condivisa per realizzarlo.
E poi mi è successa questa cosa divertente, vado in biblioteca, entro nell'ascensore e per terra trovo un foglietto quadrato con un divertente gioco di parole e frasi, facilmente riconducibile ad una visione riduttiva di quanto sta succedendo, non so chi sia l'autore ma l'inserimento di Squillino tra i possibili candidati è un colpo da geni...
2 commenti:
bello sto volantino. Se vieni a vedere sul mio blog suffrago la tesi di quel 0/0..
tornerò a visitarti ora che ho trovato questo blog.
ciao
C'è molto da dire sulle giornate di sabato e domenica a Terni...su tutti coloro che hanno preso la parola e su quello che ognuno aveva in mente e nel cuore. Una cosa però è stata più evidente di altre, almeno secondo me: la sensazione di una classe politica immersa con le gambe e la mente in un "fango" di incapacità di confrontarsi con i cittadini, tutti, anche quelli capaci di essere critici,non accondiscendenti. Una classe politica immobilizzata e nello stesso tempo resa aggressiva dalla paura di essere valutata su i reali risultati del proprio lavoro di amministratori. Come se valutare il lavoro di un amministratore della cosa pubblica fosse un gesto di insopportabile maleducazione, sfiducia nei confronti di una persona che ha una delega (non) in bianco da chi, più o meno consapevolmente, li ha votati.
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